25 luglio 2007
Telese, speciale calcio "anno zero"
Sannio Quotidiano - segnalazione di Saby Mainolfi

 

 

Da il sannio quotidiano del 22 luglio 2007 pagina 32

 

 

Speciale sport Telese Terme

1ª parte Telese Terme Calcio, anno zero

 

 

Investire sul settore giovanile, per le società dilettantistiche, è diventato un dovere, l'arma in più per potersi creare in proprio elementi da poter poi inserire in prima squadra, evitando esborsi economici importanti per accaparrarsi elementi dal dubbio valore. C'è chi punta sul vivaio come la Scuola Calcio Valle Telesina, che concepisce ed intende il calcio solo a livello di settore giovanile.

 

Saby Mainolfi diventa, così, una vera guida, un padre putativo per un nugolo di ragazzini che cominciano a prendere confidenza con il calcio in tenera età ed escono dalla scuola calcio, prima come veri uomini e poi come atleti.

Infatti, il principio fondamentale, che è risultato negli ami il vero valore aggiunto della società di Viale "Europa, è proprio l'aspetto sociale. E la salvaguardia dei valori nel calcio come nella vita, alla lunga pagano. Poi vengono i risultati, che non sono mai mancati. Alle finali provinciali, allievi o giovanissimi che siano, la Valle Telesina non manca quasi mai, segnale che oltre al sociale c'è di più: tecnici preparati, organizzazione, costante aggiornamento da parte di chi vuole continuare ad essere punto di riferimento non solo del calcio giovanile telesino, ma di tutta la provincia sannita La Scuola Calcio Valle Telesina nasce nel 1985, per volere del compianto e mai dimenticato Ubaldo Mainolfi, che grazie a validi collaboratori diede subito un'impronta importante alla nascitura società.

 

Saby ha saputo proseguire nel discorso avviato da Ubaldo, mettendo al servizio dei giovani un curriculum calcistico di tutto rispetto, fatto di trecento gare nel settore giovanile di Avellino, Milan e Pavia, e duecentocinquanta presenze tre C1, C2, Interregionale ed Eccellenza. Così dopo anni di successi a livello giovanile e una bacheca che stenta a contenere rutti i trofei conquistati, la Scuola Calcio Valle Telesina si è affacciata verso il calcio nel mondo dilettantistico sannita, quando nel 2001, prelevando la Nuova Telesia, ha raggiunto, nel campionato di seconda categoria il quinto posto in classifica, che gli è valsa una posizione privilegiata per l'imminente ripescaggio in Prima Categoria, che a Telese mancava da quindici anni.

 

E' stato, in pratica, questo l'unico rapporto tra la Valle Telesina e il calcio dilettantistico, e per ora rimarrà l'unico. La società non intende avviare alcun tipo di discorso che possa andare oltre il settore giovanile. Quell’esperienza nel calcio dilettantistico è stata il coronamento di un sogno perseguito dal gruppo dirigente per consentire soluzioni di continuità all'attività preparatoria ed agonistica di quei ragazzi che, per limiti di età, erano costretti a lasciare il settore giovanile. Un intento sempre indirizzato alla crescita dell'esperienza di giovani leve, senza alcun tentativo di emulare società che investono ingenti somme di denaro per stravincere campionati, mettendo da parte un discorso sociale e di crescita dei campioni di domani.

Una vera e propria toccata e fuga, poi il ritorno ai calcio giovanile, in pratica mai abbandonato. Altre soddisfazioni e relativi successi. Ad oggi, la credibilità della Scuoia Calcio Telesina, è attestata da osservatori di squadre di alto rango, e dalla concessione da parte del comune di Telese Terme della gestione dei due campi di calcio .


 

Quell’esempio di Castel di Sangro

2ª parte

 

Stagione 95/96: il Castel di Sangro, espressione calcistica di un piccolo centro dell'Abruzzo di appena 5.800 anime, approda nel campionato di serie B. Sembra una favola, invece e realtà. Un centro così piccolo non era mai stato in cadetteria nella storia del calcio moderno, Castel di Sangro diventa l'esempio da seguire da pane di chi non ha i mezzi per stare tra i grandi del football nazionale, capostipite di una dinastia di squadre che portano alla ribalta piccoli e laboriosi centri dell'Italia pallonara (Albinoleffe, Alzano, Pizzighettone, Castelnuovo Garfagnana, Sansovino, Morrò d'Oro, Val di Sangro). Estate 2007, TeleseTerme, rinomato centro termale del Sannio, economia vivace, (lirismo sostenuto, 5.700 abitanti, più o meno quanti quelli di Castel di Sangro: qui, però a dispetto di uno stadio che potrebbe sopportare persino il peso di una categoria professionistica, il calcio non c'è.

