Il disservizio si protrae
ormai da diverse settimane, provocando
disagi e arrabbiature agli utenti.
Nessun intervento malgrado le due note
inviate dal Comune al gestore del
servizio e alla Prefettura.
"Il telefono la
tua voce”: così recitava uno dei primi
slogan televisivi realizzati per
promuovere l’allora Sip. Ma ora, in era
Telecom, i castelveneresi hanno
modificato questo slogan con uno più
adatto ai tempi: “Il telefono la tua
croce”.
Si potrebbe obiettare: niente di strano,
uno scenario simile a quel che si
registra un po’ dappertutto. Del resto,
una delle ultime analisi di
Cittadinanzattiva
(www.cittadinanzattiva.it) in materia di
servizi pubblici (uno studio pubblicato
nel marzo scorso), ha visto indossare la
maglia nera proprio alle
telecomunicazioni. Dalla telefonia,
infatti, è arrivato il maggior numero di
lamentele da parte dei consumatori alle
prese con i servizi pubblici in Italia.
Su 100 reclami ben 47 riguardano le
telecomunicazioni.
Tuttavia si tratta di un dato, una
percentuale che, nonostante l’indice
elevato, per i castelveneresi resta
ancora molto bassa. Se in questo momento
un’analisi simile si condurrebbe tra i
circa 2.600 abitanti del “paese delle
cantine” ne verrebbe fuori, infatti, una
percentuale di lamentele che
raggiungerebbe la soglia del 100%.
Del resto non potrebbe essere altrimenti
visto che oramai da oltre un mese i
cittadini sono costretti a dei veri e
propri tour de force prima di contattare
un utente dall’altro capo del telefono.
I più fortunati riescono a “beccare” la
linea soltanto dopo otto-dieci
tentativi. Mentre quelli meno pazienti,
dopo un numero considerevole di
tentativi, decidono di abbandonare.
Per i contatti urbani si affidano alla
propria auto, nel senso che si mettono
nervosamente al volante per raggiungere
il destinatario della comunicazione. Per
quelli extra urbani la situazione si fa
più critica, anche se qualche
buontempone inizia a pensare ai
piccioni-viaggiatori. Nessuna
possibilità, invece, per i contatti
internazionali.
Insomma è proprio il caso di dire che
ormai il paese è costretto a vivere…
fuori dal mondo. Questa emergenza non fa
altro che amplificare le difficoltà
“comunicative” in un paese che già
subisce le conseguenze del fenomeno
“digital divide”, riferito al fatto di
essere oramai uno dei pochissimi centri
dell’intero comprensorio non servito
dalla linea Adsl. Disagi e ritardi che
non sono di poco conto.
Ritornando all’ultima e fastidiosa
emergenza telefonica, andando oltre la
semplice ironia va detto che parliamo di
un “servizio essenziale”. Basti pensare
alle chiamate di emergenza: al 118 per
un pronto intervento sanitario; ai
vigili del fuoco magari per
un’abitazione in fiamme; alle forze
dell’ordine per qualsiasi
emergenza-pericolo.
Viene da chiedersi: cosa succederebbe in
caso di una chiamata non inoltrata con
la dovuta celerità a causa della linea
occupata?
Da qui un nuovo, forte appello a mettere
fine a questa “inerzia tecnica” ed a
ripristinare la normalità in un servizio
che, ricordiamo, è “essenziale”.
Un SOS particolarmente agitato, visto
che ad indispettire ancora di più i
castelveneresi è il “silenzio” che si
registra, nonostante i diversi appelli
lanciati. E non solo a livello di
singoli cittadini. Infatti, dalla stessa
casa comunale sono già partite due
precise note inviate a Telecom e
Prefettura. La seconda è datata 24
ottobre: in essa si fa presente la
situazione di disagio avvertita e
lamentata dall’utenza castelvenerese.
Da allora… nonostante un’altra settimana
di tempo regna ancora lo stesso silenzio
mentre i castelveneresi dalla cornetta,
ogni qualvolta compilano un recapito
telefonico, continuano ad udire quel
frenetico ed ormai irritante tu-tu-tu
che segnala linea occupata.
Sembra, dunque, che anche le
comunicazioni partite dalla casa
comunale non hanno raggiunto il
destinatario. E qualcuno aggiunge:
ovvio, non poteva essere altrimenti
visto che la linea era… occupata.
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