Si
è aperta a San Salvatore Telesino (Bn), per
commemorare il decimo anniversario dalla
scomparsa del grande protagonista dell’arte
contemporanea Massimo Rao (1950-1996), una
mostra personale dell’ artista che raccoglie
opere appartenenti a famiglie e amici, sparsi
sul territorio telesino, che diversamente non
avrebbero mai avuto visibilità. Dal 6 fino al 14
maggio i locali della Biblioteca Comunale in Via
Plebiscito ospiteranno la personale del virtuoso
artista locale.
Il
Comitato promotore ha voluto imprimere nella
memoria, presso la Sala Conferenze dell’ ex
Municipio di San Salvatore Telesino (Bn) con una
simpatica cerimonia d’apertura, il percorso e i
riferimenti culturali di uno dei personaggi
sanniti più famosi nel mondo. Massimo Rao non ha
aspettato che fossero i critici di mestiere o
verbosi commerciati d’arte a dare una
interpretazione della sua tecnica, della sua
pittura, ha voluto lasciare una lettura senza
fraintendimenti. La sua produzione, fatta
eccezione per qualche collezionista mecenate o
mercante illuminato, è dissipata tra acquirenti
occasionali o galleristi che aspettano ulteriori
eventi per un miglior realizzo. La mostra di San
Salvatore Telesino è un’occasione per ammirare
la sua geniale eccentricità, la sua sconfinata
fantasia e il tono stregonesco che avvolgono le
sue “creature”. Massimo Rao dipingeva per
manifestare la sua complessa personalità, non
aveva committenti nel senso classico del
termine, quasi sempre una sola figura costruita
con una eccezionale e rara padronanza tecnica
sono le icone dei suoi quadri, immagini di forte
impatto emotivo. Attraversando le stanze della
Mostra si entra in una atmosfera onirica,
surreale, si vive ogni opera sospesi tra la
realtà e l’immaginazione, si entra nella
dolcezza e la spontaneità di Massimo, si legge
la sua inquietudine proiettata in una utopia
senza tempo e legami terreni; le sue figure
solitarie, alcune con volti di esseri viventi
venuti da altri pianeti, altre perdute in
atmosfere irreali, hanno spesso come
interlocutore la Luna, amica della sua
solitudine sfuggente ed ambigua.
L’allestimento tecnico della Mostra è stato
curato da Ferdinando Creta, consulente
scientifico della Provincia di Benevento ed è
imminente l’istituzione da parte della
Amministrazione Comunale, guidata da Peppe
Creta, di una Pinacoteca stabile intitolata a
Massimo Rao.
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