 

Nessuna squadra iscritta a campionati seniores, la passione calcistica soffocata e costretta a mordere il freno. Non basta il sacrificio della Scuola Calcio Valle Telesina, che ha abbandonato da tempo le mire di allestire una formazione seniores per tuffarsi anima e corpo, e con successo bisogna dire, nel puro settore giovanile, non basta il calcio a 5 in C2, protagonista nell'ultima stagione di una sofferta salvezza, ed ora costretto probabilmente ad emigrare nella vicina Castelvenere per sopravvivere, non bastano le esibizioni di attori, cantanti, sacerdoti, politici e quant'altri si improvvisano Del Piero e Totti, per rispondere alle voglie di calcio di un paese intero. Il footbal è null'altro. V, potrebbe essere un veicolo sorprendente per un centro bello e accogliente come Telese Terme. Già, potrebbe...


 

Telese in C2, ma ora è senza campo

Mister Fasano ha lasciato. Ora è tutto nelle mani del presidente Di Gioia

3ª parte

 

Vivere il calcio a 360° può anche significare fare a meno di una squadra di primo piano. Il fiorente settore giovanile del calcio a 11 fa il paio da cinque anni, con lo sviluppo del calcio a 5.

È datata 2002 la nascita del cosiddetto calcetto nel centrò telesino, avvenuta grazie ad un'intuizione del tecnico Fasano, proprietario del centro Sporting Club Glassano, che fu incoraggiato all'impresa da Pietro Desiato ed Amedeo Ceniccola. E la nascita fu una grande festa anche perché si riuscì a creare un settore giovanile con le categorie Allievi e Juniores e con tutti ragazzi del posto. Punto di partenza fu !a Serie D, il tecnico era Franco Bozzi, che alla prima esperienza riuscì ad ottenere uno splendido terzo posto.

Nell'anno successivo altri soci entrarono a fare parte del sodalizio telesino: Di Gioia, Giuseppe Votto e Alfonso Grillo, mentre lo stesso Fasano diventava responsabile tecnico e cominciava a sfornare atleti di sicuro avvenire come Selvaggio che tutt'ora è conteso dalle due squadre capitoline di Serie Adi calcio a 5. I restanti tre anni di vita furono quelli più interessanti e palpitanti da un punto di vista emozionale.

 

LA C2 - Si passò in serie C2 grazie all'acquisizione del titolo del Beltiglio. Fasano è il tecnico, soci erano Alberto Pilla, Nicola Altera, Lelio Alfano e Armando Rinaldi. La prima esperienza, però, non fu soddisfacente, perché la compagine telesina dopo un buon avvio e le dimissioni del tecnico, finì per retrocedere nuovamente in serie D.

Il tecnico dimissionario, l'anno successivo, rimase alla finestra, ma poi fu richiamato dal presidente e portò la squadra nuovamente in categoria superiore. Quest'anno, storia dei giorni nostri, la formazione telesina è riuscita a salvarsi ed a mantenere la serie con molta soddisfazione, ma alcune incongruenze con i soci subentrati hanno portato a scelte clamorose, come l'addio del tecnico Fasano e del presidente Desiato, due autentiche istituzioni per il calcio a cinque telesino.

 

La carica del presidente, adesso, è in mano a Di Gioia ed è questa, forse, la decisione migliore per mantenere quel filo di continuità per quel bel progetto sviluppatosi nel tempo e caduto solo per problemi legati al fattore economico e di acquisizione degli atleti. Resta comunque il fatto che l'attuale presidente è, con questa, alla sua sesta stagione da dirigente e quindi rappresenta un po' l'istituzione del calcio a 5 a Te lese. Di certo al momento si sa che la squadra telesina è molto attiva sul mercato e che, quasi sicuramente, sposterà il suo quartier generale dallo Sporting Club Grassano ad un centro limitrofo "Con Desiato e Di Gioia sono stati cinque anni bellissimi - racconta l'ex tecnico Fasano - e c'è grosso rammarico nel non aver continuato. Mi dispiace maggiormente per il primo che a Telese è una persona conosciuta per la sua correttezza e bontà. Ma abbiamo lasciato la società in mani più che sicure e fidate».

 

Di Gioia al momento rappresenta il filo conduttore tra il vecchio ed il nuovo e sappiamo che è ima persona altrettanto corretta. Da parte mia posso dire di aver dato l'anima in questo lavoro e mi fa piacere ricordare il bell’abbraccio con Desiato quando vincemmo il campionato. Devo anche dare atto che questa esperienza mi è molto servita anche per farmi conoscere e crescere in vista delle mie prossime avventure e non porto rancore per nessuno visto che mi sono lasciato in buoni rapporti con tutti".

 

 

 

 

     

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