28 aprile 2006
Contemporaneamente
Riccardo Affinito

 

 

      

 

Si racconta che un giorno il figlio di un noto professionista di Telese, tornando da scuola, confidò al papà che non aveva ben compreso il significato dell’avverbio

“ contemporaneamente”, così come gli era stato spiegato dalla sua maestra.

 

Allora il papà per aiutarlo a comprendere gli spiegava ”quanno uno fa na’ cosa  e n’ato, “contemporaneamente”,  ne fa n’ata”.

 

Ma purtroppo il ragazzo continuava a non capire finché il papà, un po’ spazientito, esclamò: “ aggia capito và, facimmo n’esempio pratico”.

 

“Si na’ sera torno a casa e trovo a màmmeta dint’’o lietto cu’ n’ato, i’ che só?”

 

“Papà, sì curnuto!”

 

“ E tu, “contemporaneamente”, sì figli’‘e puttana!”

 

 

     

  Il Cantastorie  Riccardo Affinito


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