Comitato Civico
contro la costruzione
dell'INCENERITORE
a San Salvatore Telesino e a Reino
16
Settembre 2007
Vi
preghiamo di leggere con attenzione i due
articoli pubblicati sul Mattino in questa
settimana anche se non sappiamo bene ancora cosa
può significare e se, come speriamo, potrà darci
un aiuto nel contrastare la costruzione dei due
Inceneritori.
Certo, come ha fatto notare Gabriele Corona, ha
sempre meno senso voler costruire altre due
centrali di produzione di energia, che sono in
realtà due Inceneritori nella provincia di
Benevento e un’altra ancora nella città.
Inoltre, adesso che si gongola anche per
l’inizio della sperimentazione del Dissociatore
Molecolare (ma che sarà mai? Brucia, Brucia!!!),
cosi tanto apprezzato anche dai Verdi e
appoggiato da Rifondazione Comunista: perché il
Presidente Nardone e i Suoi Consiglieri
continuano a sostenere i due sciagurati progetti
di San Salvatore Telesino e Reino???
Ma, soprattutto, come ci è arrivata la ,ormai
famosa per noi , multiutility di Bergamo, ABM, a
Benevento, ad affittare un altro impiantino, per
60.000 euro all’anno e poi tenerla chiusa, “per
scelte strategiche” aziendali e intanto cercare
di costruire il megaimpianto di San Salvatore
Telesino???
Ma
le nostre sono solo fantasie ed elucubrazioni….
Come già fatto in precedenza
Vi
invitiamo a riflettere sui due articoli. Grazie
Referente Comitato Civico
Maria Pia Cutillo
comitatocivicotm@libero.it
11/09/07 Il Mattino
Biomasse, obiettivo su Ponte Valentino
Non si sono ancora placate le polemiche per le
due centrali di San Salvatore e Reino, ed ecco
che l’associazione «Altrabenevento» richiama
l’attenzione su un altro impianto a biomasse,
quello che dovrà sorgere sul territorio
cittadino, precisamente a Ponte Valentino.
L'ultimo consiglio provinciale, ricorda il
presidente dell’associazione, Gabriele Corona, è
finito con una farsa medioevale: i
cavalieri-consiglieri di centrosinistra hanno
chiesto perdono al principe-presidente che,
pertanto, li lascia in carica per altri nove
mesi senza aver scongiurato il pericolo degli
inceneritori.
Solo grazie alla costanza e alla capacità dei
Comitati Civici, la Regione Campania ha sospeso
l'iter di approvazione per la cosiddetta
Centrale a biomasse di San Salvatore Telesino
che, come si è recentemente scoperto, era stata
progettata per incenerire rifiuti vari.
E'
un importante passo avanti ma il pericolo non è
ancora del tutto scongiurato anche a Reino.
«Intanto Il Mattino annuncia che un'altra
centrale a biomasse dovrebbe essere costruita
nel comune di Benevento, esattamente a Ponte
Valentino, lungo la via Appia Traianea, che le
Giunte comunali guidate da Viespoli dicevano di
voler valorizzare e che è invece ancora
testimone di colossali scempi ambientali.
La
discarica non è mai stata bonificata e il
Consorzio ASI continua ad affittare i lotti ad
aziende che propongono la realizzazione di altri
Impianti per il trattamento di rifiuti tossici o
speciali che dovrebbero convivere con le aziende
alimentari e il Centro Cottura della mensa
scolastica».
Corona evidenzia che sul posto fa bella mostra
anche una Centrale Elettrica da 3 Mega Watt di
potenza da alimentare con gas metano, costruita
nel 1982 con un finanziamento regionale per
fornire corrente elettrica e calore all'intera
area industriale, ma mai entrata in funzione.
«Il Consorzio ASI, che avrebbe dovuto gestirla,
ha ritenuto che risulta più conveniente
alimentare le industrie con la fornitura
dell'Enel piuttosto che con il nuovo impianto».
Ora si scopre che un'altra centrale è prevista
nella stessa zona ad opera della società
napoletana Antares Energy e si tratta di un
impianto per 600 chilowatt, cioè 5 volte più
piccola di quella esistente ed inutilizzata.
«La ditta - aggiunge ”Altrabenevento” - sostiene
che con una centrale così piccola sarebbe in
grado di produrre tanto calore da riscaldare
l'Ospedale Civile e il Tribunale con tubazioni
lunghe 5 chilometri. Qualcosa evidentemente non
quadra in questo progetto. Inoltre, sempre
secondo la ditta proponente, la centrale
dovrebbe essere alimentata da pellet prodotto da
legno. Si sa che il pellet di questo tipo viene
venduto ad un prezzo elevato per riscaldare
abitazioni o uffici, ed allora perché sciuparlo
per produrre energia in una piccola centrale?
E
perchè quella energia elettrica prodotta da un
combustibile così costoso dovrebbe risultare ora
conveniente se non lo era quella della Centrale
5 volte più potente? E' lecito sospettare che in
quell'impianto potrebbe essere bruciato altro
tipo di materiale inquinante?».
