12 dicembre 2006
Telese, sarà un Natale malinconico
Fulvio Del Deo

 

 

Quest'anno Telese è triste, ha l'aspetto malato di chi ha metastasi dappertutto e cade a pezzi. 

Il fu Viale Minieri che ogni Natale splendeva gioioso di luminarie e si animava di gente di ogni età, oggi è una desolazione. Fa pena vederlo sconnesso, affossato, coi nuovi mattoni che si spaccano come fossero di gesso, tutto sommerso in pozzanghere perché sprovvisto perfino della pendenza necessaria allo scolo delle acque piovane.

Alberi morti in grezze bare di cemento, fanghiglia e passanti frettolosi, automobilisti nervosi: questo è il Natale telesino del 2006. Che sconforto!

Lo sfacelo mi suggerisce quadretti malinconici. Haikù* come gocce da una grondaia bucata, come rigature sui vetri appannati...


 

Pioggia, pantano 
solitudine intorno 
freddo d'inverno 

Ruspe, rovine 
martoriata la terra 
triste Natale

Alberi morti
uomini senza amore
breve la vita

Viltà di troppi
ricatto e menzogna
non comprano il tempo

Coraggio, rabbia
con rumore il bambino
si sta svegliando

Cade una goccia
Chi è morto allo specchio
non vuol vedersi

Vento che scuote
L'abete sradicato
cade nel fango

Nave lontana
viaggia nella tempesta
porta giustizia

Calma e saggezza
malfattori alla sbarra
notte di festa

 

Fulvio Del Deo


 

* L' haiku è una poesia tipica della tradizione giapponese, formata da tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe. Fu creato in Giappone nel secolo XVII. Soggetto dell'haiku sono scene intense che in genere rappresentano la natura e le emozioni. La mancanza di nessi evidenti tra i versi lascia spazio a un vuoto ricco di suggestioni. Gli haiku non hanno mai alcun titolo.

 
 

 

 

     

 Valle Telesina


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