Fratelli di taglia
Scritto da Stefano Montanari
venerdì 31 agosto 2007
L'Italia continua ad essere un paese che, per
molti aspetti, non ha uguali. Sarà per la forma
del tutto insolita della penisola, sarà per la
differenza marcata dei climi in così pochi
chilometri, sarà per la varietà delle civiltà
che vi si sono succedute e che, una dopo
l'altra, hanno lasciato tesori e cicatrici, sarà
per la curiosa forma di democrazia che si è
instaurata? Chissà. Sia come sia, l'Italia ha
molte particolarità e una di queste è che da noi
vanno anche i soldi quadri, come si diceva una
volta a Bologna per indicare che chiunque, qui,
è in grado di battere moneta.
E,
a questo proposito, l'Italia è dichiaratamente
la Mecca dei piazzisti d'inceneritori di
qualsiasi specie si tratti, purché brucino. Il
fuoco ci affascina, addirittura c'ipnotizza, e
buona testimonianza ne siano i piromani, dai
pastori alle farmaciste, che giocano a Nerone
lungo lo stivale in questa estate così adatta al
gioco. Vendere fuoco, dunque, perché da noi è un
articolo che va. Così, come lanzichenecchi, i
venditori di termovalorizzatori (sempre
suggestiva la parola da imbonitore TV), di
dissociatori molecolari di origine polare, di
centrali a turbogas, di torce al plasma e,
vivaddio, di centrali biomassa, non importa
quale accezione e quale estensione si voglia
attribuire alla parola biomassa, scendono alla
conquista della penisola, sicuri che uno
straccio di politico, magari verde o ex tale,
che si presti a far loro da sponda lo troveranno
sempre.
E
costoro, pragmaticamente forti dell'osservazione
che noi siamo disposti a cascarci purché ce la
raccontino nella maniera adatta, per non avere
seccature da parte di chi alla fine deve pagare
il conto ci mandano personaggi come un tale ing.
Enrico Damiani, Senior Engineer svizzero di
un'azienda che fa inceneritori. Pardon, per noi
termovalorizzatori. Un frequentatore di questo
blog mi scrive che nella sua provincia,
Benevento, qualcuno, presidente provinciale in
testa, sta premendo per costruire due
inceneritori a biomasse. Pare, tuttavia, che il
progetto incontri resistenze, tante resistenze
da aver spinto il presidente, tale Carmine
Nardone, anche lui con il cerino in mano, a
dimettersi in segno di protesta.
Allora, ecco arrivare i lanzichenecchi. Il primo
attacco lo porta l'ingegnere elvetico di cui
sopra che s'incontra con il nostro lettore e gli
svela come tutto quanto dice Lavoisier con il
suo assurdo principio di conservazione della
massa, tutto quanto sta scritto sui libri di
chimica e di fisica e, da ultimo, tutto quanto
sostengo io (sì, sono stato onorato da una
citazione personale) sono fesserie. Insomma,
questo fantomatico principio sostiene che non è
possibile disfarsi della massa di alcunché
mentre io (dove io sta per l'ingegnere [ndA])
posso dimostrare che non è vero niente. Prendete
un cadavere e bruciatelo (l'immagine è
assolutamente sua [ndA]).
Vedrete che vi rimangono sì e no due chili di
cenere e il resto non c'è più. Non dubitando
dell'esperienza, magari un po' sinistra,
dell'ing. Damiani e non avendo al momento
cadaveri a disposizione, provo ad immaginare
l'esperimento e non posso che arrendermi.
Memento homo quia pulvis es et in pulverem
reverteris: ricordati che sei polvere e polvere
ritornerai, dice il prete. Dunque, anche
l'autorità ecclesiastica è d'accordo, come già
ebbe modo di confermarci in tutta la sua scienza
il cardinale Martino l'inverno scorso.
E
così, sconfitto con la forza di un esempio
Lavoisier (che, del resto, mica era uno
scienziato: era laureato in legge!), ecco che il
colpo di grazia lo dà uno dei maggiori
intellettuali del nostro Paese: Francesco
Rutelli. Che ti fa il Piacione? Approfittando
della festa dell'UDEUR di Telese, che sta
proprio in provincia di Benevento, arriva in
pompa magna e dice a proposito delle centrali
contestate: E' giusto ascoltare tutti, ma non
bisogna guardare l'interesse di pochi contro
l'interesse di molti.?
Qui chiunque potrebbe a buon diritto pensare che
lo statista abbia capito che noi abbiamo capito
che su quegl'impianti poche persone, politici in
testa, rapinano i contribuenti e che, dunque,
non se ne farà nulla. Almeno per conservare un
briciolo di dignità.
Invece, no: i falò li vuole anche lui. Ora,
senza voler pensare male fino in fondo
sospettando che al tepore di quel fuoco si
scalderebbe anche lui, o il buon Francesco non
ha capito di che diavolo lo stanno facendo
parlare (del resto, non sarebbe la prima volta)
o non ha il concetto di quantità relativa: molti
e pochi. Comunque sia, il nostro vicepresidente
del consiglio (ragazzi, Rutelli è vicepresidente
del
consiglio!) a questo punto incalza: "Se non si
farà la centrale a biomasse si ritornerà al
medioevo!? E così, in due mosse, dà scacco
matto. Che dire? Se un ingegnere (speriamo
laureato in Svizzera) ha avuto il suo pezzo di
carta senza aver capito uno dei principi base
della scienza, perché un uomo politico dovrebbe
capire che cosa sta dicendo?
Dopotutto, l'Italia è sempre andata avanti,
magari sobbalzando, ma non di rado brillando, e
questo nonostante secoli e secoli di signori
rapinosi. Adesso, oltre che rapinosi, li abbiamo
anche pericolosamente ignoranti. Io, speriamo
che me la cavo.
Fonte:
http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=214&Itemid=1
MOVIMENTO DIFESA CITTADINO - MDC -
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