14/09/2007 Il Mattino
AMBIENTE, IL COMMISSARIO ASI REPLICA A «ALTRABENEVENTO»
«Così faremo rinascere Ponte Valentino»
Abbate illustra i progetti di riqualificazione e
smonta il caso-Antares
Altro che ”colossali scempi ambientali”: la
vecchia discarica di Ponte Valentino «è in via
di bonifica ed è stato attivato il finanziamento
per la messa in sicurezza dell’area da parte del
Comune».
Il
commissario straordinario dell’Asi, Gino Abbate,
replica punto per punto all’associazione ”altrabenenevento”,
che, oltre a dare notizia della possibile
costruzione di una centrale a biomasse, muoveva
diverse critiche alla gestione dell’area
industriale.
Per ”smontare” le accuse di non fare abbastanza
per tutelare l’ambiente, Abbate spiega: «A
maggio il Consorzio, in piena emergenza
ambientale, ha evitato che Ponte Valentino
diventasse una discarica a cielo aperto e che si
realizzasse un sarcofago in cui venissero
nascosti rifiuti. Il Consorzio inoltre fa un
costante e quotidiano controllo sul territorio
di eventuali discariche abusive avendo
concordato con il Comando Provinciale dei
Carabinieri una immediata denuncia di tali
violazioni.
È
poi in itinere la realizzazione di un impianto
di videosorveglianza su tutta l’area
industriale; e giusto per essere chiari in tema
di salvaguardia ambientale è stato firmato e
approvato con la Forestale un protocollo
d’intesa per il risanamento ambientale che
coinvolge l’intero agglomerato. Tale progetto è
già operativo. Oltre migliorare la sostenibilità
ambientale di un’area industriale ne aumenta
anche l’attrattività, perché ad esso è collegato
un progetto di contaminazione artistica del
territorio».
Il
Consorzio Asi ha infatti stipulato un accordo
con il Liceo Artistico di Benevento «con
l’istituzione di borse di studio per gli
studenti che vi partecipano, e prenotato quattro
settimane scientifiche aventi come tema:
Industria - Ambiente - Cultura». Il commissario
straordinario cita inoltre altri progetti
«ideati e realizzati con la collaborazione
dell'Università di Barcellona», e una serie di
proposte per la riqualificazione industriale di
Ponte Valentino «in cui nell’ambito del progetto
di bonifica dell’ex discarica c’è la
realizzazione di un piccolo giardino botanico
ispirato all’ambiente fluviale autoctono», e
poi, ancora, un sentiero ciclabile-pedonale, un
”teatro inondabile”, un piazzale di sosta per
l’osservazione dell’habitat fluviale ”cammino
nella storia” tra vecchie masserie e archeologie
romane.
«Anche l’acqua e le anse del fiume - sottolinea
Abbate - sono salvaguardate attrezzandole con
dotazioni sportive-ricreative in armonia con il
progetto di riqualificazione ambientale con una
piscina biologica balneabile e un sentiero
ludico-sonoro». Infine, «nel progetto che vede
una umanizzazione dell'area è in via di
definizione con lo Iacp di Benevento la
costruzione di un borgo con interventi di
bioarchitettura che si sposi con il territorio.
Tale progetto è finanziato dalla Comunità
Europea».
Quanto alle notizie divulgate da
”altrabenevento” sul progetto della Antares
Energy, Abbate tiene a precisare che la società
«ha presentato un progetto industriale che
prevede la realizzazione di un impianto a
biomasse alimentato a pellets.
Tale progetto è risultato primo al bando
regionale approvato con decreto dirigenziale n.
238 del 16/06/2006 Programma Operativo Regionale
2000/2006 Asse 1 misura 12 azioni a) e c) avente
come tema ”incentivazione al risparmio
energetico alla produzione di energia da fonti
rinnovabili e alla cogenerazione distribuita”.
Il
Consorzio Asi sta valutando la possibilità di
assegnare a tale Società un incubatore
industriale per tale investimento». Gli
incubatori industriali, spiega Abbate, «sono
frutto dell’attivazione dell’articolo 63 della
legge 448/98 che prevede la possibilità da parte
dell’ente di recuperare manufatti industriali a
costo zero da quelle aziende che nel passato
avevano usufruito di fondi pubblici per progetti
mai portati a termine. Il nostro è un
territorio che non lascia spazio a speculazioni
di nessun genere».
Infine, a proposito dell’impianto di
cogenerazione presente nell’agglomerato, il
commissario precisa: «Tale impianto è in
affitto alla società A.B.M. di Bergamo per il
quale riceviamo circa 5000 euro al mese.
Tale impianto non è mai entrato in produzione
per scelte strategiche esclusive della società
A.B.M. stessa le cui ragioni di convenienza non
spetta a noi come Asi sindacare.
Queste sono solo piccole cose rispetto al
lavoro che l’ente sta facendo per il rilancio
dell’area, ma sono temi che potremo trattare
un’altra volta e in sedi opportune con
interlocutori affidabili preparati.
Mi
spiace solo constatare la disinformazione e
l’ignoranza di chi pensa di essere impegnato
alla ricerca della verità dei fatti e che si
abbandona invece ad elucubrazioni e fantasie
demagogiche».
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