22 ottobre 2006
San Salvatore, intervento di Raffaele Pucino
Raffaele Pucino

 

 

Un Sindaco pleonastico

 

Caro sindaco,

ci sentiamo in dovere di intervenire, per esporre il nostro punto di vista, sulla questione (conv.14/10/06 “Rivivere Telesia”) che hai posto all’attenzione della cittadinanza attraverso un manifesto pubblico in cui, esplicitamente, rivendichi una primogenitura su tutto ciò che riguarda l’antica Telesia e che volutamente ti è stata negata dal tuo “ carissimo Gennaro” (questo l’incipit del manifesto).

 

Ora, se ne abbiamo capito il senso, la questione si pone per il tuo mancato coinvolgimento all’iniziativa dell’amministrazione comunale di Telese Terme. Bene. Che bisognava fare?

 

A nostro parere l’invito “ come semplice uditore di storia “ ( e che sarà mai?) poteva e doveva diventare una formidabile occasione per ribaltare la situazione e far di te e della nostra comunità, che rappresenti nella sua totalità (laureati e non), veri protagonisti dell’evento.

Era in quella sede che dovevi dimostrare le capacità di rappresentanza che ti sono richieste dal ruolo che hai.

 

Chi se ne frega del mancato coinvolgimento quando, come dici tu stesso

<< Nessuno potrà mai cancellare l’eredità di un passato ricco di storia, di cultura, di tradizioni, che i sansalvatoresi vantano in quanto indiscutibili discendenti del popolo dell’antica città “Telesia”>> possiamo vantare un ruolo storico di primissimo piano?

 

L’occasione che ti si offriva questa volta era quanto di meglio un “ vero politico “ si sarebbe augurato. Era l’occasione per chiarire, davanti ad una platea qualificata, le ragioni del tuo malcontento. Era l’occasione per ribadire che il nostro e il tuo ruolo in questa vicenda non sarebbe stato quello di semplici comprimari. Era anche l’occasione per sbattere i pugni sul tavolo e pretendere il rispetto che ti è stato negato.

Ma non lo hai fatto.

 

Ed è proprio questo il punto nevralgico di chi si assume la responsabilità di rappresentare una comunità nella sua interezza. Essere primo cittadino significa essere la punta dell’iceberg di una collettività poliedrica, con vivi interessi culturali, sociali, sportivi, religiosi ecc… che necessitano, quando occorre (convegni, mostre, manifestazioni ecc..), essere degnamente rappresentati. E questo compito spetta a te e a te soltanto. Non puoi pensare di ridurre i tuoi interventi, in qualsiasi circostanza, in una interminabile quanto inutile e insignificante sfilza di ringraziamenti.

Paradossalmente i cinque anni di tua amministrazione nel nostro comune, invece di rafforzare la tua leadership e quella della giunta l’hanno irrimediabilmente indebolita tanto da subire lo smacco che denunci nel tuo manifesto.

 

Eppure le premesse erano di altra portata.

Più volte in campagna elettorale avete tenuto a sottolineare che eravate gli allievi del “ MAESTRO” Salvatore Pacelli, i continuatori e unici titolari della sua azione politica. Poteva anche essere vero ma bisognava dimostrarlo. E l’occasione ti si presentava a fagiolo.

Invece di rammaricarti di non aver avuto un ruolo da protagonista in un evento organizzato da altri potevi gestire la cosa diversamente.

Avresti dovuto, già da tempo, pensare al nostro comune come capofila di una serie di iniziative atte a promuovere e sostenere il recupero dell’antica Telesia.

 

Iniziative che avresti dovuto pensare, organizzare e presiedere. E’ pleonastico reclamare un ruolo che la storia, nonostante tutto, ci ha assegnato e che dobbiamo avere senza se e senza ma.

Ma se pretendi che venga riconosciuto anche al di fuori dei nostri confini non basta pubblicare un manifesto indignato.

 

Il momento e il luogo più opportuni in cui esporre le proprie ragioni, lo ribadisco, era la partecipazione e non la fuga dal convegno.

Ora io chiedo: ma al tuo posto come si sarebbe comportato il prof. Pacelli? Credo siamo tutti d’accordo nel ritenere che con la sua presenza mai si sarebbe verificato alcun  affronto  alla nostra comunità. Perché (lui sì) sapeva far valere il suo ruolo e la sua funzione. Gli era riconosciuto,     plebiscitariamente, il carisma e l’autorevolezza che la carica richiedeva e in ragione di ciò, bene o male che facesse, eravamo sempre protagonisti nelle vicende politiche che ci riguardavano. Nessuno avrebbe osato minimamente pensare di poterlo relegare in un cantuccio e se mai fosse successo avrebbe sicuramente schiumato rabbia, avrebbe fatto fuoco e fiamme, ma un posto in prima fila se lo sarebbe sempre assicurato. E il riverbero di quel cono di luce che pretendeva sempre su di se illuminava costantemente anche la nostra piccola comunità.

 

E questo era motivo d’orgoglio per tutti noi. 

Ma tant’è. Le cose hanno preso un piega diversa e risulta ora molto difficile per la nostra comunità percorrere la tortuosa strada della politica senza l’ausilio di un piccolo barlume di luce.

 

Raffaele Pucino

Coordinatore di FORZA ITALIA

di S.Salvatore Telesino

 

 

S.Salvatore Telesino

19-10-2006

 

 

     

 Valle Telesina


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