S.Salvatore, 8
gennaio 2007
UNA CENTRALE DI PRODUZIONE
DI ENERGIA ELETTRICA VERDE
CON UTILIZZO DI BIOMASSE
A SAN SALVATORE TELESINO ???
Negli ultimi anni le comunità internazionali
hanno accelerato, grazie ad una riscoperta
sensibilità socio-ambientale, tutti gli
interventi volti a coniugare lo sviluppo
tecnologico ed industriale con la massima
salvaguardia del “pianeta Terra”.
L’effetto serra, il buco dell’ozono, i
cambiamenti climatici, i problemi su larga e
piccola scala legati all’inquinamento delle
acque, del suolo e dell’aria, hanno convinto
anche i maggiori scettici della necessità di
intraprendere azioni correttive a breve,
medio e lungo termine.
Le scienze ingegneristiche hanno oramai
tracciato un approccio operativo, in grado
di garantire per tutte le realtà produttive
il raggiungimento degli obiettivi di
risparmio e razionalizzazione energetica e
di minimizzazione degli impatti ambientali.
Nell’ambito delle fonti energetiche
rinnovabili, le BIOMASSE rappresentano oggi
una di quelle più consistenti.
Dopo il parere positivo dell’ ARPAC sulla
realizzazione di un impianto di produzione
di energia elettrica verde da biomasse, su
terreni inclusi nel territorio comunale di
San Salvatore Telesino (Bn), alcune
componenti politiche sansalvatoresi hanno
proposto degli interrogativi sulla
questione.
Riteniamo quindi utile fornire qualche
notizia in più su questo tipo di struttura.
Per biomassa si intende ogni sostanza
organica derivante, direttamente o
indirettamente, dalla fotosintesi
clorofilliana.
Mediante questo processo le piante assorbono
dall’ambiente circostante anidride carbonica
( CO2) e acqua, che vengono trasformate, con
l’apporto dell’energia solare e di sostanze
nutrienti presenti nel terreno, in materiale
organico utile alla crescita delle pianta.
Biomassa è un termine che riunisce una gran
quantità di materiali, di natura
estremamente eterogenea. In forma generale,
si può dire che è biomassa tutto ciò che ha
matrice organica, con esclusione delle
plastiche di origine petrolchimica e dei
materiali ferrosi.
Il settore delle biomasse per usi energetici
è probabilmente la più concreta ed immediata
FONTE ENERGETICA RINNOVABILE disponibile. Le
principali applicazioni sono: produzione di
energia, sintesi di carburanti e sintesi di
prodotti.
Il biossido di carbonio emesso dagli
impianti termici alimentati a biomasse è lo
stesso che viene assorbito dai vegetali per
produrre una quantità uguale di biomassa.
Nel ciclo energetico della biomassa il
bilancio del biossido di carbonio è in
pareggio-equilibrio.
La Legislazione Nazionale, ed in particolar
modo la Legge del 09/01/1991 nr° 10,
contenente le norme per l’attuazione del
Piano Energetico Nazionale, incentiva lo
sviluppo e l’utilizzazione delle fonti di
energia rinnovabili, considerando come tali
anche le biomasse.
L’utilizzazione delle fonti
rinnovabili di energia è considerata in
particolare “di pubblico interesse e di
pubblica utilità” dall’art.1, comma4
della legge 10/91, il quale dispone inoltre
che “…le opere
relative sono equiparate alle opere
indifferibili ed urgenti ai fini
dell’applicazione delle leggi sulle opere
pubbliche…”
Il comune di San Salvatore Telesino non sarà
gravato di alcun onere, in quanto la spesa
occorrente per la progettazione,
costruzione, funzionamento, gestione e
manutenzione della centrale sarà a totale
carico della società che deve produrre
l’energia elettrica verde.
La centrale è autorizzata per essere
alimentata esclusivamente con biomasse o
combustibili solidi assimilabili alle
biomasse, ovvero tutte e sole le sostanze
che consentano il riconoscimento dei
certificati verdi :
i materiali combustibili definiti come
biomassa, e quindi beneficiari dei
certificati verdi in caso di combustione a
fini energetici, sono :
-
scarti e residui della silvicoltura;
-
scarti dell’industria dolciaria e della
panificazione inutilizzabili per il consumo
o la trasformazione;
-
segature, trucioli, residui di taglio,
legno, pannelli di truciolare o piallacci;
-
legno proveniente dalle operazioni di
costruzione e demolizione;
-
fanghi prodotti dal trattamento biologico
delle acque reflue;
-
carta e cartone prodotti dal trattamento
meccanico dei rifiuti;
-
legno proveniente da raccolta differenziata;
-
scarti di tessuti vegetali;
-
scarti inutilizzabili per il consumo o la
trasformazione di residui della preparazione
e del trattamento di frutta, verdura,
cereali, conserve alimentari;
-
scarti di corteccia e sughero;
-
imballaggi in carta e cartone;
-
carte e cartoni da raccolta differenziata;
-
sfalci e residui biodegradabili prodotti da
giardini e parchi.
