La
prima auto ad aria compressa, raggiunge i 100
Km/h ed ha una autonomia di 200 Km. L'idea,
sviluppata da Guy Negre, già progettista
di motori da Formula 1, è della società MDI.
La
nuova auto è misteriosamente scomparsa per
qualche periodo dalla scena. Si parla di
complotti da parte di chi non avrebbe interesse
a liberarci della dipendenza dal petrolio.
Il
nome dato all'auto è Eolo. Il suo motore in
alluminio non utilizza la combustione ma
l'espansione d'aria, senza fiamme e senza mai
superare i 40 °C. In questo modo si diminuiscono
l'usura meccanica e la manutenzione, mentre
aumenta la durata.
L'aria che esce dal tubo di scarico è
priva di gas nocivi e molto fredda. L'assenza di
combustione consente di impiegare come
lubrificante olio alimentare.
Il
rifornimento d'aria compressa può avvenire
attraverso compressori da 5,5 o 3 Kw integrati
nel veicolo che permettono di fare il pieno,
rispettivamente in 4 o 7 ore, collegandosi a
qualsiasi presa di corrente.
>>> Guarda il video
dell'auto ad aria compressa
Che
fine ha fatto Eolo, l'auto ad aria?
Circolano da moltissimo tempo (alcuni
anni) appelli diffusi tramite e-mail che
parlano di
Eolo,
un'auto
ad aria compressa che avrebbe
dovuto rivoluzionare il mercato
automobilistico con il suo sistema di
propulsione ultraecologico ma che è
misteriosamente scomparsa dalla scena.
C'è chi ipotizza
complotti da parte di chi non
avrebbe interesse a liberarci della
dipendenza dal petrolio.
Ecco un esempio di testo di uno di
questi appelli. Ho evidenziato in
grassetto i concetti salienti....
Leggi il seguito:
http://attivissimo.blogspot.com/2006/03/eolo-auto-scomparsa.html
Il commento di Fulvio Del Deo
Purtroppo non si tiene mai conto del fatto che
l'energia che sfrutti nell'auto (sia essa
elettrica a batterie, o ad aria compressa) è
energia prodotta da centrali elettriche e che
queste ultime spesso son la causa del maggior
inquinamento.
Pertanto, con macchine di questo genere, ossia
che non producono energia ma sfuttano solo
quella immagazzinata dalla rete elettrica, si
sposta semplicemente la fonte inquinante dalla
marmitta dell'auto alla ciminiera della centrale
elettrica; in più, considerando che ogni
passaggio di energia non ha mai rendimento del
100%, si può concludere che questo tipo di
vetture inquina di più di quelle convenzionali.
Avete notato che si parla spesso di motori a
idrogeno, ma solo per quanto riguarda le auto?
Un'ulteriore cazzata, perché il motore a
idrogeno rappresenta un pericolo enorme su di
un'autovettura, in quanto quest'ultima si sposta
ed è soggetta a incidenti e il motore a idrogeno
in caso di impatto violento si trasforma in una
vera e propria bomba incendiaria!
Una cosa di cui non si parla mai invece è
l'applicazione del motore a idrogeno per la
produzione di energia elettrica! In quel caso,
il motore a idrogeno impiegato per mettere in
moto i generatori di corrente, lavorerebbe in
una sede statica in cui non esisterebbe alcun
rischio di impatto e di conseguente esplosione.
Ho paura che -almeno in Italia- le favolette
sulle auto alternative siano sempre
alimentate da un lato dalla speranza di
liberarsi dalla schiavitù del petrolio, ma
dall'altro da chi ha interesse a maggiori
consumi elettrici sulla rete, per giustificare
un INGIUSTIFICABILE RITORNO AL NUCLEARE.
Altre favole, come quella dell'olio di colza
messa in giro da Dario Fo, somigliano alla
storia della centrale a biomasse di San
Salvatore: per produrre una quantità di olio di
colza sufficiente al nostro parco macchine, in
Italia bisognerebbe coltivare solo colza!
Motore ad aria compressa
Da
Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il
motore ad aria compressa è un particolare tipo
di motore che sfrutta l'espansione dell'aria
fortemente compressa.
L'aria compressa esce da serbatoi a pressione
elevata, circa 300 bar. L'espansione dell'aria
viene quindi utilizzata per muovere un pistone o
una turbina collegati ad un albero.
