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Il nuovo prete della parrocchia
era molto nervoso per il suo esordio pubblico.
Quella era la sua prima messa ! …
L'emozione e la presenza
dell'Arcivescovo gli impedivano quasi di
parlare.
Facendosi coraggio si avvicinò
all'Arcivescovo facendogli presente le sue
apprensioni.
Questi gli sorrise benevolmente
e, in via del tutto eccezionale, gli
suggerì di mettere un pochino di vodka
nell'acqua del calice della messa, per ottenere
un effetto corroborante e rilassante.
Il giovane prete ringraziò e
seguì il consiglio.
Quindi svolse la sua funzione ed
alla fine si sentì molto contento per com'erano
andate le cose: l'emozione era scomparsa ed il
suo officiare e parlare era stato fluido e
brillante.
Passò il resto della giornata
sentendosi intimamente soddisfatto e la sera,
quando andò a letto, si addormentò felice come
un cherubino.
Il giorno dopo gli fu recapitata
una lettera.
Era dell'Arcivescovo e diceva,
testualmente:
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Caro Don Angelo, sento il
dovere di evidenziarle qualche aspetto
della funzione di ieri, che è opportuno
correggere al fine di migliorare la
celebrazione di quelle successive.
Dunque, mi presti bene
attenzione:
-
la prossima volta,
metta un po' di vodka nell'acqua e
non viceversa, tenendo presente che
non sta bene mettere limone e
zucchero sul bordo del calice e,
quindi, di non usare la manica della
tonaca come se fosse un tovagliolo;
-
rammenti che i
comandamenti sono 10 e non 12 e, per
contro, ci sono 12 discepoli e non
10;
-
i vizi capitali non
sono i peccati degli abitanti di
Roma;
-
in particolare, non
ci si riferisce alla Croce come "quella
grande T di legno"
ed a Gesù Cristo ed i suoi Apostoli
come "JC
e la sua rockband";
-
né tantomeno è
opportuno riferirsi a Giuda come a “quel
figlio di …..”
ed inoltre non
risulta da nessuna parte che sua
madre sia stata una
donna di malaffare;
-
si ricordi che Davide
uccise Golia con una fionda, non a
calci
nel … sedere;
-
rammenti anche che Il
Padre, il Figlio e lo Spirito Santo
non sono "Il
Vecchio, lo Junior ed il Fantasmino";
-
notazione particolare
devo farle per il fatto che la
toilette dove si è recato a metà
messa per un'improvvisa urgenza, in
realtà era il confessionale e capirà
quanto sia stato inutile imprecare
perché non c'era lo sciacquone;
-
credo che meriti lode
l'iniziativa di chiamare il pubblico
a battere le mani, però ballare la
macarena e fare il trenino mi è
parso un tantino esagerato;
-
ricordi che l'acqua
Santa serve per benedire, e non per
rinfrescarsi la nuca sudata ed,
inoltre, che le Ostie vanno
distribuite ai fedeli che si
comunicano e non considerate alla
stregua delle patatine, come
antipastini accompagnati dal Vin
Santo;
-
quello sulla croce,
anche se con la barba gli
assomiglia, non è Che Guevara, ma
Nostro Signore Gesù Cristo;
-
i peccatori quando
muoiono vanno all'inferno, non a "farsi
fottere";
-
proseguendo, la messa
deve durare 1 ora circa, e non due
tempi da 45 minuti e quello che
girava vestito di nero era il
sagrestano, non "quel cornuto
dell'arbitro";
-
la cosa che più mi ha
rammaricato è stata che quello che
stava seduto al suo fianco ero io,
il suo Arcivescovo, non "una
checca
in gonna rossa";
-
infine, la formula
finale corretta è "la Messa è
finita, andate in pace" e non "che
mal di testa, andate tutti fuori dai
marroni
!".
Per il resto, mi pare che
sia andato tutto bene.
S.E.
l’Arcivescovo
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