28 novembre 2007
Inceneritore, i sindaci sono inerti
Maria Pia Cutillo

 

 

Comitato Civico contro la costruzione

di un inceneritore

a San Salvatore Telesino

 

I Sindaci dei comuni della Valle Telesina, nostri diretti rappresentanti politici, dopo tanti proclami, tanto presenzialismo, e tante promesse, dopo aver convocato consigli comunali, spinti dalla preoccupazione dei loro concittadini, dopo aver garantito il loro pieno impegno, sembrano essere ritornati al sonno di prima.

Noi abbiamo continuato a chiedere al nostro Sindaco, e a tutti gli altri costituenti “l’Assemblea dei Sindaci”, di informare i cittadini su ciò che stanno facendo, e su quali siano i risultati di questo fare.

Vi stupite se vi confidiamo che non ci hanno mai risposto?

Eppure mica si parla di un appalto sporchino, o di uno sversamento di materie tossiche andato in prescrizione, qui si parla solo di un INCENERITORE!

Si diceva che questa lotta bisognava farla tutti insieme, e anche Noi inizialmente abbiamo pensato che per la prima volta si potesse fare una battaglia per la democrazia e la civiltà, in cui le istituzioni e i cittadini, insieme, lavorassero per lo stesso obiettivo.

Ma ora, dove si sono nascosti?

Cosa li mortifica tanto da ridurli al silenzio nelle assemblee consiliari alla provincia, e li rende incapaci di informare e coinvolgere coloro che rappresentano?

Non abbiamo chiesto dimissioni a nessuno, anche perché, pure a noi, avrebbero risposto con arroganza per farci capire che non siamo nessuno, e che Loro non si dimettono…, mai!

Magari, alle spalle, parlano male l’uno degli altri, ma poi, quando si sentono minacciati, fanno quadrato, e verso i cittadini l’arroganza è una regola.

Dunque il problema non è l’inceneritore, o almeno non è solo l’inceneritore!

C’è vera Democrazia nei nostri paesi? No.

Un comitato civico, allora, deve affrontare principalmente il problema della compartecipazione politica dei cittadini nelle decisioni sui temi che li coinvolgono direttamente, come la salute, l’ambiente, la tutela e la gestione dei beni comuni, la democrazia.

Quest’ultima viene sempre abbandonata nei vicoli bui, stracciata e lebbrosa.

Basti pensare a quanto sia complicato ricevere una risposta, dal proprio sindaco, ad una domanda ufficiale, oppure alla quotidiana difficoltà, ampiamente sperimentata in questi mesi, di ottenere l’accesso agli atti. O preferireste raccontare di come si svolgono i consigli comunali?

I Sindaci hanno indetto consigli comunali, e hanno deliberato contro la costruzione del Termovalorizzatore, ma solo quando sono stati costretti e solo contro questo termovalorizzatore. E hanno anche stimolato la costituzione dei comitati, ma poi non hanno accettato il confronto reale, e ancor meno sopportano di essere criticati o messi in discussione.

I Sindaci non gradiscono, pare, le assemblee non addomesticate, ma non disdegnano cene e riunioni di quartiere, e a tutti spergiurano sulla loro estraneità ai fatti, accusando, magari, qualcuno di loro,  ma sempre qualcun altro.

E così non si può chiedere ai Sindaci di cosa hanno incaricato l’avvocato Abbamonte, quanto costerà, e chi pagherà, il suo illuminato parere, né di cosa hanno parlato con il Prefetto (se ci sono andati davvero), né che fine hanno fatto i propositi di correre in Tribunale.

Condividiamo in pieno, e sottoscriviamo, quanto ha scritto Maria Mucci su “Vivitelese”, e speriamo che qualcuno risponda alla sua domanda: a che punto è l’inceneritore?

Speriamo, insieme a Lei, che qualcuno si scuota.

Ma temiamo che i nostri Sindaci non si scuoteranno, e che non si scuoteranno i partiti politici, troppo impegnati a pensare al prossimo maggio, e allora devono scuotersi i cittadini, la gente vera, che almeno, ora, ha capito finalmente cosa fanno i Sindaci quando “li si lascia da soli con un barattolo di nutella”.

Il problema rifiuti non sarà certo risolto da questi falsi-ambientalisti che, da subito, potrebbero cominciare a ridurre la produzione di rifiuti nei rispettivi comuni. Basterebbe una differenziata seria, i siti di compostaggio, il controllo sulla filiera dei consorzi di raccolta rifiuti, la riduzione degli sprechi, onestà creativa e, perché no, un po’ di fantasia e capacità di sognare.

Ora, che un servizio che davamo per scontato come quello idrico viene meno, tutti si preoccupano, e intervengono, e accusano! ma fino a ieri, dov’erano? Cosa hanno fatto per prevenire, per ridurre gli sprechi?

Basterebbe un po’ di umiltà da parte loro, un minimo di personalità e spessore morale e, quantomeno, il futuro si presenterebbe meno problematico. Dovrebbero rivendicare con forza la propria autonomia e contrastare seriamente l’egemonia politica di uomini come Nardone, difendendo con decisione i propri territori. Dichiarare di essere contro ogni inceneritore, e contro qualsiasi metodo di incenerimento, compresa la fantomatica dissociazione molecolare. Dovrebbero portare a conoscenza dei propri cittadini, nei rispettivi comuni, il nuovo Piano Rifiuti, di cui nessuno parla (a partire dai partiti e dalle associazioni ambientaliste).

Per loro è più facile, dopo, dire che non si volevano quelle cose, ma che, purtroppo, qualcun altro ha sbagliato, e far finta di stare dalla parte dei comitati, invece di fare, prima, il proprio dovere.

Non ci piace cavalcare la tigre dell’antipolitica, e nemmeno vogliamo far parte della casta per godere di quei privilegi assurdi e scandalosi che segnano la vera separazione tra i politici di mestiere e i cittadini,  non siamo invidiosi di questi tristi personaggi, ma sentiamo inderogabile il dovere, come liberi cittadini, di capire, di informare, di coinvolgere, di agire, di giudicare l’operato,  l’ignavia di coloro che, pur sapendo, tacciono, o omettono parti importanti di verità, e l’opportunismo, o la colpevole vigliaccheria, di coloro che, pur potendo fare, restano inerti

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it