Giovanni Nicola Tommaselli fu nominato
commissario straordinario del Circolo alleatino
di Telese Terme – e successivamente eletto
Presidente dall’Assemblea – dietro mio
determinante intervento presso l’autorità
provinciale del Partito. La decisione di
commissariare il Circolo rispondeva alla
necessità di liberare l’attività politica dal
gravame della responsabilità amministrativa di
cui si era fatto carico l’ex Presidente e neo
assessore Salvatore Verrillo. Ci fu qualcuno a
cui non piacque la mia decisione di favorire il
Tommaselli accusandomi di essere diventato
l’eminenza grigia del Partito. Avevano confuso
il nero col grigio.
Non so esattamente i motivi e quali percorsi
abbiano determinato il lento deterioramento dei
rapporti, fino ad arrivare alla defezione del
Fuschini, all’interno dei consiglieri comunali
di A.N., anche se, visti i tempi che corrono,
sono facilmente individuabili. Per distinguere i
tempi attuali da quelli in cui si soleva dire “la
parola è strumento”, possiedo un documento
scritto su carta intestata di Alleanza Nazionale
nel quale è stilato una specie di giuramento
dove, a chiare lettere, è postulato che, se
eletti Consiglieri Comunali, i sottoscritti
si impegnavano a seguire fedelmente le direttive
di Partito e prima di prendere decisioni
amministrative di spessore, si sarebbero
consultati con il direttivo e il Presidente di
Circolo. Letto, approvato e sottoscritto:
Verrillo, Fuschini, Tommaselli.
C’è un altro documento, datato martedi, 3 agosto
2004 dove il commissario dell’epoca, Federico
Reggio, (nominato da Tommaselli dopo la sua
elezione a consigliere comunale) dopo essersi
consultato con il Presidente del Circolo
provinciale, chiedeva agli eletti di procedere
alla nomina del capogruppo di A.N. in seno al
Consiglio Comunale. Quale fu la meraviglia? Di
ritrovarsi che due dei nostri eroi avevano già
firmato un altro documento redatto, sembra, da
Sua ineffabile eminenza Rasputin D’Occhio nel
quale EssoLui avocava a sé stesso il
ruolo di capogruppo di tutta la compagine di
maggioranza, sottraendo agli eletti di A.N.,
nella qualità, qualsiasi personalità giuridica e
politica. Come dire: penso a tutto mi. Il
documento D’Occhio fu firmato consapevolmente da
Fuschini, “inconsapevolmente” da Tommaselli
mentre non fu firmato da Verrillo che
recalcitrando per non aver ottenuto un
assessorato prometteva comunque, in prospettiva
di tempi migliori, al sindaco Capasso di essere
totus suus!. I giuramenti di fedeltà al
Partito precedentemente sottoscritti? Carta
straccia.
Carissimo Giovanni Nicola, Non mi sono mai
pentito di averti messo, a suo tempo, a capo di
Alleanza Nazionale. Nemmeno quando in fase di
determinanti scelte elettorali amministrative,
fra te e me, sono emerse aspre e inconciliabili
posizioni che ci hanno portati su fronti
contrapposti.
Ti
do atto di una maggiore cristallinità anche se
al momento opportuno si è disvelata, in tutta la
sua evidenza, la tua mancanza di esperienza e di
cultura politica. Ti do atto che non hai potuto
o saputo valutare come che la Destra Telesina,
ancora una volta, andava a servire interessi che
non erano propri. Così, dopo aver nominato un
capogruppo, quando la sveglia ha suonato troppo
tardi, e dopo esservi dilaniati fra voi nella
disputa di qualche deleghina in più, inutile
magari perché vuota di potere reale, si è
arrivati al triste epilogo che da giorni vado
leggendo sui giornali.
Fatto sta che il potere rimane saldamente in
mano ai quattro compari di merenda e di fatto
Alleanza Nazionale si rivela sempre di più la
mosca cocchiera della favola. Caro Giovanni,
essendo certo della tua buona fede, vorrei
ricordarti, se vuoi agire, che ti rimane pur
sempre il potere monocratico di capogruppo. Non
rimanere nell’inerzia totale ad aspettare un
Godot che risolva i problemi. Io spero, per
l’affetto che ti porto, tu voglia prendere, se
ancora non l’hai fatto, una qualsiasi decisione,
giusta o sbagliata. “Getta il cuore al di là
dell’ostacolo”. Sbatti finalmente un pugno sul
tavolo e passa all’opposizione da solo o insieme
a Salvatore. Magari, poi, se scoprirai di aver
fatto un errore, potrai sempre consolarti con il
celebre “...domani è un altro giorno”. Dai,
ritorna protagonista insieme al Partito.
A
proposito cosa c’entra l’asino di Buridano? Bhè,
il ciuccio della favola fu talmente ciuccio che
pur avendo due mucchi di fieno dove mangiare non
sapendo decidersi da quale iniziare morì di
fame. Con immutata stima.
Ezio Esposito. |