Da un punto di vista etico e sociale, la
centrale BIOMASSE di San Salvatore Telesino
consentirebbe la chiusura ideale del ciclo
di tutela e valorizzazione ambientale,
andando a contribuire alla riduzione delle
emissioni di gas serra ed al sostegno dello
sviluppo della filiera del legno e del
comparto agricolo locale.
Di particolare rilevanza sarà il riverso
economico sul territorio :
1)
a favore del
Comune di San Salvatore Telesino:
percentuale sui ricavi annui derivanti dalla
vendita dell’energia elettrica prodotta e/o
utilizzazione della stessa energia verde per
pubblica utilità; da non sottovalutare anche
il possibile utilizzo di ditte e manodopera
locale nelle fasi di realizzazione
dell’impianto.
2)
A favore delle
Comunità Montana e operatori del
territorio, a fronte del conferimento
all’impianto da parte di questi, della
biomassa agroforestale e diversa derivante
dalla manutenzione delle superfici boschive
e da attività diverse.
3)
Sono circa
30-35 le unità che saranno impegnate a tempo
pieno nell’impianto, escluso il non
trascurabile indotto operante nell’ambito
della raccolta e del conferimento delle
biomasse.
Per quanto concerne la produzione vera e
propria dell’energia elettrica verde, i
materiali in arrivo all’impianto, sotto il
controllo di personale addetto, vengono
controllati e pesati, e ne viene definita
l’accettabilità.
In effetti il materiale combustibile che
arriva all’impianto è eterogeneo per
tipologia, forma e dimensione, e può
risultare inquinato da materiale inerte
(sassi, vetro, terra), che può causare
problemi durante la fase di combustione
portando a fusione delle ceneri.
Risulta necessaria un’omogeneizzazione
dimensionale per garantire una corretta
penetrazione dell’aria comburente e quindi
migliorare la combustione, e una
deferrizzazione a nastro per la rimozione
degli eventuali metalli; infine è prevista
l’eliminazione dei materiali inerti e
amagnetici.
Le centrali a biomasse sono dotate di un
sistema di caricamento automatico con vasche
a pavimento mobile e un sistema di nastri
elevatori che preleva automaticamente il
combustibile dal pavimento mobile e lo
scarica all’interno di una tramoggia di
alimentazione, posizionata direttamente
sopra la griglia di combustione; è previsto
l’impiego di un forno a griglie mobili
raffreddate ad acqua.
Questa soluzione, oltre a garantire la
riduzione massima delle scorie di materiale
non inerte e la minimizzazione degli
inquinanti gassosi impedendo la formazione
di diossina e furani, non richiede
particolare tecnologia per la gestione o per
la conduzione.
Le scorie e le ceneri vengono portate al
fondo della griglia e trasportate nella zona
di stoccaggio tramite un trasporto a catena
a bagno d’acqua, che ha sia lo scopo di
spegnere le parti ancora incendiate o
incandescenti che cadono dalla griglia, sia
quello di realizzare la tenuta idraulica
alla camera di combustione che è in
depressione.
Le ceneri di combustione, completamente
inerti, vengono stoccate temporaneamente in
silos chiusi e quindi avviate in discarica
o, nelle migliori situazioni, riutilizzate
(cementifici, industrie di laterizi, ect.)
Il controllo della combustione viene
generalmente effettuato tramite l’analisi di
temperatura, ossigeno e monossido di
carbonio all’uscita dalla camera di
combustione e post-combustione.
Valori di temperatura di 850-900 °C
mantenuti nella zona di post-combustione
sono ritenuti sufficienti a garantire il
completamento del processo, minimizzando
l’emissione di microinquinanti.
L’energia termica prodotta è soprattutto
impiegata per la produzione di vapore
surriscaldato che a sua volta viene inviato
alla turbina per l’azionamento di un
alternatore, e secondariamente recuperata
dell’aria comburente e per gli altri servizi
di centrale.
Il progetto prevede la produzione / utilizzo
di vapore surriscaldato a 55 bar e 450 °C
(max)
Il vapore prodotto viene inviato ad una
turbina a condensazione a cui è accoppiato
un generatore sincrono per la generazione di
energia elettrica in media tensione.
I gas in uscita dalla sezione di
raffreddamento vengono convogliati al
sistema di trattamento fumi, basato su
tecnologie severe e ampiamente collaudate, e
che consentono di rispettare con ampi
margini i limiti alle emissioni previsti
dalle normative vigenti nazionali e locali.
