Parco urbano, ecco i primi passi
Castelvenere
A
breve le consultazioni tra Comune,
rappresentanti delle varie categorie e
associazioni
Punto di avvio un «percorso» che, attraverso il
Seneta, unisce Rascolagatti alle cantine tufacee
di
Pasquale Carlo
Nel «paese delle cantine» si torna a parlare di
Parco urbano. Chiuso il capitolo «animato», sta
per avviarsi quella fase di consultazioni di cui
si era già parlato nel corso del Consiglio
comunale che servì a sospendere una precedente
deliberazione consiliare dell’agosto scorso che
tanto ha animato l’estate castelvenerese.A
giorni, infatti, sarà reso noto il calendario
programmato dalla Casa Comunale.
Si
partirà dalle associazioni di categoria, e da
quelle del campo agricolo, comparto primario per
l’economia del paese (Coldiretti, Cia, Uci,...).
Poi si ascolteranno gli ambientalisti, i
commercianti, i cacciatori... Un giro di
consultazioni a trecentosessanta gradi che
terminerà con i contatti con i rappresentanti
del mondo dell’associazionismo locale. Il
confronto su precisi interrogativi.
Parco urbano? E se si, quali i «confini»? Quali
gli obiettivi e i percorsi attuativi? Dopo le
discussioni «singole» (per ogni riunione sarà
stilato un dettagliato verbale) ecco che si
giungerà all’incontro definitivo, quando saranno
vagliate i diversi punti di vista emersi nel
corso delle consultazioni. Solo in quella sede
si comprenderà, dunque, se il futuro
castelvenerese passerà per un... Parco urbano. E
soprattutto per quale Parco urbano.
Intanto, un punto di partenza esiste. E da qui
che partiranno le discussioni nei vari incontri.
Si tratta di un’idea parco (così come già
manifestato in altre occasioni) «incentrata»
solo su parte del territorio castelvenerese. Un
percorso che tocca il parco Rascolagatti (area
verde situata proprio alle porte del centro
abitato - lato Telese) e che, attraverso il del
Seneta (che scorre proprio all’interno dell’area
Rascolagatti), si congiunge con il «cuore
antico» del paese, vale a dire con la zona del
centro storico e delle cantine tufacee (ancora
una vera grande ricchezza - se sapientemente
recuperate e valorizzate - per il futuro del
centro sannita, nonostante il ritardo che in
merito si registra).
E
da qui, poi, un ulteriore «ponte» che unisce
questa zona con quella di via Scavi dove è
ubicata la chiesa della Madonna della Seggiola
(l’area dove oltre un secolo addietro vennero
ritrovati i resti di una palafitta).Queste le
carte (valide) da giocare su un tavolo dove non
è più concesso... «barare». |