16 novembre 2006
Telese, politica locale: è ora di smetterla
Vittorio Pagliarulo

 

 

E’ ora di smetterla!

 

 

Ho letto con l’attenzione che merita il servizio su “Il Sannio” del 14 novembre 2006, circa l’incontro promosso dal Comune di Telese Terme e dalla Provincia di Benevento, sulla proposta del polo scolastico cittadino.

 

Cosa dire?

 

Ripetere quanto attenti osservatori, opinionisti affermati, politici locali e provinciali di schieramenti diversi, persone interessate direttamente come gli studenti e i genitori degli stessi, hanno detto e ridetto in tutte le forme e in maniera più che convincente, circa la “cavolata”di convertire un mulino in polo scolastico?

 

No, dott. Nardone, Presidente della Giunta Provinciale Sannita, a Lei voglio dire altro. Se la Sua esperienza politica si concluderà con questa legislatura, così come da Lei dichiarato, non è giusto e forse neanche etico che per affermare le Sue convinzioni si senta autorizzato a “camminare con gli scarponi chiodati” sulla testa dei Partiti Politici che Le hanno consentito di governare la nostra Provincia.

 

Se a Lei poco importa che con le prossime elezioni possa verificarsi un passaggio di mano nel governo del Sannio, bene farebbe ad andare in “pensione” da subito. Si limiterebbero i danni che questa situazione surreale ha gia procurato alla compagine di Centro-Sinistra, da Lei capeggiata, devo dire in maniera lusinghiera,  sino a quando non è “incappato” nello strano e  paradossale binomio mulino=scuola.

 

Mi viene di considerare con rammarico devo dire, perché tardiva, la proposta del Senatore Salvi dei DS, lanciata per risparmiare una valanga di soldi: – CANCELLARE LE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI. Poteva pensarci qualche lustro scorso!

 

Anche il Comune di Telese Terme avrebbe potuto e dovuto programmare e progettare per tempo qualsivoglia intervento pro comunità che amministra.

 

Facciamo un esempio calzante, in quanto argomento di che trattasi: -

 

Piuttosto che indebitarsi per l’acquisto di 30.000 mq. destinati alla Diocesi Telese Cerreto S.Agata dei Goti, avrebbe persino risparmiato sui costi se avesse provveduto all’acquisto dell’area per l’insediamento del polo scolastico considerata l’asserzione dell’Assessore Provinciale Grimaldi quando dice che per costruire 40 aule con annessi e connessi occorrerebbe un’area di 22.800 mq. sui quali, aggiungo io, un investimento di 8 miliardi (tanto mi pare di aver capito sarebbero necessari per l’acquisto e il cambio di destinazione d’uso del mulino) sarebbero sufficienti per realizzare l’intera opera compreso l’appartamento del custode.

 

Qualcuno si sentirà autorizzato ad affermare che, gira e rigira, si finisce sempre per “prendersela con la Chiesa”. No, non è così per chi, quando la salute glielo consente, va anche a Messa.

 

L’amministrazione del bene comune passa attraverso il rispetto delle priorità e questo lo predica perentoriamente la Chiesa, specialmente quando si rivolge ai politici: da Sua Santità il Papa e giù, giù sino all’ultimo parroco di campagna!

 

E non è prioritario consentire ai giovani di vivere la loro vita scolastica in maniera proficua e sicura, in maniera più razionale e non raffazzonata, insomma, più aderente alle loro esigenze?

 

Oppure ci piace riempire la bocca di paroloni che in queste circostanze specifiche risultano essere solo ipocrite banalità, quando solennemente pontifichiamo che l’avvenire di un popolo non può che essere riposta nei giovani, classe dirigente del futuro?

 

Smettiamo di prenderci in giro. Si facciano le cose come Dio comanda! E che nessuno, per quanto asserito, atteggi le labbra a sorriso, ché non avrebbe riso più a sproposito.

 

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La trama e l’ordito con i quali l’“Innominato” (a proposito: l’ottimo servizio del sig. Vecchiarelli su Il Sannio – solo  in questa occasione, per la verità – non cita il proprietario del mulino…) sta tessendo “Lo sviluppo” di questo nostro paese da oltre venti anni, ha prodotto seri guasti che chi segue vivitelese può riscontrare dando un’occhiata all’archivio del sito.

 

Sarebbe arrivato il momento di cambiare rotta..

 

E se proprio intende andare in “pensione” senza perdere il TFR, che si adoperi per un ragionevole scambio: il polo scolastico sui 30.000 mq. destinati alla Diocesi, e la Medesima sul sito del mulino dopo aver abbattuto il “Mostro”. Le strutture religiose – fatto di grande rilevanza per i fedeli – si avvicinerebbero considerevolmente al centro del paese, com’è giusto che sia.

 

E’ solo una banale provocazione, caro il Nostro, che vuole però gridare ai quattro venti un fatto ben preciso:

 

E’ PROPRIO ORA DI SMETTERLA!

                                                                                                              Vittorio Pagliarulo

 

     

 Valle Telesina


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