La
commissione per le strisce blu è legittima
Telese T. / Capasso commenta l’esposto dei
consiglieri di minoranza Aceto, Liverini e
Selvaggio: «Atto vile»
Il
parere del Ministero degli Interni: il sindaco
può istituirla per valutare presunte
irregolarità di un servizio
di
Antonio Vecchiarelli
Il
potere esercitato dal sindaco di istituire una
commissione conoscitiva al fine di verificare e
fare chiarezza su presunte irregolarità di un
servizio, rientrano tra i suoi poteri
istituzionali – articolo 50 del Testo Unico
Organizzazioni Enti Locali - . Questo, più o
meno, il parere del dipartimento affari interni
e territoriali del Ministero degli Interni,
sollecitato dalla Prefettura di Benevento a
seguito di una nota dei consiglieri di
opposizione Selvaggio, Liverini e Aceto, nella
quale sollevavano dubbi sulla legittimità
dell’organismo e sollecitavano provvedimenti.
La
commissione conoscitiva, lo ricordiamo, è stata
istituita con decreto sindacale n. 496 dell’11
gennaio 2006 con l’obiettivo di “acquisire atti,
notizie ed informazioni, segnalando abusi ed
irregolarità commessi, in merito alla gestione
del servizio di parcheggio a pagamento (aree
blu) sul territorio comunale. Era composta dalla
dottoressa Nicolina Columbro (Direttore Generale
del Comune) e dagli avvocati Maria Stefania
Camerlengo e Giacomo Papa.
Il
Ministero degli Interni precisa che anche in
assenza di previsione statutaria, il sindaco può
autonomamente procedere alla costituzione di una
commissione, assegnandole poteri di controllo
finalizzati all’acquisizione di notizie e
informazione relative alla irregolare gestione
di un determinato servizio. Lamentele dei
consiglieri in relazione al negato accesso agli
atti oggetto di indagine. Non è applicabile – è
la posizione del ministero – ai consiglieri
visto che in base all’articolo 43 comma 2 del
decreto legislativo 257/2000, gli stessi sono
tenuti al segreto nei casi determinati dalla
legge.
Per l’accesso agli atti non risultano adottati
provvedimenti di diniego da parte del sindaco o
del segretario comunale, ma nella questione
specifica, sono stati secretati gli atti per un
tempo determinato, fino a che, cioè, gli organi
istituzionalmente deputati non ne avranno
valutato il contenuto.
Tutti gli atti acquisiti e prodotti dalla
commissione, a conclusione dei lavori, sono
stati trasmessi dal sindaco alla Procura della
Repubblica ed al Prefetto.
“I
reiterati ricorsi – dichiara il sindaco Gennaro
Capasso - da parte dei signori Michele
Selvaggio, Giovanni Liverini e Gianluca Aceto al
Procuratore della Repubblica, al Prefetto ed
alla Corte dei Conti, di denuncia di gravi
violazioni di legge o interessi privati in
contrasto con l’interesse pubblico, offendono il
sottoscritto e i suoi collaboratori.
Quest’ultimo (il primo cittadino si riferisce a
quello relativo alla commissione conoscitiva,
ndr), non preceduto da atti politici quali
interrogazioni o interpellanze, credo possa
essere iscritto tra le più vili azioni che sino
ad oggi i citati signori hanno prodotto.
In
questi due anni di sindacato ho agito mettendo
in atto una politica di governo del paese
improntato ai principi sostanziali di
correttezza, buon andamento e imparzialità.
Tutto ciò viene ignorato o ridicolizzato dai
signori citati che danno voce nei bar e sui
marciapiedi a chi sa quali misteriose regie o
misfatti vengano perpetrati nel palazzo
municipale, alimentando un clima di sospetto e
di sfiducia nelle istituzioni, andando ben oltre
la normale dialettica politica.
Non si esprimono sulla programmazione dell’Ente
– prosegue Capasso - ma rivolgono la loro
attenzione esclusivamente agli atti prodotti
dall’amministrazione o dagli Uffici, non per
contestare gli interventi posti in essere, ma
per verificare chissà quale illegittimità.
Non avendo nulla da temere, continueremo nel
nostro intento di perseguire un’efficiente
azione amministrativa al totale servizio
dell’interesse pubblico, sia pure tra mille
difficoltà. Il mio impegno quotidiano continua
ad essere rivolto alle istanze dei cittadini,
allo sviluppo della nostra cittadina, all’aiuto
verso i più deboli, alla costruzione di una
Telese migliore, ben conscio di avere dall’altra
parte chi rema contro gli interessi della
collettività (vedi questione liceo o centro
ecclesiale) nella stolta convinzione che
l’acquisizione dei consensi passa per la non
risposta dell’amministrazione ai bisogni dei
cittadini”.
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