Partito della Rifondazione Comunista
Circolo “Vera Lombardi” – Telese Terme
I
recenti smottamenti che hanno interessato le
sponde del laghetto Tre Colori ripropongono con
drammaticità il gravissimo problema del dissesto
idrogeologico del nostro territorio. Due decenni
di aggressione e di cementificazione selvaggia,
corollari di una politica urbanistica
scellerata, hanno messo a dura prova la già
fragile struttura geologica del nostro paese,
nell’esclusivo vantaggio dei palazzinari di
turno.
In questi anni, a Telese, migliaia e migliaia di
metri cubi di cemento sono stati riversati su
ogni fazzoletto di terra, a ridosso dei corsi
d'acqua e a volte anche sulle stesse sorgenti.
Prima o poi la natura recupera i suoi spazi,
provocando quelle tragedie che una più attenta
politica di gestione del territorio potrebbe
prevenire. E così molti ricorderanno i fatti di
qualche anno addietro, quando in via Udine,
proprio nei pressi del Tre Colori, un lotto di
terreno edificabile crollò su se stesso: solo
per puro caso non ci furono vittime.
La risorsa acqua, intorno alla quale una attenta
e lungimirante amministrazione comunale avrebbe
potuto modulare lo sviluppo sostenibile del
territorio, è diventata per gli amministratori
telesini (D'Occhio prima e Capasso poi)
soprattutto un problema.
In questi anni nulla è stato fatto per la messa
in sicurezza dell'area compresa tra via Udine e
il Tre Colori, un’area che, secondo le
testimonianze dei più anziani, era di tipo
acquitrinoso e che sarebbe stata riempita, nei
decenni del secolo scorso, con materiale da
risulta. Imperterriti, gli amministratori hanno
avuto un’unica preoccupazione: far costruire
palazzi anche a ridosso della voragine,
appesantendo sempre di più l'intera zona. Dopo
lo sprofondamento di via Udine (febbraio 2002)
l'allora sindaco D'Occhio commissionò uno studio
geologico al prof. Franco Ortolani, ma delle
risultanze di detto studio, a distanza di oltre
quattro anni, nulla è dato sapere. In più
occasioni, nel corso degli anni, Rifondazione
Comunista ha avanzato la richiesta di rendere
pubbliche le risultanze di tale studio; ma prima
D’Occhio e poi Capasso hanno fatto orecchie da
mercante.
Intanto, mentre l'amministrazione Capasso è
tutta impegnata nel tragicomico tentativo di
consegnarci "la nostra nuova città", alcune zone
di essa scompaiono inghiottite dall'acqua.
L'unico palliativo che i nostri amministratori
hanno saputo adottare è stato quello di
transennare parte delle sponde del laghetto Tre
Colori, senza peraltro chiudere al traffico
veicolare la strada adiacente. Non sono nemmeno
in grado di capire che quella stradina deve
essere immediatamente preclusa ad auto e camion,
al fine di rallentare in qualche modo il
processo di scivolamento delle sponde. E meno
male che Capasso è un geologo al servizio
dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno,
mentre D’Occhio è un ingegnere, segretario della
medesima struttura.
Ribadiamo le ormai consuete richieste al sindaco
Capasso: la messa in sicurezza dell'intera area
interessata agli smottamenti, la chiusura totale
della strada e, finalmente, la pubblicazione
dello studio effettuato dal Prof. Franco
Ortolani.
Telese Terme, 23 agosto 2006
Il segretario del circolo
Alfonso Grillo
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