Caro Gianluca,
ti ringrazio per la tua esauriente trattazione
dell’argomento “inceneritori”, e ovviamente non
posso che essere d’accordo sul fatto che la
soluzione del problema passa necessariamente dal
riciclo, che anzi deve essere un punto di
partenza.
Ma il tuo articolato discorso mi fa sorgere un
dubbio che ti esporrò alla fine di queste note.
Per ora vorrei solo farti notare che il mio
intervento mirava a porre l’accento sulla totale
confusione che si è generata a causa di discorsi
e dichiarazioni totalmente contrastanti, spesso
supportati da dati inoppugnabili se presi
singolarmente, ma che andrebbero invece
contestualizzati in quadro più generale per
costituire un valido supporto scientifico.
Inoltre volevo sottolineare, come ho fatto anche
in un intervento successivo, quelle che a mio
parere sono le responsabilità dei politici nella
gestione del problema rifiuti, e infatti tu dici
che “la logica del profitto ha travolto la
politica e le istituzioni”, ma la politica è
fatta da persone che dovrebbero avere l’onestà
intellettuale di assumersi le proprie
responsabilità e trarne le conseguenze; invece
quando non si riesce a fare qualcosa, o la si fa
male, è sempre colpa di qualcun altro, o
addirittura della burocrazia come ho sentito
dire al Sindaco Capasso in una intervista (mi
sembra sui lavori della filiera termale): ma chi
rappresenta la burocrazia?
Infine avevo posto domande alle quali non c’è
risposta nel tuo intervento, e in nessun’altro
intervento, nè mi sono mai chiesto (come fa
intendere il titolo dato ad una mia nota
successiva) quanti conoscono il PEA, perché io
stesso non l’ho certamente studiato a fondo, e
forse non è il caso di farlo, visto quello che
vale.
E allora torno al dubbio di cui dicevo
all’inizio:
·
il riciclo deve essere il punto di partenza di
una gestione corretta del ciclo dei rifiuti;
·
occorre pertanto una raccolta differenziata
efficiente ed efficace;
·
Telese è stata tappezzata di manifesti per
ricordare a noi cittadini che differenziare
conviene (o conveniva?);
·
io mi sono dato da fare sin dall’inizio per
effettuare una raccolta più corretta possibile,
applicando regolarmente il codice a barre sui
sacchi di raccolta (lo faccio ancora);
·
ho anche più volte segnalato disfunzioni
(chiedere all’assessore Fuschini);
·
ho sempre pensato che tutti gli inizi sono
difficili, ma che con il tempo le cose
migliorano.
Faccio quindi una domanda, non all’amico
Gianluca, ma al consigliere di opposizione:
·
perché non viene più usato il codice a barre?
·
a che punto (in percentuale) siamo con la
raccolta differenziata?
·
partirà mai la raccolta porta a porta?
·
in altre parole, riusciremo a metterci in regola
con i livelli previsti dalla legge, o dobbiamo
aspettarci il commissariamento?
In conclusione io sono stufo di sentire un coro
di “faremo” da una parte e “si
dovrebbe fare” dall’altra, perché la realtà
è che se non si fa qualcosa subito, e non al più
presto, l’alternativa non sarà tra “inceneritore
si, inceneritore no” ma potremo solo
scegliere se incenerire i rifiuti o
mangiarli.
Spero che tra una primaria e l’altra nel
centrosinistra, o tra una cena ad Arcore e un
weekend in Sardegna nel centrodestra, i politici
trovino il tempo per discutere seriamente la
questione, altrimenti potrei decidere lo
sciopero elettorale, e che si eleggano da soli.
Grazie.
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