Il controllo delle emissioni è effettuato
nel seguente modo :
·
per gli ossidi di azoto (Nox) è garantito
dal sistema di iniezione diretta di
ammoniaca in soluzione acquosa in camera di
combustione;
·
per il monossido di carbonio (CO) e il
carbonio totale (COT) sono presi
provvedimenti direttamente sul sistema di
combustione;
·
per l’anidride solforosa (So2) e
l’acido cloridrico (HCl) è previsto
l’impiego di un sistema di assorbimento a
secco con iniezione di calce:
·
per il rispetto e contenimento dei limiti di
emissioni sulle polveri è prevista una
batteria di 4 cicloni depolveratori ad alta
efficienza operanti in parallelo con
rivestimento interno anti abrasione, seguita
da un sistema di filtri a maniche.
La permanenza dei gas di combustione in
camera di combustione alla temperatura di
850 °C per un tempo di almeno 2 secondi,
impedisce il formarsi di qualunque tipo di
diossina e furano.
Le acque meteoriche delle coperture dei
fabbricati saranno raccolte da apposita rete
in tubazioni in PVC e convogliate allo
scarico e le acque reflue di processo e le
acque di lavaggio saranno raccolte da
apposita rete e convogliate all’impianto
chimico fisico.
L’impianto chimico fisico consentirà i
seguenti trattamenti :
·
rimozione delle sabbie;
·
trattamento finale mediante assorbimento su
carboni attivi.
Particolare attenzione è prevista nella
realizzazione di un adeguato sistema
antincendio secondo quanto prescritto dai
decreti ministeriali inerenti agli
stabilimenti industriali e centrali
termoelettriche .
E’ prevista la realizzazione di una
derivazione dell’esistente metanodotto, nel
tratto più prossimo all’area di
realizzazione della centrale e sarà
effettuato, mediante idoneo allaccio
all’acquedotto comunale l’approvvigionamento
di acqua industriale / potabile per usi
antincendio, sanitario e altri usi
industriali.
VALORE AMBIENTALE DELL’OPERA
Gli impatti positivi della realizzazione di
impianti alimentati a biomasse riguardano il
mancato inquinamento per produrre energia
elettrica, che altrimenti sarebbe prodotta
in centrali termoelettriche alimentata a
combustibili fossili tradizionali.
La produzione di energia elettrica mediante
combustibili fossili tradizionali comporta
l’emissione di sostanze inquinanti e di gas
serra. Tra questi ultimi, il più rilevante è
la CO2 (biossido di carbonio o
anidride carbonica), il cui progressivo
incremento nell’atmosfera è la causa
principale dell’effetto serra.
Preme sottolineare come nella combustione
della biomassa si può non conteggiare la CO2
emessa, in quanto questa è
praticamente pari a quella che è stata
sottratta all’atmosfera durante la fase
della crescita della pianta.
La centrale di San Salvatore Telesino sarà
alimentata esclusivamente con biomasse o con
combustibili solidi assimilabili alle
biomasse, ovvero che consentono il
riconoscimento dei certificati verdi.
Si evidenzia anche, che la centrale in
oggetto non vedrà mai l’utilizzo, neppure in
quantità minimali o per brevi periodi
temporali, di rifiuti solidi urbani tal
quali (RSU).
La centrale di San Salvatore
Telesino darà luogo alla
mancata combustione annua di
circa 35.000 tonnellate di petrolio /
derivati combustibili primari.
La realizzazione e l’esercizio
dell’impianto, dal punto di vista
occupazionale, determineranno :
·
l’impiego di manodopera e/o ditte locali
nelle attività di sistemazione dell’area e
di realizzazione delle strutture / impianto;
·
l’impiego di circa 30 addetti per il normale
esercizio dell’impianto;
·
occupazione indotta (raccolta e trasporto
delle biomasse; manutenzione all’impianto;
etc.).
Si sottolinea come il
reperimento della biomassa (prevalentemente
quella agro-forestale), di concerto con le
Comunità Montane, determinerà miglioramenti
nelle attività di gestione e cura delle
superfici boschive, garantendo altresì un
significativo
riverso economico a favore degli operatori
del territorio / Comunità Montane per il
conferimento delle biomasse stesse.
Come detto anche l’amministrazione comunale
di San Salvatore Telesino beneficerà di un
ritorno economico annuo.
San Salvatore Telesino (Bn) gennaio 2007
Pierluigi Santillo
Dirigente Ente Pubblico - Ingegnere Edile
Stefano Avitabile
Dirigente Azienda Privata - Perito Esperto
Legno C.C.I.I.A. BN
Nota di ViviTelese aggiunta il 15 aprile 2007:
In
questo servizio Stefano Avitabile e Pierluigi
Santillo parlano in modo positivo della centrale
a biomasse a S.Salvatore Telesino.
Alla luce di questa segnalazione del 15 aprile,
S.Salvatore, inquietanti note su centrale a
biomasse
lo scenario cambia in modo sostanziale
Nota di ViviTelese aggiunta il 23 luglio 2007:
Dichiarazione di contrarietà di Pierluigi
Santillo:
S.Salvatore, DS: NO all'inceneritore
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