23 settembre 2006
Telese liceo, rottura tra Rifondazione e Nardone
da Il Mattino del 22 settembre 2006

 

 

Tra Rifondazione comunista e Nardone è rottura totale, determinata del tentativo di acquisto dell'ex mulino Capasso e Romano a Telese Terme. Al punto che, per rendere ancor più chiara ed evidente la distanza che separa il partito del presidente della Camera dal presidente della Provincia, Gianluca Aceto ha rassegnato le dimissioni dal Distretto industriale di Sant'Agata dei Goti, una decisione maturata «essendo venuto meno il rapporto fiduciario per il quale Ella mi aveva nominato», scrive l'ex segretario di Rifondazione, oggi consigliere a Telese.

 

Per sancire la rottura, il Prc ha chiamato alla conferenza stampa il capogruppo in consiglio regionale, Vito Nocera, oltre che i dirigenti Giuseppe Addabbo e Alfonso Grillo. La contestazione all'indirizzo di Nardone trae origine, come noto, dalla delibera di Giunta provinciale laddove si richiama il protocollo di intesa stipulato tra la Provincia di Benevento e il Comune di Telese Terme, per realizzare un polo scolastico per le scuole medie superiori e un centro di eccellenza per i servizi di formazione e innovazione.

 

Nel predetto protocollo veniva richiamato lo studio “Sannio Network”, redatto dal Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno, in cui venivano individuati due impianti industriali dismessi da poter riutilizzare per la realizzazione delle due strutture. Dopo le divisioni che hanno interessato la maggioranza di centrosinistra in consiglio, con i Ds e l'Udeur schierati contro l'idea sponsorizzata dai maggiori rappresentanti di questi due partiti alla Rocca, il presidente Nardone ed il vice Grimaldi, ora il senatore di Rifondazione, Tommaso Sodano, ha presentato una interrogazione parlamentare, le cui motivazioni sono state sintetizzate da Aceto.

 

Alla base dell’iter procedurale non esiste alcun bando o avviso pubblico; l'ex mulino industriale, denominato “Capasso & Romano”, verso cui, dopo l’istruttoria tecnico-finanziaria, la Provincia ha orientato la propria scelta, è in buona parte fatiscente e sul tetto sono localizzati numerosi ripetitori per la telefonia mobile; in riferimento alla regolarità contabile della proposta, la delibera di cui trattasi è priva della firma del Dirigente del Settore finanze; il presidente non ha inteso prendere in considerazioni delle proposte alternative sicuramente più adatte, ha rilevato poi Aceto.

 

Il quale ha rimarcato pure l'indiscutibile conflitto di interessi riguardante l'ex sindaco, ora assessore, Pino D'Occhio, che risulterebbe tra i proprietari dell'ex mulino. Tutto questo, secondo Nocera, altro non è se non «un'operazione ingiustificabile» da parte di Nardone, «un modo di governare che Rifondazione non può condividere, ma in questa battaglia, che è di tipo politico e non personale, non siamo soli, al punto che il presidente sta rischiando di rompere con gli alleati».

 

     

 Valle Telesina


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