Il grande Carlo Lorenzini, in arte
Collodi, aveva ragione: c'è una sola cosa che più di ogni altra
caratterizza l'italica specie. Non è la pizza, non sono gli spaghetti...
non sono l'alta moda né l'arte... non è Leonardo da Vinci e men che ogni altro è
San Francesco, patrono nazionale, lontano ormai anni luce dalla
dilagante filosofia odierna di chi rincorre sogni di costosa idiozia.
Il nostro prodotto nazionale per
eccellenza è la BUGIA.
E' un prodotto che primeggia non
solo sul mercato interno, ma comincia a invadere anche quello estero, tant'è
che rappresenta la prima voce nella colonna "esportazioni".
In un tempo ormai lontano, mentire
era una vergogna. La bugia era a mala pena tollerata nei bambini i quali, una
volta scoperti, andavano incontro a sculacciate e a severe punizioni.
Il bugiardo adulto era considerato
un uomo solo a metà, un vile.
Oggi invece, tali pregiudizi sono
venuti a cadere. Oggi chi più dice BUGIE più sente di scalare la montagna del
POTERE. E va su, su, su. Più racconta balle, più sale in alto.
E' dura la vita per chi come me è
rimasto "all'antica"...
E già! Per noi il bugiardo, così
come ci hanno tramandato i nostri avi, continua a essere quell'individuo
debole, inaffidabile, falso che suscita il nostro disgusto e per il quale
il dialetto dispone di un vasto assortimento di definizioni: busciardo,
fàuzo, 'mbruglione, pallista, ecc.
Come noteranno i lettori, questi
termini hanno tutti una stessa connotazione comune: sono dispregiativi. Il che
deriva dalla necessità di dare una definizione a quel tipo umano che nella
tradizione popolare è considerato miez'ommo, strunzo, poverommo.
Il pallista,
per ragioni di sopravvivenza, è costretto a praticare una sorta di ginnastica
interiore per costringersi a credere alle BUGIE che racconta. In questo modo,
credendo lui stesso alle sue stesse menzogne, diventa credibile anche agli occhi
della gente semplice e ingenua.
Solo chi è "all'antica" può
accorgersi che quel mondo di falsità che si agita là fuori è solo un mondo
parallelo alla realtà, un mondo effimero che si sta gonfiando come una grossa
palla, che fra breve scoppierà scaraventando un po' ovunque i suoi brandelli.
C'è chi pensa che BUGIA faccia
rima con:
POLITOLOGIA, STRATEGIA,
SIGNORIA, PLUTOCRAZIA, REGALIA... MESSIA.
Non dimentichi:
SACCENTERIA, ASINERIA,
ACROBAZIA, PIAGGERIA, PICCINERIA, TACCAGNERIA, RUBERIA.
Ma soprattutto:
PAZZIA, MEGALOMANIA,
SCHIZOFRENIA.
E, al primo posto:
AGONIA.
Fulvio Del Deo