San Salvatore nel Cuore
COMUNICATO STAMPA
Si
è svolto in data 19 novembre presso la casa
comunale di San Salvatore Telesino un Consiglio
comunale straordinario, convocato su richiesta
del gruppo di minoranza che ha posto
all’assemblea consiliare la necessità di
modifica dell’art. 36 dello Statuto comunale.
Facendo propria l’idea referendaria di Giovanni
Festa, Presidente Movimento dei Consumatori
Valle Telesina, che proponeva la necessità che i
sansalvatoresi si esprimessero attraverso
l’istituto referendario sulla realizzazione del
termovalorizzatore, il gruppo consiliare «San
Salvatore nel cuore» ha convocato un Consiglio
comunale straordinario per la modifica del
suddetto articolo che, di fatto, prevedendo un
quorum elevatissimo, impedisce sostanzialmente
il ricorso all’istituto referendario.
In
particolare il comma 1 dell’art. 36 prevede che
la richiesta di referendum debba essere avanzata
da «un numero di elettori non inferiori al 51%
degli iscritti nelle liste elettorali».
Durante la discussione dell’argomento all’Odg,
il gruppo consiliare di minoranza ha fatto
notare come una percentuale così elevata
rappresenterebbe da sola la manifestazione di
un’esplicita volontà popolare e renderebbe
superflua qualsiasi consultazione dei cittadini
perché la maggioranza assoluta di essi si
sarebbe già indirettamente espressa mediante la
semplice richiesta referendaria. Tale “quorum” –
a giudizio dei richiedenti – è illegittimo e
lesivo degli interessi della popolazione. Esso,
oltretutto, non trova riscontro in nessun altro
Statuto comunale, nella maggior parte dei quali
è stabilita, per una consultazione popolare, una
percentuale non superiore al 10%.
La
maggioranza non ha voluto sentire ragioni.
Ingessata in uno sterile quanto incomprensibile
ostruzionismo, di fronte all’evidenza di fatti
così drammatici per tutta la comunità, per voce
del capogruppo Riccio, ha difeso a spada tratta
l’impianto dello statuto comunale preoccupandosi
di salvaguardarne lo spirito antidemocratico e
fregandosene di difendere e garantire i
sacrosanti diritti di una comunità. Hanno
preferito rimandare il tutto ad una futura e
complessiva modifica dello statuto, non
stabilendo però tempi e modi. Come sempre, per i
nostri amministratori, “ campa cavallo…”.
Non hanno nemmeno accettato il ritiro della
proposta di modifica avanzata dalla minoranza
purché si individuassero tempi certi e definiti
per la modifica statutaria.
Tutto ciò rappresenta l’ennesima dimostrazione
di come questa maggioranza consiliare ha paura
di confrontarsi con i cittadini. Teme
probabilmente che sollevando il tappeto venga
fuori tutta la “sporcizia” che hanno
meticolosamente nascosto in questi anni quando
hanno tenuto nascosto ai cittadini ed al
Consiglio comunale tutta la vicenda del
Termovalorizzatore.
Si
ha paura delle opinioni dei cittadini e
s’impedisce ai sansalvatoresi di esprimersi su
questa vicenda del Termovalorizzatore dai
risvolti torbidi ed oscuri.
Con questa ennesima dimostrazione di rinvio alle
“calende greche” hanno gettato la maschera: non
avviano iniziative concrete per scongiurare
l’ecomostro ed attendono che tutto accada
guardandosi bene dal creare intralcio alla
società ABM-Vocem che si avvierà a costruire
l’impianto di incenerimento.
Apparentemente sostengono di essere contro la
costruzione del termovalorizzatore. Sono solo
“eco-balle” di “eco-furbi” che impediscono ai
propri concittadini di decidere il loro futuro e
quello dei loro figli.
La
minoranza consiliare continuerà la sua battaglia
in tutte le sedi opportune sapendo bene che di
questa amministrazione non ci si può fidare
perché ha completamente svenduto la propria
credibilità a vantaggio di interessi bergamaschi
e a danno dell’intera Valle Telesina.
San Salvatore Telesino, 19 novembre 2007
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