Comitato Civico
contro la costruzione
dell'INCENERITORE
a San Salvatore Telesino e a Reino
Assemblea
Pubblica svolta
Mercoledì 26
settembre ore 16.30
Sala
Provinciale di S.Maria la Nova (Napoli)
in preparazione
della
Manifestazione nazionale di
Napoli del 13 Ottobre 2007
La classe politica ha fallito,
avvelenando la Campania e le nostre
vite!
No
all’incenerimento dei rifiuti ed alle
megadiscariche.
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Per la
raccolta differenziata porta a
porta, il riciclo, il trattamento a
freddo e la riduzione a monte dei
rifiuti,
-
per
la fine del commissariamento
straordinario e un nuovo piano
rifiuti concordato davvero con le
comunità,
-
per un
autentico monitoraggio ed un intensa
attività di bonifica contro lo sversamento illegale di rifiuti
tossici,
costruiamo una nuova democrazia dal basso
per la difesa
della salute,
dei territori e dei
beni comuni.
Manifesto della RETE CAMPANA
PER LA DIFESA DELLA SALUTE E
DELL’AMBIENTE
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(Foto
riferite alla Manifestazione nazionale Rifiuti
zero Napoli 19 Maggio 07.
Autore Andrea Pioltini . Copyright)
Nella mattina del 26 c'è stato un presidio
convocato dai movimenti dei disoccupati sotto la
sede del comune di Napoli per fissare data
confronto tra comune e comitati su alternative
in termini di gestione rifiuti, come deliberato
dallo stesso consiglio comunale a Luglio in
seguito alle mobilitazioni di Luglio.
(Segue comunicato)
Mai come in Campania
e mai come in questo momento
la tutela dell’ambiente
e della salute
sono strettamente collegate alla
questione democratica
nel suo significato più proprio:
nella sua dimensione sociale.
L’incancrenimento
trasversale della classe politica in comitato
d’affari, il bassolinismo come sistema, ha
nuovamente espropriato i ceti subalterni di
informazione, di risorse e di potere decisionale
per incidere sul futuro e sulla qualità della
propria vita.
Intanto la crisi ambientale sembra
miracolosamente scomparsa! In realtà è solo
occultata: la promessa di decine di miliardi di
euro in arrivo nei prossimi anni viene
spregiudicatamente utilizzata per azzittire il
dissenso dei principali gruppi economici e delle
varie burocrazie.
Una situazione non dissimile da quella che
abbiamo conosciuto per la ricostruzione dal
terremoto e che ha lasciato nella nostra regione
solo le macerie degli sprechi, della
speculazione e del rinsaldamento degli interessi
mafiosi.
Così, l’annunciata inaugurazione del
mega-inceneritore di Acerra non sarebbe più
soltanto la pietra tombale rispetto alla vera
raccolta differenziata e ad un piano rifiuti
ambientalmente compatibile, non esprimerebbe
soltanto il disprezzo verso una comunità che da
tempo si batte per difendere la propria terra,
ma sarebbe un sigillo all’operazione di
autolegittimazione di questo ceto politico per
gestire anche i nuovi profitti…
L’esperienza dei comitati ambientalisti in rete,
delle comunità in lotta per la difesa della
propria terra (da Lo Uttaro a Serre, ad Acera,
Giugliano, Terzigno…) rappresenta un antidoto
possibile a questi processi, se riaccende, però,
il confronto pubblico per una nuova democrazia
dal basso.
E
con essa la possibilità di scelte ambientali
radicalmente diverse, in grado di trovare
soluzioni per una regione sempre più
avvelenata e che registra ormai i tassi tumorali
più alti d’Europa! Rilanciamo la lotta:
la manifestazione del 19 maggio è stata solo
l’inizio!
Referente comitato civico
Maria Pia Cutillo
comitatocivicotm@libero.it
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