Un
motore del genere è privo di qualsiasi emissione
inquinante (non avendo alcun tipo di
combustione) e deve essere rifornito con aria
compressa. L'aria compressa è utilizzata come
vettore di energia; l'inquinamento possibile
viene spostato nella produzione di energia che
serve a generare il vettore, cioè a comprimere
l'aria.
Eolo (auto)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Eolo è la prima autovettura ad aria compressa
inventata da Guy Nègre e la cui produzione è
stata prevista da parte della MDI; quest'ultima,
a sua volta, ha ceduto la licenza per la
costruzione e la commercializzazione della
stessa ad altre società, ad esempio in Italia
alla Eolo Italia. Fu presentata nel 2001 al
Motorshow di Bologna.
Funzionamento teorico
Utilizza l'espansione d'aria come vettore di
energia. L'aria compressa esce da serbatoi a
temperatura estremamente bassa e con pressione
elevata, circa 300 bar. L'espansione dell'aria
viene quindi utilizzata per muovere un pistone o
una turbina collegati ad un albero.
La
costruzione in condizioni reali di utilizzo
provoca però un problema tecnologico
difficilmente superabile, l'aria compressa,
decomprimendosi da così alte pressioni si
raffredda fino a -40°C e fa congelare la
condensa presente sempre nell'aria anche se
essiccata, all'interno dell'impianto del motore
bloccandolo dopo pochi minuti di utilizzo. Non
vi è al momento notizia di auto prodotte con
questa tecnologia che siano state in grado di
funzionare in condizioni normali per più di
pochi minuti.
Eolo si dovrebbe collegare ad una normale presa
di corrente elettrica e in 5 ore circa il
compressore riempirebbe le bombole di aria
compressa.
Caratteristiche dichiarate
Il
costo previsto per percorrere 100 Km sarebbe di
0,77 euro. Dovrebbe avere una autonomia di 300
Km. Dallo scarico esce solo aria, ad una
temperatura di circa -10° (l'aria può essere
riciclata per il sistema di condizionamento). Ha
il vantaggio d'essere totalmente non inquinante,
salvo ovviamente l'inquinamento generato nella
produzione di energia elettrica 3 minuti per
fare un pieno (novanta metri cubi di aria)
Velocità massima 110 km/h Olio vegetale da
cambiare ogni 50.000 km
Problemi di produzione
Al
momento attuale non esiste ancora nessuna
produzione di questo tipo di veicolo, seppure
l'inizio della stessa fosse stata inizialmente
promessa addirittura per il 1997 ed in seguito
posticipata una prima volta al 2002 ed in
seguito al 2004. Risultano solamente allo studio
da parte della MDI due modelli, MiniCAT quale
micro vettura da città (sulla falsariga della
Smart Fortwo) e la CityCAT per le percorrenze
maggiori.
Sarebbe dovuta essere stata costruita già dal
2003 anche in Italia nel paese di Broni ma per
problemi di varia natura con la MDI non si è
riusciti né a costruirle né a metterle in
commercio. I 90 dipendenti assunti in Italia
dallo stabilimento produttivo furono messi in
cassa integrazione e nel 2005 furono infine
licenziati data l'impossibilità di iniziare la
produzione.
Problemi tecnici
Sembra che siano sopraggiunti dei problemi
tecnici che abbiano quasi fermato lo sviluppo
della Eolocar. Tra questi il più importante è la
formazione di ghiaccio nel motore a causa della
forte espansione dell'aria per cui la macchina
non poteva viaggiare per più di pochi minuti.
È
da notare che l'energia necessaria per
comprimere l'aria a pressioni elevate non è
trascurabile e quindi l'automobile sposterebbe
l'inquinamento dall'automobile vera e propria
all'impianto che produce l'energia utilizzata
per alimentare il compressore che ricarica
l'automobile.
Un
altro problema tecnico dell'automobile è legato
alla ridotta potenza del motore. Essendo il
motore di ridotta potenza l'automobile è
realizzata principalmente in fibra di vetro, un
materiale leggero ed economico ma anche fragile.
Quindi in caso di incidente la scocca fornirebbe
una ridotta protezione al passeggero della
vettura.
Ritorno in produzione
Il
7 febbraio 2007 il gruppo MDI ha annunciato di
aver concesso al costruttore automobilistico
indiano Tata Motors la licenza per la
costruzione di prodotti che sfruttino la
tecnologia del suo motore ad aria compressa. Su
tutti i modelli, rispetto a quelli precedenti,
si avrà un telefono vivavoce Gsm incorporato e
un Gps ed, inoltre, una scheda elettronica per
l'accensione. La messa in commercio in India è
prevista per il 2008.
|