Vino, Sannio in festa nel borgo delle cantine
Visite a Castelvenere e Valle Telesina
dal nostro inviato PAOLO RUSSO
Un
assolo nella sinfonia del vino. Una valle piena
di viti, storia e sorprese, aggiunge ancora
altro Sannio al festival delle Cantine Aperte.
Weekend alcolico e bucolico. Le strade e gli
itinerari della domenica si incrociano e si
moltiplicano nella valle Telesina, nel triangolo
d´arte, natura e vigne doc formato da
Castelvenere, Telese Terme, San Lorenzello. Qui
comincia una domenica in pieno tema con la
manifestazione che si svolge oggi e domani in
tutta la Campania, tra cantine e siti
archeologiche, organizzata dal Movimento Turismo
del Vino in collaborazione con le
soprintendenze. Mèta e punto di partenza per
altre escursioni nei comuni vicini, domani è
Castelvenere, ideale capitale per un giorno e
per l´occasione tappa anche della manifestazione
che arricchisce il programma di Città della
Domenica.
L´iniziativa. L´obiettivo è la
valorizzazione di produzioni tipiche locali
dell´agricoltura e dell´artigianato. Ieri la
presentazione. «Le Cantine al borgo, cioè le
cantine scavate nel tufo a trenta metri di
profondità - ha aggiunto il sindaco Mario Scetta
- sono ormai divenute mete obbligate di visita
da parte di migliaia e migliaia di visitatorì».
Il presidente della Provincia Carmine Nardone,
ha ricordato l´impegno dell´ente per la
rivalutazione dei borghi antichi e le strategie
di intervento concretizzatesi con i Por,
strumenti di finanziamento europei.
La storia. Castelvenere nasce con
l´invasione dei Longobardi, nel 568. Il loro
regno durò fino al 774, ma il Ducato Longobardo
di Benevento arrivò sino all´anno 1138, quando
tutta l´Italia meridionale fu unificata dal re
di Sicilia Ruggero II di stirpe Normanna. Più
che un esercito conquistatore era un popolo che
trasmigrava: tra essi c´erano anche Sassoni e
famiglie Danubiane alla ricerca di terre fertili
e libere, che trovarono appunto qui. E i primi
abitanti si chiamarono con il nome di «Vieneri»,
che non c´entra nulla con la dea dell´amore, ma
ricorda che si trattava di genti che abitavano
nei pressi del torrente Wien, affluente del
Danubio. Oggi si chiamerebbero «immigrati del
Wien», o molto più semplicemente Viennesi.
I monumenti. Di notevole interesse è
Piazza Mercato con il pozzo al centro,
anticamente usata per i commerci e i baratti
delle mercanzie, poi le arcate del Palazzo ed il
fossato che delimitava e proteggeva da eventuali
invasori il Castrum medievale. Durante il
periodo, presumibilmente, rinascimentale le
vecchie mura medievali furono demolite per
consentire un ampliamento del borgo, ed il
fossato fu usato come strada per collegare le
piccole cave tufacee (scavate sui costoni
perimetrali alla strada) alle nuove abitazioni
che si stavano costruendo. Di grande interesse
le chiese.
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