Quest'anno Telese è triste, ha l'aspetto
malato di chi ha metastasi dappertutto e
cade a pezzi. Il fu Viale Minieri che
ogni Natale splendeva gioioso di luminarie e
si animava di gente di ogni età, oggi è una
desolazione. Fa pena vederlo sconnesso,
affossato, coi nuovi mattoni che si spaccano
come fossero di gesso, tutto sommerso in
pozzanghere perché sprovvisto perfino della
pendenza necessaria allo scolo delle acque
piovane.
Alberi morti in grezze bare di cemento,
fanghiglia e passanti frettolosi,
automobilisti nervosi: questo è il Natale
telesino del 2006. Che sconforto!
Lo sfacelo mi suggerisce quadretti
malinconici. Haikù* come gocce da una
grondaia bucata, come rigature sui vetri
appannati...
Pioggia, pantano
solitudine intorno
freddo d'inverno |
Ruspe, rovine
martoriata la terra
triste Natale |
Alberi morti
uomini senza amore
breve la vita |
Viltà di troppi
ricatto e menzogna
non comprano il tempo |
Coraggio, rabbia
con rumore il bambino
si sta svegliando |
Cade una goccia
Chi è morto allo specchio
non vuol vedersi |
Vento che scuote
L'abete sradicato
cade nel fango |
Nave lontana
viaggia nella tempesta
porta giustizia |
Calma e saggezza
malfattori alla sbarra
notte di festa |
Fulvio Del Deo