Questione liceo, tenere lontano il ‘clima da
bar’
Telese Terme - Un gruppo di genitori si
distingue dalla posizione del comitato sorto la
settimana scorsa
L’appello: «Non vorremmo che a qualcuno
rimordesse la coscienza per il cattivo esempio»
Spunta una nuova presa di pozione tra i genitori
degli alunni del liceo telesino. Dopo il
comitato dato vita sul finire della settimana
scorsa da un gruppo di genitori, particolarmente
convinto a portare avanti la battaglia del forte
“no” alla scelta dell’ex molino Capasso come
futura sede della scuola e fattosi portavoce
anche di una soluzione immediata che vede
coinvolgere anche una struttura del vicino
comune di San salvatore Telesino, spunta adesso
un nuovo documento presentato da circa una
ottantine di firme.
La
nota è stata protocollata nella giornata di ieri
alla scuola ed alla Casa Comunale della
cittadina termale, mentre sarà inviata anche ai
rappresentanti degli enti sovracomunali.
“Riteniamo opportuno – si legge nella nota –
sottoporre all’opinione pubblica il pensiero e
le riflessioni di quei genitori che, seppure per
loro detrimento, talora, meno presenzialismi,
hanno maturato idee relativamente alla
“questione scolastica del liceo scientifico –
classico di Telese Terme. Gli eventi relativi
all’individuazione di una sede per il polo
scolastico mostrano, pragmaticamente, aspetti
negativi della nostra società e dell’italico
modo di vivere.
La
discussione, meritatamente sollevata in merito
alla fame di spazi e strutture adeguate,
richieste dagli alunni è, ben presto, degenerata
in una profonda, animosa, rabbiosa, violenta
querelle personale. Una convivenza civile
esigerebbe un dialogo, anche e soprattutto, tra
parti contrapposte, in nome del comune e
superiore interesse, che vede in ballo
l’istruzione e la qualità della vita di
centinaia di famiglie di alunni, docenti e
personale scolastico. Invece, rispondiamo con le
parole di un articolo scritto, lo scorso 2
dicembre, sulle pagine di un famoso magazine:
“Da noi (nota bene in Italia) ognuna delle parti
ripete all’infinito le sue buone ragioni e
rimane abbarbicata sulle posizioni iniziali,
incuranti del fatto che il rinvio, spesso, è più
costoso della rinuncia. Questo atteggiamento è
indice di mentalità infantile: il bambino
piuttosto che cedere, si mette a piangere..”.
Nella seconda parte del documento questi
genitori esprimono in maniera netta il proprio
punto di vista.
“La vera emergenza – rimarcano – è il
reperimento di locali sul suolo telesino; nel
momento in cui siano individuati, sarà nostra
cura vigilare perché tutti i controlli siano
seri e rigorosi; visto che nessuno può dubitare
che abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri
figli; ciò impone che ci si sforzi di tornare
alla normalità, cioè ad un dialogo improntato al
rispetto e civiltà, senza fischi e lazzi (vedi
cartoline distribuite, già compilate, con
l’invito ad aggiungere qualche improperio);
ricordiamo a tutti quelli, che sembrano averlo
dimenticato, che quanto accade, avviene in un
ambito delicatissimo come la scuola e non
vorremmo che a qualcuno rimordesse la coscienza
per il cattivo esempio ed il clima da stadio e/o
bar sport, talora, condito da intolleranza, che
si sta facendo circolare dentro e fuori le mura
scolastiche”. |