31 gennaio 2005
Castelvenere, parco urbano, ecco i primi passi
da Il Sannio Quotidiano - 29-01-2005

 

 

Parco urbano, ecco i primi passi

Castelvenere 

A breve le consultazioni tra Comune, rappresentanti delle varie categorie e associazioni

Punto di avvio un «percorso» che, attraverso il Seneta, unisce Rascolagatti alle cantine tufacee

di Pasquale Carlo

 

Nel «paese delle cantine» si torna a parlare di Parco urbano. Chiuso il capitolo «animato», sta per avviarsi quella fase di consultazioni di cui si era già parlato nel corso del Consiglio comunale che servì a sospendere una precedente deliberazione consiliare dell’agosto scorso che tanto ha animato l’estate castelvenerese.A giorni, infatti, sarà reso noto il calendario programmato dalla Casa Comunale.

 

Si partirà dalle associazioni di categoria, e da quelle del campo agricolo, comparto primario per l’economia del paese (Coldiretti, Cia, Uci,...). Poi si ascolteranno gli ambientalisti, i commercianti, i cacciatori... Un giro di consultazioni a trecentosessanta gradi che terminerà con i contatti con i rappresentanti del mondo dell’associazionismo locale. Il confronto su precisi interrogativi.

 

Parco urbano? E se si, quali i «confini»? Quali gli obiettivi e i percorsi attuativi? Dopo le discussioni «singole» (per ogni riunione sarà stilato un dettagliato verbale) ecco che si giungerà all’incontro definitivo, quando saranno vagliate i diversi punti di vista emersi nel corso delle consultazioni. Solo in quella sede si comprenderà, dunque, se il futuro castelvenerese passerà per un... Parco urbano. E soprattutto per quale Parco urbano.

 

Intanto, un punto di partenza esiste. E da qui che partiranno le discussioni nei vari incontri. Si tratta di un’idea parco (così come già manifestato in altre occasioni) «incentrata» solo su parte del territorio castelvenerese. Un percorso che tocca il parco Rascolagatti (area verde situata proprio alle porte del centro abitato - lato Telese) e che, attraverso il del Seneta (che scorre proprio all’interno dell’area Rascolagatti), si congiunge con il «cuore antico» del paese, vale a dire con la zona del centro storico e delle cantine tufacee (ancora una vera grande ricchezza - se sapientemente recuperate e valorizzate - per il futuro del centro sannita, nonostante il ritardo che in merito si registra).

 

E da qui, poi, un ulteriore «ponte» che unisce questa zona con quella di via Scavi dove è ubicata la chiesa della Madonna della Seggiola (l’area dove oltre un secolo addietro vennero ritrovati i resti di una palafitta).Queste le carte (valide) da giocare su un tavolo dove non è più concesso... «barare».

 

     

Turismo, Enogastronomia, Arte, Spettacolo


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