14
Gennaio 2007
S. SALVATORE TELESINO & TELESE TERME INSIEME
???
Si è tenuto a San Salvatore Telesino in
prov. di Benevento una interessante
conferenza programmatica sulla possibile
unione tra i due comuni principali della
Valle Telesina : Telese Terme e San
Salvatore Telesino.
“ Le associazioni tra Comuni e gli istituti
legislativi che le regolano, quale strumento
di sviluppo economico, sociale e culturale “
è stato il tema proposto dal Centro Sociale
Polivalente “L’ Età d’Oro della Vita”
presieduto da Alberto Pacelli.
Sono intervenuti il Prof. Avv. Michele Della
Morte docente di diritto pubblico Università
del Molise e l’ Architetto Alfredo Di Patria
noto urbanista.
Un’occasione questa per temperare le
diatribe in atto tra le due Amministrazioni
confinanti su problemi comuni, in virtù
della presenza di entrambi i primi cittadini
: Giuseppe Creta in carica a San Salvatore
Telesino e Gennaro Capasso sindaco della
cittadina termale. Era presente, inoltre,
una nutrita platea composta oltre dagli
amministratori comunali anche da diversi
rappresentati di associazioni locali e
attenti cittadini di entrambe le
municipalità.
Con la premessa di annullare un campanilismo
regressivo e studiare la fattibilità di
attivare un Ente sovracomunale che coordini
le attività urbanistiche, commerciali e
turistiche delle due comunità gemini, ha
aperto i lavori Alberto Pacelli che ha
moderato il dibattito al posto dell’assente
giornalista Luciano Lombardi.
Il Professore Della Morte, poi, ha
sapientemente illustrato i vari percorsi
giuridici da intraprendere per poter
finalizzare un concreto progetto di concorso
tra i due enti locali, sottolineando al
pubblico presente “…che la cooperazione
dei comuni non è più un esigenza ma comincia
ad essere una necessità per il principio di
sussidiarietà…”.
Il competente oratore ha distinto l’intinerario
possibile con due modalità :
1)
la COOPERAZIONE INTERCOMUNALE che è la
condotta associativa più stabile ed
importante;
2)
la COLLABORAZIONE INTERCOMUNALE metodo più
informale con minore istituzionalizzazione
del rapporto.
A conclusione del suo intervento, l’oratore
ha evidenziato come in Lombardia sono
avviati ben 66 piani d’unione a differenza
di alcune regioni meridionali dove questa
“pratica” è ancora chimerica, sebbene non vi
sia alcuna coercizione legislativa alla
fusione.
“ …dipende dalla cultura politica delle
singole amministrazioni a favorire o meno la
creazione di una struttura operativa
integrata, di realizzare delle attività di
segreteria congiunte, di programmare una
gestione collettiva delle acque e dei
rifiuti…”
ha chiuso così l’intervento il giovane
docente di diritto pubblico Michele Della
Morte.
Ha dato lustro all’evento la declamazione
del noto urbanista Alfredo Di Patria il
quale ha messo in risalto al pubblico
presente che le comunità di Telese Terme e
San Salvatore Telesino devono ora
necessariamente impostare un nuovo modello
di sviluppo per riequilibrare un territorio
che inizia già a presentare connotazioni
urbane non a misura d’uomo.
Un excursus storico, semplice, ma
interessante è stato il punto focale
dell’intervento del Di Patria che ha
sottolineato come i due comuni hanno “…chiaramente
una storia comune…” dalla Telesia
sannitica, che seppe fronteggiare ROMA a
quella romana che ostentava ben 15.000
abitanti distribuiti in una pianta urbana di
gran spessore e fu capostipite di tutti gli
insediamenti successivi.
Le popolazioni di Telesia presentano una
continuità temporale e unitaria sia nel
ducato longobardo che nella contea angioina
fino al 1349, quando un violento terremoto
cancella per ben 5 secoli il nome di Telesia.
La modifica tettonica e l’affiorare delle
risorse minerarie e dell’acqua sulfurea
frantumano la popolazione consegnando a San
Salvatore Telesino la continuità abitativa
della gloriosa Telesia.
Ha ricordato ancora il Di Patria che fino
all’unita d’Italia esisteva solo il nucleo
di San Salvatore Telesino ; l’intraprendenza
e la lungimiranza di Edoardo Minieri fa
venire alla luce la nuova “Telesia” intuendo
che l’acqua sulfurea è una risorsa
economicamente di grande rilevanza,
ribaltando così completamente la situazione
locale.
San Salvatore Telesino, emarginato dallo
sfruttamento di questa “fonte” di guadagno
-ha spiegato ancora l’urbanista Di Patria- è
diventato un comune a se stante, ma gemello
di Telese.
Allora cosa serve alle comunità per
ritornare ai vecchi fasti romani ???
Un PIANO REGOLATORE INTEGRATO SOVRACOMUNALE
che coordini gli sviluppi urbanistici delle
due cittadine, senza pressioni politiche,
rinunciando alle ritrosie governative e alla
gelosia personale, esaltando le differenze
in modo che si tutelino le caratteristiche
specifiche dei due comuni.
San Salvatore Telesino deve essere il
“corredo” residenziale di Telese Terme;
l’artificiosità della divisione delle due
lande deve essere superata perché la
comunità è unica, come storicamente si
evince.
L’invito ad aprire un tavolo comunitario
permanente è sbocciato in una palese
necessità; ora si attende il passo
successivo dalle due istituzioni
governative.
Per la cronaca, la serata è sfociata poi, in
una infruttuosa polemica (…che poteva essere
evitata…) conseguenza di incomprensioni
politiche e culturali tra le due
amministrazioni.
Stefano Avitabile
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