Punti nascita, quel sì di Barbieri alla
soppressione
Cerreto Sannita / Ospedale, il consigliere
provinciale Gagliardi evidenzia i paradossi
dell’azione del sindaco Finanziaria 2005,
l’allora deputato votò per la chiusura dei
reparti che assistono meno di 400 nati all’anno
Francesco Gagliardi, consigliere provinciale dei
Ds e Componente della minoranza consiliare del
“Blocco”, chiamato in causa dalle dichiarazioni
del sindaco Barbieri, risponde attraverso una
nota che ci ha inviato e che pubblichiamo
integralmente.
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Leggendo l’intervista rilasciata da Barbieri al
“Sannio” dello scorso 25 luglio, ho
istintivamente sorriso anche perché mi è tornata
alla mente una frase del giornalista Curzio
Maltese il quale, ai tempi del governo
Berlusconi, così scriveva: “nella destra
italiana scarseggiano i comici, forse perché
molti sono stati collocati in politica”.
E
così, nel pieno rispetto dell’intelligenza dei
lettori che ben conoscono lo spessore umano e
morale del personaggio, avevo pensato in un
primo momento di non intervenire, anche perché
sbugiardare Barbieri è diventato un po’ come
“sparare sulla Croce Rossa”. Visto però che il
“nostro”, colto per l’ennesima volta in fallo,
ha sfogato la sua rabbia sparando genericamente
nel mucchio, nel vano tentativo di scaricare sue
gravissime responsabilità sulla Regione
“comunista”, sulla “becera” minoranza consiliare
e sul sottoscritto, corre l’obbligo di fare
qualche breve precisazione. Si premette che
Barbieri, confermando che le sue iniziative sono
solo degli spot pubblicitari, evita
accuratamente di rispondere alle continue accuse
di inefficienza mossegli della minoranza sulla
sua dissennata gestione amministrativa che sta
portando il paese allo sfascio, e parte
all’attacco sull’unico argomento che gli
consente di ritagliarsi un po’ di notorietà sui
giornali, nel vano tentativo di assurgere a
paladino delle popolazioni Sannite in una causa
che non ha mai sposato.
Così il “nostro”, nell’anno di grazia 2007,
chiamato pesantemente in causa per la sua
latitanza dalla opposizione consiliare, ricorda
di essere sindaco di un paese dove da decenni
esiste un ospedale, solo quando un provvedimento
del dirigente dell’Asl Bn 1, peraltro da tempo
annunciato, dispone la chiusura degli importanti
reparti di ostetricia e pediatria.
Finora, però, e per tantissimi anni, Barbieri si
è sempre disinteressato dei problemi del nostro
nosocomio, forse anche perché, come molti
ricorderanno, fino a poco tempo fa qualche suo
stretto familiare aveva partecipazione diretta
nella gestione di una clinica privata e lo
stesso Barbieri, in qualità di presidente del
collegio dei revisori, si occupava con
oculatezza ed estrema attenzione dei bilanci
della stessa clinica.
Senza volere tediare troppo i lettori chiediamo:
dove era Barbieri quando per lunghi anni sono
rimasti bloccati i lavori di adeguamento
dell’ospedale a Pronto soccorso attivo, per
dotarlo, tra l’altro, anche di una rianimazione?
Era “parcheggiato” in Parlamento, lautamente
retribuito, mentre l’amministrazione del
“Blocco” guidata dal sottoscritto, si attivava
al fine di fare approvare la perizia di variante
dalla Giunta Bassolino, che provvedeva in tal
senso con delibera del 7 giugno 2002,
consentendo la ripresa dei lavori. Dove era
Barbieri quando alla fine dello scorso anno è
stata disposta la chiusura delle sale operatorie
dell’ospedale per motivi igienici, ed il
sottoscritto, in qualità di consigliere
provinciale, si è recato il giorno successivo
dal dr. De Stefano per invitarlo a porre in
essere tutti i provvedimenti necessari alla
immediata riapertura?
E’
rimasto in religioso silenzio per oltre un mese,
convocando poi, in maniera “grottesca” e senza
preavviso, un consiglio comunale aperto
sull’argomento… il giorno dopo la riapertura
delle sale operatorie! Dove era Barbieri quando
un anno fa veniva lanciato dal sottoscritto
l’allarme per la grave situazione in cui versava
l’ospedale di Cerreto, sia nel corso di un
convegno organizzato dal partito della
Rifondazione Comunista, sia nel corso di un
Consiglio provinciale aperto sul tema della
sanità? Era probabilmente al mare o “in
tutt’altre faccende affaccendato”.
Ma, toccando l’aspetto più grave della vicenda,
ci chiediamo dove era Barbieri quando, al
momento della approvazione della legge
finanziaria 2005, veniva ratificato un accordo
precedentemente raggiunto in sede di conferenza
Stato-Regioni che disponeva la “soppressione dei
punti nascita che assistono meno di 400 nati
all’anno” determinando, così le conseguenze che
tutti conosciamo in danno dell’ospedale di
Cerreto? Era in Parlamento, ad alzare la mano
per assecondare “il capo”, pur se si trattava di
approvare una norma che penalizzava il nostro
nosocomio. Ed ora, paradossalmente, Barbieri
propone ricorso al Tar contro gli effetti di una
legge da lui stesso approvata. Siamo al
grottesco! Barbieri, conoscendo la situazione
dell’ospedale di Cerreto, aveva il preciso
dovere di bloccare o, almeno, di non votare quel
provvedimento. Invece ha miseramente taciuto e
adesso tenta vanamente di difendersi, lanciando
accuse squallide e infondate sugli avversari
politici, e avventurandosi in dichiarazioni
pericolosamente trionfalistiche circa l’esito
del ricorso al TAR. In questa intricata
situazione, qualcuno potrebbe giocarsi la carta
di addebitare alla minoranza la volontà di non
far riaprire i reparti del nosocomio: niente di
più falso!. Tutto il nostro operato degli ultimi
dieci anni testimonia quanto sia infondata
questa eventuale bugia; però non possiamo non
far risaltare gli errori di chi, quando avrebbe
potuto agire efficacemente, non ha mosso un
dito, anzi ... Oggi, invece, cadendo dal letto e
svegliandosi all’improvviso, scopre che, a
Cerreto Sannita, in contrada Cesine di Sopra,
esiste un ospedale intitolato a Maria delle
Grazie”.
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