Sabato 29 dicembre il Consiglio Comunale ha
concesso gratuitamente e per 30 anni, con i soli
voti della maggioranza, l’uso dell’ormai ex
ospizio in costruzione in contrada Madonna della
Libera alla Associazione onlus HOUSE HOSPITAL di
Napoli.
L’edificio ospiterà quindi, appena pronto, circa
15 malati terminali per cure palliative e
terapia del dolore.
La
minoranza, con spirito collaborativo e nella
convinzione che è meglio dare una destinazione
produttiva al brutto edificio piuttosto che
tenerlo inutilizzato, pur nel rispetto
dell’Associazione che si occupa delle persone
che soffrono in attesa di una morte purtroppo
certa e dei familiari che li assisteranno, ha
richiesto di rinviare la decisione di un paio di
mesi. Analoga richiesta veniva fatta da trenta
cittadini delle contrade Madonna della Libera e
Madonna del Carmine. Il rinvio della decisione
era dettato dalla necessità di poter indire una
gara aperta anche ad altre associazioni e/o
privati per confrontare poi serenamente,
soprattutto con gli abitanti del posto, le
varie, eventuali offerte, e decidere cosa fare.
Ma
tutto è stato inutile perché anche quei
Consiglieri che non sembravano inizialmente
convinti dell’urgenza del voto, quasi fosse
questione di vita o di morte, dopo un breve
filmato illustrativo e dieci minuti di
sospensione del Consiglio hanno votato
favorevolmente, convinti che quella scelta fosse
l’unica strada per lo sviluppo della contrada
che, in fondo, li aveva votati.
CHIEDIAMO:
1.
Quale era la fretta che impediva anche il
semplice rinvio di un mese per una decisione che
potrebbe cambiare completamente le abitudini di
vita della contrada?
2.
Perché bisognava prima approvare la cessione
dell’immobile e poi informare i cittadini, come
richiesto dal Sindaco durante il Consiglio ?
3.
Perché è stata giudicata scorretta e tendenziosa
l’iniziativa della minoranza “rea” di aver
convocato alcuni abitanti del luogo per
informarli ed ascoltare il loro pensiero?
4.
Perché tale iniziativa non è stata dovutamente
presa dalla maggioranza?
5.
I
cittadini possono partecipare alle scelte che
riguardano il loro futuro, la vivibilità stessa
della zona dove abitano da sempre, o servono
solo per acconsentire a giochi fatti?
La
delega elettorale ricevuta dai cittadini ci
autorizza si a decidere per loro, ma il buon
senso dice che quando si ipoteca il futuro di
una zona per 30+30 anni, è elementare norma di
correttezza ascoltare prima chi in quella zona
ha deciso di viverci, senza emigrare altrove!
Nessun genitore direbbe al figlio:
preparati che oggi ti sposi, poi ti spiego chi è
la moglie che ho scelto per te!
Arch. Lorenzo Morone
Capogruppo consiliare BLOCCO PER CERRETO
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