21 novembre 2007
S.Salvatore, consiglio comunale straordinario
Emilio Bove

 

 

San Salvatore nel Cuore

COMUNICATO STAMPA

 

 

Si è svolto in data 19 novembre presso la casa comunale di San Salvatore Telesino un Consiglio comunale straordinario, convocato su richiesta del gruppo di minoranza che ha posto all’assemblea consiliare la necessità di modifica dell’art. 36 dello Statuto comunale.

Facendo propria l’idea referendaria di Giovanni Festa, Presidente Movimento dei Consumatori Valle Telesina, che proponeva la necessità che i sansalvatoresi si esprimessero attraverso l’istituto referendario sulla realizzazione del termovalorizzatore, il gruppo consiliare «San Salvatore nel cuore» ha convocato un Consiglio comunale straordinario per la modifica del suddetto articolo che, di fatto, prevedendo un quorum elevatissimo, impedisce sostanzialmente il ricorso all’istituto  referendario.

In particolare il comma 1 dell’art. 36 prevede che la richiesta di referendum debba essere avanzata da «un numero di elettori non inferiori al 51% degli iscritti nelle liste elettorali».

Durante la discussione dell’argomento all’Odg, il gruppo consiliare di minoranza ha fatto notare come una percentuale così elevata rappresenterebbe da sola la manifestazione di un’esplicita volontà popolare e renderebbe superflua qualsiasi consultazione dei cittadini perché la maggioranza assoluta di essi si sarebbe già indirettamente espressa mediante la semplice richiesta referendaria. Tale “quorum” – a giudizio dei richiedenti – è illegittimo e lesivo degli interessi della popolazione. Esso, oltretutto, non trova riscontro in nessun altro Statuto comunale, nella maggior parte dei quali è stabilita, per una consultazione popolare, una percentuale non superiore al 10%.

La maggioranza non ha voluto sentire ragioni. Ingessata in uno sterile quanto incomprensibile ostruzionismo, di fronte all’evidenza di fatti così drammatici per tutta la comunità, per voce del capogruppo Riccio, ha difeso a spada tratta l’impianto dello statuto comunale preoccupandosi di salvaguardarne lo spirito antidemocratico e fregandosene di difendere e garantire i sacrosanti diritti di una comunità. Hanno preferito rimandare il tutto ad una futura e complessiva modifica dello statuto, non stabilendo però tempi e modi. Come sempre, per i nostri amministratori, “ campa cavallo…”.

Non hanno nemmeno accettato il ritiro della proposta di modifica  avanzata dalla minoranza purché si individuassero tempi certi e definiti per la modifica statutaria.

Tutto ciò rappresenta l’ennesima dimostrazione di come questa maggioranza consiliare ha paura di confrontarsi con i cittadini. Teme probabilmente che sollevando il tappeto venga fuori tutta la “sporcizia” che hanno meticolosamente  nascosto in questi anni quando hanno tenuto nascosto ai cittadini ed al Consiglio comunale tutta la vicenda del Termovalorizzatore.

Si ha paura delle opinioni dei cittadini e s’impedisce ai sansalvatoresi di esprimersi su questa vicenda del Termovalorizzatore dai risvolti torbidi ed oscuri.

Con questa ennesima dimostrazione di rinvio alle “calende greche” hanno gettato la maschera: non avviano iniziative concrete per scongiurare l’ecomostro ed attendono che tutto accada guardandosi bene dal creare intralcio alla società ABM-Vocem che si avvierà a costruire l’impianto di incenerimento.

Apparentemente sostengono di essere contro la costruzione del termovalorizzatore. Sono solo “eco-balle” di “eco-furbi” che impediscono ai propri concittadini di decidere il loro futuro e quello dei loro figli.

La minoranza consiliare continuerà la sua battaglia in tutte le sedi opportune sapendo bene che di questa amministrazione non ci si può fidare perché ha completamente svenduto la propria credibilità a vantaggio di interessi bergamaschi e a danno dell’intera Valle Telesina.

 

 

San Salvatore Telesino, 19 novembre 2007

 

 

     

 Valle Telesina


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