10 novembre 2006
Castelvenere, S.Tommaso: strada a scorrimento veloce
da Il Sannio Quotidiano   09-11-2006

 

 

 

Non basta un semaforo posto lungo il rettilineo. A breve dovrebbe entrare in funzione l’autovelox

Sono trascorsi diversi anni dalle tante parole spese sul caso del semaforo di contrada San Tommaso. Il dispositivo luminoso mostra ormai totale efficienza dal punto di vista della funzionalità, ma pur tuttavia non basta ad arginare il fenomeno alta velocità. Ed ecco che i cittadini della popolosa contrada castelvenerese (circa trecento) che vivono lungo la strada provinciale Telese-Cerreto ritornano a far sentir la propria voce per portare a conoscenza i rischi che quotidianamente si vivono lungo quest’arteria. Un tratto di strada rettilineo di circa due chilometri che, soprattutto nella parte alta, vede spesso sfrecciare automobili ad altissima velocità. Nonostante i numerosi accessi delle abitazioni, ben due esercizi commerciali e soprattutto, nonostante, una scuola. E nonostante un limite di velocità ben evidente ai lati della carreggiata.

Una situazione di grande pericolosità se si considera il fatto che si tratta di una strada ad alta densità di circolazione. Nei giorni feriali trafficata dai pendolari della valle Telesina, in quelli festivi “affollata” dai turisti che prendono di mira le mete più interessanti della provincia: Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Bocca della Selva…

A dire il vero, qualche mese addietro i cittadini della popolosa contrada si sono già attivati (anche con una petizione popolare) per chiedere sulla strada provinciale l’utilizzo dell’autovelox. Il consenso della Rocca dei Rettori è arrivato da tempo, il comune è impegnato per installare l’adeguata segnaletica. Ma a preoccupare gli abitanti è la convinzione che neanche l’utilizzo (come deterrente) del dispositivo antivelocità potrà servire ad eliminare lo stato di pericolo (è ovvio, infatti, che l’autovelox sarebbe attivato solo per limitate fasce orarie e non tutti i giorni). Occorrerebbe, dunque, un adeguato sistema di sorveglianza stradale, con tutte le problematiche collegate alla privacy, soprattutto per le persone che abitano lungo la strada e che di fatto si troverebbero a vivere quotidianamente sotto gli occhi indiscreti di telecamere.

Sguardo rivolto alle possibili soluzioni individuabili attraverso interventi di “architettura stradale”. Le bande sonore? Servirebbero quasi a niente dal punto di vista della limitazione della velocità e soprattutto aumenterebbero i disagi degli abitanti a causa dell’inquinamento sonoro derivante da un’eventuale installazione. I dossi artificiali? Sarebbe la soluzione più efficiente, almeno nell’immediato, e che incontrerebbe forse anche i favori della maggior parte dei cittadini della zona. Ma l’installazione (possibile solo attraverso dopo l’assenso del palazzo provinciale) causerebbe non pochi disagi visto che l’arteria collega, come detto, il centro della vallata telesina con il bacino titernino ed è l’unica percorribile per i mezzi di soccorso: da qui sono costrette a passare le ambulanze dell’ospedale di Cerreto Sannita, i mezzi dei vigili del fuoco di Telese Terme e l’elenco potrebbe continuare. Una situazione di particolare sconforto, dunque, per tantissimi cittadini che quotidianamente sembrano vivere ai margini di un lungo rettilineo di una pista automobilistica.

E qui entrano in scena soluzioni (a medio e lungo termine) quasi ancora sconosciute nel Sud e nel Sannio ma particolarmente frequenti lungo le arterie del Centro e del Nord della Penisola: la realizzazione di rotatorie. Soluzioni, del resto, che si mostrano efficienti: lungo le strade provinciali dove sono sorte rotatorie le stime parlano, infatti, di un decremento dei decessi più netto e costante rispetto alle altre arterie della rete stradale. Lungo questa strada bisognerebbe studiare se ancora esistono margini di manovra in tal senso, visto la densità abitativa che si registra. Ma proprio questo caso, tuttavia, dovrebbe stimolare chi è chiamato alla gestione ad affrontare le questioni con ottica di maggiore lungimiranza. Come dire: sarebbe stato certamente più semplice anni addietro trovare delle soluzioni efficienti per la “questione-San Tommaso”. Intanto non resta che attendere l’entrata in azione dell’autovelox.

 

 

 

     

 Valle Telesina


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