Comitato Civico contro la costruzione
di
un inceneritore
a
San Salvatore Telesino
I Sindaci dei
comuni della Valle Telesina, nostri diretti
rappresentanti politici, dopo tanti proclami,
tanto presenzialismo, e tante promesse, dopo
aver convocato consigli comunali, spinti dalla
preoccupazione dei loro concittadini, dopo aver
garantito il loro pieno impegno, sembrano essere
ritornati al sonno di prima.
Noi abbiamo
continuato a chiedere al nostro Sindaco, e a
tutti gli altri costituenti “l’Assemblea dei
Sindaci”, di informare i cittadini su ciò
che stanno facendo, e su quali siano i risultati
di questo fare.
Vi stupite se vi
confidiamo che non ci hanno mai risposto?
Eppure mica si
parla di un appalto sporchino, o di uno
sversamento di materie tossiche andato in
prescrizione, qui si parla solo di un
INCENERITORE!
Si diceva che
questa lotta bisognava farla tutti insieme, e
anche Noi inizialmente abbiamo pensato che per
la prima volta si potesse fare una battaglia per
la democrazia e la civiltà, in cui le
istituzioni e i cittadini, insieme, lavorassero
per lo stesso obiettivo.
Ma ora, dove si
sono nascosti?
Cosa li mortifica
tanto da ridurli al silenzio nelle assemblee
consiliari alla provincia, e li rende incapaci
di informare e coinvolgere coloro che
rappresentano?
Non abbiamo
chiesto dimissioni a nessuno, anche perché, pure
a noi, avrebbero risposto con arroganza per
farci capire che non siamo nessuno, e che Loro
non si dimettono…, mai!
Magari, alle
spalle, parlano male l’uno degli altri, ma poi,
quando si sentono minacciati, fanno quadrato, e
verso i cittadini l’arroganza è una regola.
Dunque il
problema non è l’inceneritore, o almeno non è
solo l’inceneritore!
C’è vera
Democrazia nei nostri paesi? No.
Un comitato
civico, allora, deve affrontare principalmente
il problema della compartecipazione politica dei
cittadini nelle decisioni sui temi che li
coinvolgono direttamente, come la salute,
l’ambiente, la tutela e la gestione dei beni
comuni, la democrazia.
Quest’ultima
viene sempre abbandonata nei vicoli bui,
stracciata e lebbrosa.
Basti pensare a
quanto sia complicato ricevere una risposta, dal
proprio sindaco, ad una domanda ufficiale,
oppure alla quotidiana difficoltà, ampiamente
sperimentata in questi mesi, di ottenere
l’accesso agli atti. O preferireste raccontare
di come si svolgono i consigli comunali?
I Sindaci hanno
indetto consigli comunali, e hanno deliberato
contro la costruzione del Termovalorizzatore, ma
solo quando sono stati costretti e solo contro
questo termovalorizzatore. E hanno anche
stimolato la costituzione dei comitati, ma poi
non hanno accettato il confronto reale, e ancor
meno sopportano di essere criticati o messi in
discussione.
I Sindaci non
gradiscono, pare, le assemblee non
addomesticate, ma non disdegnano cene e riunioni
di quartiere, e a tutti spergiurano sulla loro
estraneità ai fatti, accusando, magari, qualcuno
di loro, ma sempre qualcun altro.
E così non si
può chiedere ai Sindaci di cosa hanno incaricato
l’avvocato Abbamonte, quanto costerà, e chi
pagherà, il suo illuminato parere, né di cosa
hanno parlato con il Prefetto (se ci sono andati
davvero), né che fine hanno fatto i propositi di
correre in Tribunale.
Condividiamo in
pieno, e sottoscriviamo, quanto ha scritto Maria
Mucci su “Vivitelese”, e speriamo che qualcuno
risponda alla sua domanda: a che punto è
l’inceneritore?
Speriamo, insieme
a Lei, che qualcuno si scuota.
Ma temiamo che
i nostri Sindaci non si scuoteranno,
e che non si scuoteranno i partiti
politici, troppo impegnati a pensare al
prossimo maggio, e allora devono scuotersi i
cittadini, la gente vera, che almeno, ora, ha
capito finalmente cosa fanno i Sindaci quando “li
si lascia da soli con un barattolo di nutella”.
Il problema
rifiuti non sarà certo risolto da questi
falsi-ambientalisti che, da subito, potrebbero
cominciare a ridurre la produzione di rifiuti
nei rispettivi comuni. Basterebbe una
differenziata seria, i siti di compostaggio, il
controllo sulla filiera dei consorzi di raccolta
rifiuti, la riduzione degli sprechi,
onestà creativa e, perché no, un po’ di fantasia
e capacità di sognare.
Ora, che un servizio che davamo
per scontato come quello idrico viene meno,
tutti si preoccupano, e intervengono, e
accusano! ma fino a ieri, dov’erano? Cosa hanno
fatto per prevenire, per ridurre gli sprechi?
Basterebbe un po’
di umiltà da parte loro, un minimo di
personalità e spessore morale e, quantomeno, il
futuro si presenterebbe meno problematico.
Dovrebbero rivendicare con forza la propria
autonomia e contrastare seriamente l’egemonia
politica di uomini come Nardone, difendendo con
decisione i propri territori. Dichiarare di
essere contro ogni inceneritore, e contro
qualsiasi metodo di incenerimento, compresa la
fantomatica dissociazione molecolare. Dovrebbero
portare a conoscenza dei propri cittadini, nei
rispettivi comuni, il nuovo Piano Rifiuti,
di cui nessuno parla (a partire dai partiti
e dalle associazioni ambientaliste).
Per loro è più
facile, dopo, dire che non si volevano quelle
cose, ma che, purtroppo, qualcun altro ha
sbagliato, e far finta di stare dalla parte dei
comitati, invece di fare, prima, il proprio
dovere.
Non ci piace cavalcare la tigre
dell’antipolitica, e nemmeno vogliamo far parte
della casta per godere di quei privilegi assurdi
e scandalosi che segnano la vera separazione tra
i politici di mestiere e i cittadini, non siamo
invidiosi di questi tristi personaggi, ma
sentiamo inderogabile il dovere, come liberi
cittadini, di capire, di informare, di
coinvolgere, di agire,
di giudicare l’operato,
l’ignavia
di coloro che, pur
sapendo, tacciono, o omettono parti importanti
di verità, e l’opportunismo, o la colpevole
vigliaccheria, di coloro che, pur potendo fare,
restano inerti.
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