29 novembre 2006
Telese, AN: è ‘gelo’ tra direttivo e presidente
da Il Sannio Quotidiano   28-11-2006

 

 

Telese Terme - Tommaselli guida del partito e capogruppo consiliare, l’organismo parla di incompatibilità

Secondo indiscrezioni il responsabile alleatino si sarebbe già dimesso per salvaguardare l’unità interna

di Antonio Vecchiarelli

La rappresentanza in Consiglio è diventata di fatto incompatibile con la guida del partito. La questione l’avrebbe sollevata il direttivo di Alleanza nazionale di Telese Terme ad indirizzo del suo presidente, Giovanni Tommaselli che è anche un rappresentante della forza politica nel civico consesso, leader del gruppo. Insomma: la comunicazione dell’attività di An in amministrazione al direttivo, ha un percorso troppo breve. E proprio un difetto in questo iter tra l’organismo istituzionale e quello di partito, pare abbia sollecitato la polemica. Che, stante le indiscrezioni, non mirerebbe a creare lacerazioni all’interno della forza politica. Tant’è che proprio per salvaguardare l’unità alleatina, il presidente Tommaselli avrebbe considerato, in linea con la sua provata fede nell’idea finiana, l’intenzione di rassegnare – c’è chi afferma che l’ha già fatto - le dimissioni dalla carica nelle mani presidente provinciale.

Tuttavia c’è chi alla coesione interna non ci crede. C’è chi non riesce a vedere un che di indolore nella scelta ipotizzata, c’è chi tira in ballo un presunto conflitto tra Tommaselli e l’assessore del suo partito, Salvatore Verrillo, visto quanto s’è detto nel recente passato sulle aspirazioni assessoriali di entrambi; c’è chi si rifà alle modalità con cui An ha risolto la recente crisi in amministrazione; c’è chi parla di smania da presidenza di taluni esponenti. E c’è chi parla addirittura di una cocente amarezza da parte di Tommaselli che potrebbe indurlo a riconsiderare la sua fede storica per Alleanza nazionale. Supposizioni. Intanto un elemento il partito l’ha fornito in queste settimane di sua presidenza: il movimentiamo annunciato dallo stesso Tommaselli e a cui il presidente ci aveva abituato nella sua gestione del partito di anni addietro, non s’è ancora visto. Non s’è registrato quell’entusiasmo pratico che nelle dichiarazioni di Tommaselli al momento del ritorno alla guida del partito era palpabile.

Se davvero le dimissioni dovessero essere confermate, sarà curioso vedere su chi si affiderà il partito per rinfocolare quella tradizione locale che ha scritto pagine interessanti della sua storia. In un momento del genere, con le polemiche sulla crisi amministrativa provocata e non ancora smaltite, con quest’altro intoppo della – possibile – crisi tra direttivo e presidenza, c’è necessità di una guida esperta per la quale i candidati non abbondano certo.

 

 

 

     

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