22 dicembre 2006
Telese, aspettiamo che sia Far West?
Fulvio Del Deo

 

 

Cari Lettori.
 
Ricordate quel bambino nel libro Io speriamo che me la cavo (caso editoriale del 1990, curato da Marcello D'Orta) che scriveva della sua casa?
 
"La mia casa è tutta sgarrupata, i soffitti sono sgarrupati, i mobili sgarrupati, le sedie sgarrupate, il pavimento sgarrupato, i muri sgarrupati, il bagno sgarrupato." E infine concludeva: "mi sento sgarrupato anch’ io!"
 
E' verissimo, se vivi nello sgarrupo non puoi che sentirti anche tu sgarrupato. Sgarrupato fuori e dentro. E' una condizione dell'anima, fatta di sofferenza e rassegnazione. E quando provi a lamentarti, ti rispondono che devi pensare a chi sta peggio di te...
 
Quante volte i nostri Amministratori ci hanno risposto così alle nostre proteste per i danni arrecati alla nostra vita dal loro modo folle e scriteriato di Amministrare la cosa pubblica?
 
Quando i nostri figli alle elementari erano costretti ad andare a scuola col cantiere aperto, col pericolo di farsi male, nella polvere, coi rumori assordanti che non facevano nemmeno capire ciò che diceva la maestra, Giuseppe D'Occhio, detto Pino, in qualità di Sindaco non esitò un attimo a farci presente che nei paesi attorno le scuole erano messe molto peggio della nostra.
 
E quando noi d'oltre-ferrovia siamo andati in Municipio a far presente della situazione di degrado, abbandono, mancanza dei servizi essenziali in cui versa il nostro quartiere, che cosa ci ha risposto Gennaro Capasso, detto Gennaro? Anche lui ci ha ricordato che c'è chi sta peggio di noi e che, anzi!, il nostro quartiere in futuro sarà il più bel quartiere di Telese...
 
A febbraio ci aveva detto che il problema dello spurgo si sarebbe risolto a giugno; a fine maggio ci ha rimandati a settembre; a settembre ci ha detto che per la fine di quest'anno si sarebbero già viste le condutture che portano al sito dove sorgerà il depuratore... Poi il termine è slittato ancora, ma ci ha assicurato che per la fine del suo mandato avremo le fogne. Infine, alla presentazione delle cartoline della buonanima di Telese, è spuntata la data del 2009.
 
Un uomo vale quanto vale la sua parola.
 
Ma noi dobbiamo continuare a ritenerci fortunati, non fa niente se il paese cade a pezzi, se è tutto sgarrupato dal centro fino alla periferia. Anzi, questo deve farci piacere: le differenze fra noi e gli ex-fortunati del centro si sono appianate: ORMAI TELESE FA SCHIFO DAPPERTUTTO.
 
E non ci dobbiamo lamentare! dobbiamo pensare a chi sta peggio, soprattutto ora che si avvicina il Natale...
 
"Mia madre dice che il Terzo Mondo non tiene neanche la casa sgarrupata, e perciò non ci dobbiamo lagniare: il Terzo Mondo è molto più terzo di noi!"
 
Peccato che qui un tempo (neanche tanto remoto) la casa ce l'avevamo ed era pure bella! Poi ce l'hanno sgarrupata da un giorno all'altro, coi "lavori di restyling", coi cantieri senza fine e soprattutto senza scopo.
 
Ma la vita continua: the show must go on!
 
Così si assiste allo spettacolo patetico delle luminarie che riflettono la loro luce nelle pozzanghere di una pavimentazione tutta sconnessa... si ode quella musichina gracchiata dai megafoni piazzati sugli alberi morenti, che pare l'Albania dei tempi di Enver Hoxha... si scoprono strisce blu fra le ruspe in opera, davanti ai negozi che ormai hanno perduto ogni speranza anche per il Natale.
 
Un paese sgarrupato fa sentire sgarrupati. Un paese violentato genera violenza.
 
Il bullismo imperversa nelle scuole, nelle strade, nei locali. Gli arredi urbani risparmiati dal "restyling" vengono distrutti da ragazzi privi di valori, pervasi da una rabbia ormai incontenibile.
 
Ricordate quando alcuni anni fa espressi la mia preoccupazione per le svastike trovate sul portone della scuola elementare appena riverniciato? Qualcuno a suo tempo definì la mia preoccupazione "inutile allarmismo". Come no, col cacchio!
 
Si guardino attorno adesso, lor signori, si degnino di fare un giro turistico al Lago (ad esempio) dove la violenza distruttiva è stata capace di far sparire integralmente le casette per il birdwatching, dove i blocchi pesanti di cemento delle panchine sono finiti nell'acqua, ecc..
 
La prepotenza e la violenza s'imparano; e qui abbiamo grandi maestri di quest'arte.
 
Non c'è altro tempo da perdere, ogni minuto è diventato prezioso: è dovere di ogni cittadino dotato di cervello e di cuore fare qualcosa affinché si cambi immediatamente rotta, altrimenti il nostro paese va letteralmente in rovina; sotto ogni aspetto.
 
Conosco Telese da soli 13 anni e in questi 13 anni l'ho vista solo peggiorare, ho visto la sua gente disaffezionarsi, ho visto aumentare spropositatamente la sua popolazione, ho visto arrivare persone che qui ci dormono soltanto, o che comunque hanno lasciato il loro cuore altrove e non amano neanche un pochino questo posto, che meriterebbe sicuramente di più.
 
Ma ho sentito soprattutto il disamore dei nostri Amministratori per quello che dovrebbe essere il loro Paese! Amministratori che hanno avuto il coraggio di passare con le ruspe sul passato, sul presente e sul futuro di quella che dovrebbe essere la loro gente. Amministratori che se ne fregano altamente del malcontento dei cittadini, dell'amarezza dei loro cari, della solitudine dei vecchi costretti a passeggiare in questo brutto scenario fatto di macerie, col rischio d'inciampare ogni due passi!
 
Queste cose mi fanno venire in mente un altro tema dei bambini di Marcello D'Orta:
 
"Ora io già lo so che tutti diranno che non è giusto, ma io invece dico che è giusto. Infatti io credo che gli uomini non sono tutti uguali, ci sono i belli, i brutti, gli alti, i bassi, gli intelligenti e i scemi."
 
Fulvio Del Deo
 

     

 Valle Telesina


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