E’
ora di smetterla!
Ho
letto con l’attenzione che merita il servizio su
“Il Sannio” del 14 novembre 2006, circa l’incontro
promosso dal Comune di Telese Terme e dalla
Provincia di Benevento, sulla proposta del polo
scolastico cittadino.
Cosa dire?
Ripetere quanto attenti osservatori, opinionisti
affermati, politici locali e provinciali di
schieramenti diversi, persone interessate
direttamente come gli studenti e i genitori
degli stessi, hanno detto e ridetto in tutte le
forme e in maniera più che convincente, circa la
“cavolata”di convertire un mulino in polo
scolastico?
No, dott. Nardone, Presidente
della Giunta Provinciale Sannita, a Lei voglio
dire altro. Se la Sua esperienza politica si
concluderà con questa legislatura, così come da
Lei dichiarato, non è giusto e forse neanche
etico che per affermare le Sue convinzioni si
senta autorizzato a “camminare con gli scarponi
chiodati” sulla testa dei
Partiti Politici che Le hanno
consentito di governare la nostra Provincia.
Se
a Lei poco importa che con le prossime elezioni
possa verificarsi un passaggio di mano nel
governo del Sannio, bene farebbe ad andare in
“pensione” da subito. Si limiterebbero i danni
che questa situazione surreale ha gia procurato
alla compagine di Centro-Sinistra, da Lei
capeggiata, devo dire in maniera lusinghiera,
sino a quando non è “incappato” nello strano e
paradossale binomio mulino=scuola.
Mi
viene di considerare con rammarico devo dire,
perché tardiva, la proposta del Senatore Salvi
dei DS, lanciata per risparmiare una valanga di
soldi: – CANCELLARE LE AMMINISTRAZIONI
PROVINCIALI. Poteva pensarci qualche lustro
scorso!
Anche il Comune di Telese Terme avrebbe potuto e
dovuto programmare e progettare per tempo
qualsivoglia intervento pro comunità che
amministra.
Facciamo un esempio calzante, in quanto
argomento di che trattasi: -
Piuttosto che indebitarsi per l’acquisto di
30.000 mq. destinati alla Diocesi Telese Cerreto
S.Agata dei Goti, avrebbe persino risparmiato
sui costi se avesse provveduto all’acquisto
dell’area per l’insediamento del polo scolastico
considerata l’asserzione dell’Assessore
Provinciale Grimaldi quando dice che per
costruire 40 aule con annessi e connessi
occorrerebbe un’area di 22.800 mq. sui quali,
aggiungo io, un investimento di 8 miliardi
(tanto mi pare di aver capito sarebbero
necessari per l’acquisto e il cambio di
destinazione d’uso del mulino) sarebbero
sufficienti per realizzare l’intera opera
compreso l’appartamento del custode.
Qualcuno si sentirà autorizzato ad affermare
che, gira e rigira, si finisce sempre per
“prendersela con la Chiesa”. No, non è così per
chi, quando la salute glielo consente, va anche
a Messa.
L’amministrazione del bene comune passa
attraverso il rispetto delle priorità e questo
lo predica perentoriamente la Chiesa,
specialmente quando si rivolge ai politici: da
Sua Santità il Papa e giù, giù sino all’ultimo
parroco di campagna!
E
non è prioritario consentire ai giovani di
vivere la loro vita scolastica in maniera
proficua e sicura, in maniera più razionale e
non raffazzonata, insomma, più aderente alle
loro esigenze?
Oppure ci piace riempire la bocca di paroloni
che in queste circostanze specifiche risultano
essere solo ipocrite banalità, quando
solennemente pontifichiamo che l’avvenire di un
popolo non può che essere riposta nei giovani,
classe dirigente del futuro?
Smettiamo di prenderci in giro. Si facciano le
cose come Dio comanda! E che nessuno, per quanto
asserito, atteggi le labbra a sorriso, ché non
avrebbe riso più a sproposito.
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La
trama e l’ordito con i quali l’“Innominato” (a
proposito: l’ottimo servizio del sig.
Vecchiarelli su Il Sannio – solo in questa
occasione, per la verità – non cita il
proprietario del mulino…) sta tessendo “Lo
sviluppo” di questo nostro paese da oltre venti
anni, ha prodotto seri guasti che chi segue
vivitelese può riscontrare dando un’occhiata
all’archivio del sito.
Sarebbe arrivato il momento di cambiare rotta..
E
se proprio intende andare in “pensione” senza
perdere il TFR, che si adoperi per un
ragionevole scambio: il polo scolastico sui
30.000 mq. destinati alla Diocesi, e la Medesima
sul sito del mulino dopo aver abbattuto il
“Mostro”. Le strutture religiose – fatto di
grande rilevanza per i fedeli – si
avvicinerebbero considerevolmente al centro del
paese, com’è giusto che sia.
E’
solo una banale provocazione, caro il Nostro,
che vuole però gridare ai quattro venti un fatto
ben preciso:
E’
PROPRIO ORA DI SMETTERLA!
Vittorio Pagliarulo |