23 agosto 2006
Telese, occultata la relazione di Ortolani
Alfonso Grillo

 

 

Partito della Rifondazione Comunista

Circolo “Vera Lombardi” – Telese Terme

 

 

I recenti smottamenti che hanno interessato le sponde del laghetto Tre Colori ripropongono con drammaticità il gravissimo problema del dissesto idrogeologico del nostro territorio. Due decenni di aggressione e di cementificazione selvaggia, corollari di una politica urbanistica scellerata, hanno messo a dura prova la già fragile struttura geologica del nostro paese, nell’esclusivo vantaggio dei palazzinari di turno.

In questi anni, a Telese, migliaia e migliaia di metri cubi di cemento sono stati riversati su ogni fazzoletto di terra, a ridosso dei corsi d'acqua e a volte anche sulle stesse sorgenti. Prima o poi la natura recupera i suoi spazi, provocando quelle tragedie che una più attenta politica di gestione del territorio potrebbe prevenire. E così molti ricorderanno i fatti di qualche anno addietro, quando in via Udine, proprio nei pressi del Tre Colori, un lotto di terreno edificabile crollò su se stesso: solo per puro caso non ci furono vittime.

La risorsa acqua, intorno alla quale una attenta e lungimirante amministrazione comunale avrebbe potuto modulare lo sviluppo sostenibile del territorio, è diventata per gli amministratori telesini (D'Occhio prima e Capasso poi) soprattutto un problema.

In questi anni nulla è stato fatto per la messa in sicurezza dell'area compresa tra via Udine e il Tre Colori, un’area che, secondo le testimonianze dei più anziani, era di tipo acquitrinoso e che sarebbe stata riempita, nei decenni del secolo scorso, con materiale da risulta. Imperterriti, gli amministratori hanno avuto un’unica preoccupazione: far costruire palazzi anche a ridosso della voragine, appesantendo sempre di più l'intera zona. Dopo lo sprofondamento di via Udine (febbraio 2002) l'allora sindaco D'Occhio commissionò uno studio geologico al prof. Franco Ortolani, ma delle risultanze di detto studio, a distanza di oltre quattro anni, nulla è dato sapere. In più occasioni, nel corso degli anni, Rifondazione Comunista ha avanzato la richiesta di rendere pubbliche le risultanze di tale studio; ma prima D’Occhio e poi Capasso hanno fatto orecchie da mercante.

Intanto, mentre l'amministrazione Capasso è tutta impegnata nel tragicomico tentativo di consegnarci "la nostra nuova città", alcune zone di essa scompaiono inghiottite dall'acqua. L'unico palliativo che i nostri amministratori hanno saputo adottare è stato quello di transennare parte delle sponde del laghetto Tre Colori, senza peraltro chiudere al traffico veicolare la strada adiacente. Non sono nemmeno in grado di capire che quella stradina deve essere immediatamente preclusa ad auto e camion, al fine di rallentare in qualche modo il processo di scivolamento delle sponde. E meno male che Capasso è un geologo al servizio dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno, mentre D’Occhio è un ingegnere, segretario della medesima struttura.

Ribadiamo le ormai consuete richieste al sindaco Capasso: la messa in sicurezza dell'intera area interessata agli smottamenti, la chiusura totale della strada e, finalmente, la pubblicazione dello studio effettuato dal Prof. Franco Ortolani.

 


Telese Terme, 23 agosto 2006
 


Il segretario del circolo
Alfonso Grillo
 

 

 

     

 Valle Telesina


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