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18
ottobre 2006 |
Valle T., proposta per problema rifiuti |
Gigi La Monaca |
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Grazie al D.P.C.M del 1 giugno 2006, che
proroga lo stato di emergenza nel settore
dello smaltimento rifiuti della Regione
Campania, grazie ad una serie di dispositivi
commissariali, sempre relativi alla Regione
Campania è stata data la disponibilità al
responsabile della Fisia Italimpianti S.P.A.
ad “utilizzare” i volumi resisi disponibili
sull’impianto di selezione di Casalduni. In
parole povere si è reso possibile lo
smaltimento delle tonnellate di rifiuti
giacenti per le strade da oltre dieci
giorni. Il problema rifiuti tra qualche
settimana si ripresenterà in maniera
altrettanto invasiva. A questo punto è
opportuno fare delle considerazioni:
1)
Se non c’è più
spazio per il conferimento dei rifiuti è
opportuno creare nuovi spazi.
2)
Se nessuna
zona della Campania è particolarmente felice
di avere i rifiuti in “casa” bisogna trovare
un altro sistema per fare “spazio”.
3)
Di sistemi
validi ce ne sono un paio, il primo è la
realizzazione di un termovalorizzatore che
potrebbe cominciare a risolvere il
“problema” rifiuti, ma molti ambientalisti,
a ragione, sono contrari a questa soluzione
poiché è negativa a causa dell’impatto
ambientale e per il conseguente inquinamento
atmosferico. Altra soluzione, molto più
logica, sarebbe la realizzazione di un
gassificatore, molto meno inquinante e di
facile sistemazione,infatti, esistono
gassificatori mobili che potrebbero
“distruggere” i rifiuti recandosi
addirittura sui siti di stoccaggio e non
diventare una struttura stabile che potrebbe
dare fastidio alle popolazioni che abitano
nelle vicinanze, fastidio semplicemente
visivo.
4)
Il
gassificatore, a differenza del
termovalorizzatore, distrugge tutti i tipi
di rifiuti dal secco all’umido, dal vetro ai
rifiuti industriali. Nell’atmosfera, come
conseguenza della combustione, non sono
emanate sostanze tossiche (diossina), anzi
il gas espulsi non sono inquinanti.
Affiancare al gassificatore, una turbina,
significherebbe anche produrre energia
elettrica verde.
5)
Il costo di un
gassificatore, di piccole proporzioni, si
aggira sul milione di euro, ovviamente ad
esso va aggiunto il costo della turbina se
si vuole produrre energia elettrica e non
limitarsi alla mera distruzione dei rifiuti.
Per fare un esempio concreto, la distruzione
delle “ecoballe” di Toppa infuocata a
Fragneto Monforte, richiederebbe il lavoro
24 ore su 24 di un gassificatore (un tir di
dieci metri per un’altezza di quattro che
potrebbe essere portato in loco) e di 12
persone divise in 4 turni di lavoro da .
Attualmente per poter distruggere le 60.000
tonnellate di rifiuti giacenti a Fragneto
Monforte, se si considera il trasporto al
più vicino termovalorizzatore, e i tempi di
incenerimento, occorrerebbero circa 35 anni,
a costi esageratamente levati. Con il
“gassificatore su tir”, s’impiegherebbero 4
anni e mezzo e a costi sicuramente più
bassi. C’è da fare una successiva
considerazione, le ecoballe,che sono
presenti a Fragneto Monforte, non possono
essere considerate biomassa, infatti, non è
presente solo sostanza umida ma anche secca.
Nel gassificatore questa differenziazione
non ha nessuna importanza.
Ancora una volta, ci chiediamo perché queste
soluzioni non vengono nemmeno prese in
considerazione, evidentemente il “problema”
rifiuti deve restare tale per una serie
d’interessi e d’incapacità che restano
ignote. In Campania, tra campagne
pubblicitarie per la conoscenza della
raccolta differenziata e spese per
l’emergenza rifiuti, si sono spesi
tantissimi milioni di euro che, se investiti
in maniera logica, oggi non ci vedrebbero
aditati dall’intera Europa come una zona
arretrata ed altamente inquinata.
Non pretendiamo che la nostra soluzione sia
adottata, ma ci farebbe molto piacere
sapere, soprattutto da chi sta amministrando
il problema rifiuti in Campania, per quanto
tempo ancora dovremmo avere un’emergenza e
perché i rifiuti non possono essere
distrutti e diventare una risorsa
energetica?
Ancora una volta l’Associazione Ekoclub
International mette a disposizione i suoi
tecnici per avere un incontro e un dialogo
con le persone demandate alla soluzione
dell’”emergenza rifiuti in Campania”per
capire meglio e proporre ancora una volta la
soluzione ai “problemi” relativi allo
smaltimento dei rifiuti. Ci sembra che sia
arrivato il momento di risolvere il problema
in maniera radicale e permanente, è assurdo
che nel terzo millennio, solo la Campania
abbia ancora il problema rifiuti!
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Valle
Telesina
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Per intervenire:
invia@vivitelese.it |
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