Nel mio precedente intervento avevo posto alcune
domande, ponendo in correlazione alcuni
interventi contrastanti, e sinceramente credevo
che qualcuno avrebbe risposto almeno a qualcuna
di queste domande: invece il silenzio è stato
totale.
Allora ho scaricato il PEA,
ho letto quanto è stato detto in questi giorni,
e ho esaminato il resoconto del Consiglio
Provinciale di oggi 6 settembre, e qualche
risposta sono riuscito a darmela da solo, anche
se nel frattempo sono sorti altri dubbi.
- Il PEA prevede
centrali a biomasse?
La risposta è SI (pag. 331 Tomo 2)
- Il PEA
individua possibili localizzazioni degli
impianti?
La risposta è NO (pag. 345 Tomo 2)
- San Salvatore
Telesino e Reino figurano tra le possibili
localizzazioni?
La risposta è NO
E qui nasce il primo
dubbio:
il Presidente Nardone, in apertura del
Consiglio, ha detto che bisogna dare credibilità
alle istituzioni, e che il Piano deve essere
modificato con le stesse modalità con cui è
stato approvato.
Ma se per l’impianto era stata prevista una
localizzazione diversa da San Salvatore
Telesino, non occorreva una modifica del Piano,
visto che gli studi erano stati fatti per San
Marco dei Cavoti?
Il consigliere Lucio
Rubano ha detto di astenersi perché la
maggioranza deve risolvere i problemi al suo
interno: posizione legittima se si trattasse di
un problema politico, ma non credo che il
problema in questione si possa definire
politico, visto che in ballo c’è la salute dei
cittadini.
Sempre durante il
Consiglio, il consigliere Giuseppe Creta dice
che non si può ignorare la voce della
popolazione della Valle Telesina, e che pertanto
non vuole le dimissioni, ma non vuole neanche
gli impianti: è legittimo cambiare idea anche a
180°, ma è doveroso illustrare minuziosamente le
motivazioni, che non possono essere quelle di
agire, come dice Nardone, sull’onda di pressioni
estemporanee.
Il consigliere Giuseppe Lamparelli ha detto che
il 20 agosto il Consiglio ha chiesto una pausa
per capire: dopo aver approvato un Piano di
oltre 400 pagine,
realizzato da un partenariato composto
dall’Università degli Studi del Sannio,
dall’ENEA e dalla Fondazione Idis-Città della
Scienza?
Il consigliere Raffaele Barricella ha
addirittura dichiara di aver votato, senza
ancora aver capito di cosa si tratta: mi
dispiace che abbia problemi di precarietà
visiva, e gli auguro naturalmente di rimettersi
al più presto, ma forse avrebbe potuto farsi
spiegare più approfonditamente cosa doveva
votare oppure astenersi.
Il consigliere Francesco Gagliardi dice che si
deve ancora chiarire se le centrali verranno
fatte e quali, prima di decidere dove: potrei
sapere quanto è costata la realizzazione del PEA,
che descrive un impianto da realizzare a San
Marco dei Cavoti con tanto di tempi di
realizzazione e valutazione economica (pag 347
Tomo 2)? E quanto costeranno i vari comitati
tecnico scientifici necessari per riesaminare il
tutto?
Il Presidente Nardone ha detto che “bisogna dare
credibilità all’Ente, guai a perderla”.
Sono parole sacrosante, che sottoscrivo in
pieno, e che terrò ben presente come cittadino
quando sarò chiamato ad esprimere il mio voto; e
in quella occasione terrò ben presenti anche i
nomi degli attuali consiglieri.
Grazie.
Luciano Frittelli |