3 novembre 2007
Castelvenere, linea occupata: Telecom in silenzio
Sannio Quotidiano   visto su fremondo.web

 

 

Il disservizio si protrae ormai da diverse settimane, provocando disagi e arrabbiature agli utenti. Nessun intervento malgrado le due note inviate dal Comune al gestore del servizio e alla Prefettura.

"Il telefono la tua voce”: così recitava uno dei primi slogan televisivi realizzati per promuovere l’allora Sip. Ma ora, in era Telecom, i castelveneresi hanno modificato questo slogan con uno più adatto ai tempi: “Il telefono la tua croce”.

Si potrebbe obiettare: niente di strano, uno scenario simile a quel che si registra un po’ dappertutto. Del resto, una delle ultime analisi di Cittadinanzattiva (www.cittadinanzattiva.it) in materia di servizi pubblici (uno studio pubblicato nel marzo scorso), ha visto indossare la maglia nera proprio alle telecomunicazioni. Dalla telefonia, infatti, è arrivato il maggior numero di lamentele da parte dei consumatori alle prese con i servizi pubblici in Italia. Su 100 reclami ben 47 riguardano le telecomunicazioni.

Tuttavia si tratta di un dato, una percentuale che, nonostante l’indice elevato, per i castelveneresi resta ancora molto bassa. Se in questo momento un’analisi simile si condurrebbe tra i circa 2.600 abitanti del “paese delle cantine” ne verrebbe fuori, infatti, una percentuale di lamentele che raggiungerebbe la soglia del 100%.

Del resto non potrebbe essere altrimenti visto che oramai da oltre un mese i cittadini sono costretti a dei veri e propri tour de force prima di contattare un utente dall’altro capo del telefono. I più fortunati riescono a “beccare” la linea soltanto dopo otto-dieci tentativi. Mentre quelli meno pazienti, dopo un numero considerevole di tentativi, decidono di abbandonare.

Per i contatti urbani si affidano alla propria auto, nel senso che si mettono nervosamente al volante per raggiungere il destinatario della comunicazione. Per quelli extra urbani la situazione si fa più critica, anche se qualche buontempone inizia a pensare ai piccioni-viaggiatori. Nessuna possibilità, invece, per i contatti internazionali.

Insomma è proprio il caso di dire che ormai il paese è costretto a vivere… fuori dal mondo. Questa emergenza non fa altro che amplificare le difficoltà “comunicative” in un paese che già subisce le conseguenze del fenomeno “digital divide”, riferito al fatto di essere oramai uno dei pochissimi centri dell’intero comprensorio non servito dalla linea Adsl. Disagi e ritardi che non sono di poco conto.

Ritornando all’ultima e fastidiosa emergenza telefonica, andando oltre la semplice ironia va detto che parliamo di un “servizio essenziale”. Basti pensare alle chiamate di emergenza: al 118 per un pronto intervento sanitario; ai vigili del fuoco magari per un’abitazione in fiamme; alle forze dell’ordine per qualsiasi emergenza-pericolo.
Viene da chiedersi: cosa succederebbe in caso di una chiamata non inoltrata con la dovuta celerità a causa della linea occupata?

Da qui un nuovo, forte appello a mettere fine a questa “inerzia tecnica” ed a ripristinare la normalità in un servizio che, ricordiamo, è “essenziale”.

Un SOS particolarmente agitato, visto che ad indispettire ancora di più i castelveneresi è il “silenzio” che si registra, nonostante i diversi appelli lanciati. E non solo a livello di singoli cittadini. Infatti, dalla stessa casa comunale sono già partite due precise note inviate a Telecom e Prefettura. La seconda è datata 24 ottobre: in essa si fa presente la situazione di disagio avvertita e lamentata dall’utenza castelvenerese.

Da allora… nonostante un’altra settimana di tempo regna ancora lo stesso silenzio mentre i castelveneresi dalla cornetta, ogni qualvolta compilano un recapito telefonico, continuano ad udire quel frenetico ed ormai irritante tu-tu-tu che segnala linea occupata.

Sembra, dunque, che anche le comunicazioni partite dalla casa comunale non hanno raggiunto il destinatario. E qualcuno aggiunge: ovvio, non poteva essere altrimenti visto che la linea era… occupata.
 

 

     

 Valle Telesina


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