Gino di Vico
"Cronaca di un consiglio comunale
annunciato"
Le” bombe dell’estate”, quando i viaggi e
miraggi avevano illuso qualcuno che per una
fortuita, quanto remota, alchimia di numeri
potessero modificarsi i pesi che tengono in
asse l’amministrazione, diventano miccette
in un improbabile autunno.
Ancora una volta “il vaso di ferro” ha
costretto i suoi “vasi di coccio” a
viaggiare insieme sullo stesso carro, del
resto la Politica, diceva Platone non è solo
etica ma anche estetica, e del resto “chi il
coraggio non ce l’ha non può darselo”.
Così il Consiglio comunale di Telese Terme
archiviate le crisi, le sfiduce e i salti
della cavallina diventa l’ennesimo show di
Super Pino, che mette tutti a sedere, e la
povera opposizione tenta e ritenta di
attaccare e di attaccarsi sui numeri, ma si
sa la matematica, per quanto se ne dica, per
molti rimane un’opinione.
Uno show forse già pensato, visto l’apparato
di registrazione degno dei migliori concerti
rock e che farebbe invidia a Moratti
(Letizia) per la sua “grand Milan”, che
sovrasta gli scranni della giunta coprendone
la vista agli spettatori, come a dire: C’è
poco da vedere e quel poco che c’è non vale
la pena!
Così, tutte le attese vengono disilluse, e
la gente corsa più numerosa che pria, pian
piano abbandona l’aula; una seduta senza il
botto avvolta nel solito rituale dove la
minoranza coglie la parola su tutto e di più
provando a mettere un po’ di sale sulla coda
a Super Pino che da politico navigato avendo
percorso tutto il “cursus honorum” da
chierichetto a vescovo di quella che fu e
resta la Democrazia Cristiana, non si lascia
imbrigliare e mette sempre, prepotentemente,
il punto finale a tutta la pur magnifica
eloquenza della minoranza.
Bilancio positivo, i conti quadrano e l’anno
chiude in attivo, restano alcune bazzecole
a cui si metterà presto mano, come il
problema fogne che, dopo una intensa ora di
pioggia, ha portato a conoscenza di molti
telesini che la cittadina termale poggia non
solo sull’acqua ma che nelle sue viscere
scorre qualcosa di meno nobile e di più
solido.
Come pugili consumati l’opposizione incassa
tutti i colpi anche quando chiede per sé un
rappresentante tra i revisori dei conti (che
non gli viene concesso) o quando chiede una
diminuzione della quota spettante ai
revisori (6128 euro l’anno pro capite),
incassa ma tiene duro e qualcuno prova a
contrattaccare servendosi dell’ironia ma di
un riso sempre più amaro.
Se qualcosa doveva dire questa seduta, l’ha
detta: D’Occhio sempre più eminenza di un
gruppo che del resto lui aveva plasmato, più
con lo sputo che con la creta, e in tanto
tra il pubblico impazza una sorta di
toto-consiglieri si gioca e si scommette su
chi e quando, nella restante componente
di maggioranza, farà conoscere la propria
voce agli astanti visto che , se non si
conoscessero, si potrebbe pensare che alcuni
siano addirittura muti, ma del resto è
difficile fare l’assessore senza portafoglio
soprattutto quando si ha a cuore solo il
proprio.
Prima di andare via, Super Pino lascia
cadere dalla tasca alcune briciole, c’è
scritto sopra”Nomina nuovi assessori e
composizione Consorzio Idrotermale, non si
ferma nemmeno a raccoglierle c’è chi le
raccatta per lui.