da
il Corriere del Mezzogiorno allegato al Corriere
della Sera del 06 dicembre 2006 pag. 1-3
(pag. 1) Non solo Asl e Regione: in Campania
sono tanti gli enti morosi.
Che rischiano di restare senza corrente Bollette
Enel? Da Nola a Telese non paga quasi nessuno
In
Campania ci sono gli enti più morosi d'Italia.
Quelli che cioè non pagano le bollette all'Enel.
L'Asl Napoli 1 ha un debito di 11 milioni di
euro, Palazzo Santa Lucia di 9 milioni. Ma non
sono gli unici. Rischiano, infatti, di rimanere
senza corrente tanti piccoli comuni, da Massa
Lubrense a Procida, da Nola a Telese Terme. In
questo caso sono partiti già i provvedimenti di
distacco. Orologi, fontane e campi sportivi
potrebbero rimanere senza luce. L'assessore al
Bilancio, Valiante: «I debiti delle Asl li
pagherà la Soresa entro il 2007».
Brandolini, Cuozzo, Cappetta
(pag. 3) I Comuni non pagano nemmeno le luci
dei cimiteri
Maxidebiti con l'Enel: Napoli deve 6 milioni, l'Asl
Na Uno 14 milioni e mezzo
NAPOLI — Morosi d'Italia, morosi campani. Quelli
che non pagano le bollette, a cui, però, le
lampadine restano sempre accese. Succede negli
enti pubblici, nelle amministrazioni da cui
dipendono le sale operatorie oppure i
depuratori. Fino a prova contraria anche molto
semplicemente ai municipi che posseggono un
orologio, una pompa (e non chiedetevi cosa sia)
o un centro sportivo. I record sono stati
raccontati, ieri, da Gian Antonio Stella e
Sergio Rizzo sulle pagine del Corriere della
Sera. Ecco che spiccano, a livello nazionale, l'Asl
Napoli 1 che deve, per bollette non pagate, all'Enel
la cifretta di 14 milioni e mezzo di euro. Segue
a ruota Palazzo Santa Lucia con i suoi 9 milioni
di arretrati, Palazzo San Giacomo con 6 milioni,
l'Asl di Salerno con 3 milioni e 200 mila, il
comune di Salerno con 1 milione e 300 mila e
quello di Benevento con 372 mila 106 euro di
debiti.
Ma
tra gli enti campani morosi ci sono due
categorie. Le amministrazioni a cui non potrà
mai essere staccata la corrente elettrica (è il
caso dell'Asl oppure della Regione, in gergo
vengono definiti distacchi sensibili) e quelli,
invece, per cui sono stati già avviati i
provvedimenti di distacco. È il caso per esempio
del comune di Salerno a cui, se non paga, l'Enel
taglierà la luce ad una sala congressi, ad un
museo e ad una fontana. È il caso anche dei
piccoli enti. Per esempio ad Alife, nel
casertano, potrebbero rimanere al buio la
biblioteca, la cappella e il centro sportivo per
i 95 mila e 900 euro non pagati. Idem per Barano
debitrice nei confronti dell'Enel di 147 mila
738 euro per lo stadio e la camera mortuaria,
per Massa Lu-brense che non ha pagato i 131 mila
euro per illuminare la biblioteca, il cimitero e
una fontana, per Precida (166mila994 euro per
stadio, fontana e macello), per Benevento
(372mila 106 euro per una pompa, cimitero,
teatro e villa), per Telese Terme (88mila 125
euro per il campo sportivo e la palestra),
per Roccamonfina (440mila 710 euro per il
cimitero), per Nola (214mila 888 euro per
cimitero, macello e campo sportivo), per Riardo
(114mila 609 euro per il campo sportivo e un
orologio).
Effettivamente, però, passi la fontana, ma un
debito di 14 milioni e mezzo o 9 milioni è ben
altra cosa. Il vicepresidente e assessore al
Bilancio della Regione Campania, Antonio
Valiante, in serata dirama una nota: «Per quanto
riguarda i debiti delle Asl, tutti quelli
contratti al 31 dicembre 2005 sono stati
assorbiti dalla Soresa, società regionale per la
sanità, e, come annunciato già ieri, saranno
saldati entro marzo del 2007». Ma non chiarisce
come si arriva ad avere un debito di 14 milioni
e mezzo di euro. Non è il suo compito. Si deve
chiedere all'azienda sanitaria, la più grande e
indebitata d'Europa. Ma più che una richiesta
formale di spiegazioni, comincia una via crucis
telefonica. Perché una notizia del genere
stuzzica la fantasia giornalistica.
In
un'Asl da 11 mila dipendenti, è il sogno
perverso, si vorrebbe scoprire l'omino deputato
a pagare le bollette. Primo tentativo il manager
Mario Tursi. Non è materia sua, ma
dell'amministra zione, guidata dal direttore
Pasquale Corcione. Irrintracciabile per tutta la
giornata. Allora si riparte dal centralino,
Ufficio provveditorato. Non è di competenza
loro. Ufficio economato. Altro buco nell'acqua.
Affari generali. Ritenta, sarei più fortunato.
Ufficio bilancio. Tombola. Un dipendente del
settore fa outing: «I mandati di pagamento li
facciamo noi. Ma non posso rispondere ad altro».
Attendendo il direttore amministrativo, da
Vallante sappiamo che anche questo debito lo
pagherà la Sore-sa, insieme a quello nei
confronti dei farmacisti, dei privati
convenzionati, delle supposte e delle siringhe.
Ma finora l'Asl Napoli 1 cosa ha pagato?
Quanto a Palazzo Santa Lucia, in questo caso, è
sempre Valiante a dare spiegazioni. «Per i
debiti verso l'Enel — spiega — a carico della
Regione Campania, si specifica che si tratta di
vecchi debiti non definiti, derivanti dal
trasferimento alla Regione delle competenze
della ex Cassa del Mezzogiorno e composti in
gran parte da interessi di mora, per i quali
sono in corso incontri con l'ente per la
determinazione della loro effettiva entità.
Saranno naturalmente liquidati appena verrà
completato il lavoro del tavolo cui è stato
affidato il compito di determinare l'ammontare
delle somme e le modalità di pagamento». Insomma
c'è un contenzioso tra Regione e Enel. Ma non
per sfiducia, abbiamo verificato con i
funzionari, cosa voglia dire Valiante. Si scopre
che la burocrazia regionale è ben più ostica di
come si racconta. Per capirci, non esiste ,a
Santa Lucia l'omino che va a pagare le bollette
dell'Enel. Né esiste una centralizzazione del
servizio. Ogni area (e sono 20), divisa in
altrettanti settori, invia la specifica di
pagamentoall’ufficio bilancio. A cui non
risultano morosità, perché paga ciò che i
settori gli dicono di pagare. Ma i settori chi
li controlla se non pagano? Bella domanda senza
risposta. Una cosa è certa. La Regione non deve
nulla all'Enel per quanto riguarda
l'illuminazione dei propri immobili, sparsi sul
territorio. L'ufficio demanio e patrimonio ha
sborsato fino all'ultimo centesimo.
Allora come si arriva a 9 milioni di debito
pregresso? Il settore di competenza, pare, sia
l'Ambiente. I debiti risalgono alla gestione
Casmez di acquedotti e depuratori. Una voragine.
E si tratta soltanto di interessi, maturati su
debiti passati. E anche questo è vero. Perché da
due anni, intanto, il fornitore non è più
l'Enel. Dunque, la questione si risolverà con
una transazione.
Simona Brandolini
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