Conto consuntivo, un milione di euro di avanzo
Telese Terme / Il Consiglio comunale approva il
quadro economico relativo alla gestione
finanziaria 2005
L’opposizione: residui attivi di dubbia
esigibilità, il dato è solo fittizio. Scontro
sulla nomina dei revisori
Il
conto consuntivo è stato l’argomento centrale
del consiglio comunale che si è riunito l’altra
sera nella biblioteca di via Isonzo a Telese
Terme. L’Assemblea, assente solo il consigliere
Di Mezza dell’opposizione, ha ascoltato la
relazione del sindaco Gennaro Capasso in qualità
di titolare della delega al Bilancio. Questi ha
espresso note positive per il quadro finanziario
realizzato, nonostante i problemi La riprova?
L’avanzo di amministrazione, pari a 1.198.880,22
euro.. “Siamo sulla strada giusta – ha detto
Capasso -. Un bilancio in buona salute che ci
consente di rispondere alle richieste di una
comunità che cresce”.
Il
sindaco si è soffermato, poi, sul realizzato: le
risorse economiche reperite per partecipare al
progetto di filiera termale; progetto per la
nuova chiesa con l’acquisto del terreno su cui
sarà edificata; opere avviate annesse al
cavalcavia e sottopasso; progetto appaltato
asilo nido per i figli dei dipendenti comunali;
rete intranet del Comune.
Il
leader di “Insieme per Telese” – gruppo di
opposizione – Gianni Liverini si è lamentato per
il mancato rispetto dei tempi di approvazione
del bilancio (30 giugno) e per il mancato esame
del piano finanziario da parte della apposita
commissione. E’ stato spiegato più tardi che per
effetto della nomina ad assessore di un
componente dell’organismo, questo non era nella
pienezza delle sue funzioni. “I revisori fanno
una verifica dei residui poco comprensibile”.
Liverini ha aperto così la sua analisi sul
quella che ha definito “una parte importante del
bilancio”. Ha parlato di residui attivi di
qualche anno addietro, quindi di dubbia
esigibilità. E, di conseguenza, di un avanzo
fittizio.
Michele Selvaggio, consigliere di “Insieme…”, ha
chiesto di conoscere l’ammontare del
contenzioso, dei debiti che il Comune ha. “E’
possibile che non ci sono debiti quando il
Comune non ha i soldi per le spese correnti”.
Dopo aver definito “corbellerie” –i commenti al
bilancio, Selvaggio ha criticato
l’amministrazione attiva per l’incremento del
20% dell’aliquota Ici e ha chiuso ironicamente:
“Quando le cose vanno bene, si fanno risparmiare
le tasse ai cittadini. Perché non si attua
l’esenzione dal pagamento dell’Ici sulla prima
casa?”
Critico anche Gianluca Aceto, altro consigliere
di “Insieme”, che si è soffermato sugli sprechi
in atto (ricadenti sul bilancio 2006), ma che
rivelano il modo di amministrare dell’attuale
amministrazione.
Critico anche il consigliere autonomo Rito
Maglione.
Giuseppe D’Occhio, capogruppo di maggioranza ha
giudicato negativamente il tono usato
dall’opposizione verso l’operato di figure
professionali (revisori e dirigenti di area) sui
quali ricade la responsabilità di quanto
sottoscrivono. “La cosa non ha carattere
politico – ha redarguito l’opposizione – molto
più indicata per un bilancio di previsione”.
Con Selvaggio ha polemizzato direttamente: “Non
ho mai proferito la parola “corbelleria” ad
indirizzo dei componenti dell’opposizione”. Il
conto consuntivo è passato con il voto della
maggioranza (11); un astenuto (Grimaldi); 4
contrari. Nel corso del Consiglio si è proceduto
alla nomina dei componenti delle Commissioni
Consiliari Permanenti con la sostituzione dei
neo assessori con i consiglieri di maggioranza
Alfano e Fuschini che entrano così a far pare
della commissione «Assetto del territorio e
Lavori Pubblici» e di quella «Politiche
Economiche e Servizi Comunali».
Inoltre a seguito delle dimissioni dei neo
assessori Pucella e Verrillo da componenti del
C.d.A. del Consorzio Idrotermale, sono stati
eletti al loro posto Michele Martucci e Vincenzo
Fuschini.
In
precedenza era stato designato il nuovo Collegio
dei Revisori dei Conti per il triennio
2006-2009. Sono stati eletti Teofilo Galasso,
Maria Orsola Vallone e Luigi Di Crosta.
L’opposizione è stata costretta ad incassare due
no: la mancata concessione di un rappresentante
tra i revisori dei conti e la mancata
diminuzione della quota spettante agli stessi
(6128 euro l’anno pro capite). Il disappunto del
consigliere Aceto per il mancato riconoscimento:
“Si interrompe una prassi consolidata – ha
dichiarato –“. Ma tant’è.
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