4 febbraio 2007
Paupisi, discarica nel Calore
Gigi La Monaca

 

 

Ekoclub International

Circolo di Benevento

Via Perinetto 38, 82100 Benevento

 

Benevento 4 febbraio 2007

 

COMUNICATO STAMPA

Una discarica, una ferita al fianco del fiume Calore

 

Quante chiacchiere, quante dichiarazioni sulla tutela e difesa delle acque dei fiumi! Quotidianamente, il politico di turno, esordisce con dichiarazioni a favore dei fiumi del Sannio, e puntualmente accade niente. La nostra Associazione, Ekoclub International nella persona del suo Presidente Luigi La Monaca, pensa che sia arrivato il momento di agire e di denunciare le violenze che, quotidianamente, sono perpetrate nei confronti dei corsi d’acqua.

 

Una prima azione dovrà essere svolta nelle scuole, dove è opportuno educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente e della natura. E' assurdo che questo compito debba essere assolto dalle famiglie che, la maggior parte delle volte, o per mancanza di tempo o per mancanza d' educazione civica, sono inadempienti.

 

La colpa più grande è d’addebitarsi ai politici che governano i nostri territori spesso impegnati in sterili dispute per la conquista di poltrone, naturalmente con la pace di chi compie a pieno il proprio dovere cercando con la collaborazione di tecniche innovative di risolvere e monitorare il territorio.

 

 

Un esempio per tutti: sulla strada statale che da Benevento conduce a Caianello, per intenderci la famigerata e pericolosa Telese – Caianello, all’altezza del Comune di Paupisi, c’è una scena che del Sannio, alle migliaia d'automobilisti che transitano quotidianamente, mostra la sua immagine peggiore. Una cascata di rifiuti, che cresce quotidianamente, cade in un’ansa del letto del fiume Calore. Una scena raccapricciante che evidenzia sia il malcostume della gente che continua a sversare nel povero fiume di tutto di più, sia di chi dovrebbe pulire immediatamente per consentire il rispetto della zona.

 

 

 

Ormai questa situazione, segnalata all’Associazione Ekoclub e al suo Presidente Luigi La Monaca da numerosi cittadini anche di fuori provincia, dura da anni e nessuno ha mai preso provvedimenti. Basterebbe una mezza giornata di lavoro per pulire la zona e un po’ di sorveglianza per evitare che la situazione di degrado si riverifichi. Il fiume Calore è per il Sud dell’Italia una risorsa, una risorsa che andrebbe “sfruttata” e salvaguardata, il fiume Calore è uno dei corsi d'acqua più importanti nell'idrografia del sud Italia, con un bacino di Kmq 3058 e una portata media di mc. 31.80 al secondo.

 

Il fiume Calore è lungo 100 Km e va a confluire nel fiume Volturno. Il Calore nasce dal Monte Cervati ed attraversa diversi comuni della zona. Il fiume beneventano, citato da dante nella Divina Commedia (Manfredi di Svevia 1266), riceve numerosi affluenti come il Sabato (50 km. con un bacino di 459 Kmq.) che apporta al Calore moltissima acqua anche nei periodi di siccità, l'Ufita (40 km. con un bacino di 730 kmq.), il Miscano (30 km), il Tammaro (lungo 78km, con un bacino di 673 kmq). Il nome Calore deriva dalla temperature delle sue acque superiore a quella del Sabato e del Volturno.

 

Il fiume Calore ha un percorso tortuoso, la vegetazione spondale è abbastanza mutevole passando dalla macchia mediterranea nei pressi della foce ai canneti nei pressi della zona d'immissione nel Sele. In alcuni punti più freddi, il fiume è ricco di trote che trovano un habitat ideale grazie alle sue acque fresche e tortuose. La valle del fiume Calore è chiusa a destra dal declivio monte Cavalli e dai rocciosi contrafforti del monte Motola; in fondo è presente la guglia del monte Cervati. La lontra, regina incontrastata dei fiumi, ha trovato una calorosa ospitalità negli ambienti fluviali del fiume Calore.

 

Nel corso delle epoche passate le antiche genti locali hanno lasciato tracce indelebili della loro civiltà come i due stupendi ponti medievali a schiena. La valle del fiume calore raccoglie la fauna e la flora della verde macchia mediterranea. Il microclima, creatosi nelle ere passate, ha sempre creato un ambiente particolarmente adatto a coltivazioni permanenti d'oliveti e vitigni con caratteristiche tipiche dell'area collinare dell'Appennino Meridionale.

 

La presenza di un fiume pescoso e facilmente raggiungibile dalla costa che va da Paestum ad Agropoli è una attrazione per l'interesse naturalistico, paesaggistico oltre che storico delle città medioevali di Laurino, Felitto e Castel San Lorenzo. Il calore è uno dei due fiumi, assieme al Sabato, che fanno di Benevento una sorta di mesopotamia campana, è proprio a Benevento che il Sabato e il Calore si uniscono, infatti, il Calore è un sub-affluente poiché riceve degli affluenti e a sua volta lo diventa del Volturno. L’acqua è un bene prezioso, negli ultimi anni se ne parla tanto, ma i corsi d’acqua di tutto hanno bisogno tranne che d’inutili chiacchiere!

 

 

Luigi La Monaca

Presidente Provinciale Ekoclub International

Via Perinetto 38 – 82100 Benevento

el 0824313674 – fax 0824313673

e- mail luigilamonaca@gmail.com

 

     

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