20 settembre 2007
Inceneritore, tarda ad arrivare il NO di chi governa
Il Mattino -  19 settembre 2007

 

 

Impianto di S. Salvatore non si ferma la polemica

 

Si torna a parlare della questione relativa alla realizzazione di una centrale a biomassa a San Salvatore Telesino con due interventi, rispettivamente di Rifondazione Comunista e del Comitato civico che si batte contro la costruzione dell’impianto.

 

Rifondazione, in un documento, afferma: «Nel convegno tenutosi a Telese lo scorso 15 settembre, il presidente della commissione Ambiente del Senato, Tommaso Sodano, ha avanzato alcune proposte riguardo la questione biomasse in provincia di Benevento. La federazione di Benevento di Rc accoglie le indicazioni del senatore che rappresentano dei punti fermi dai quali non si può prescindere.

 

Il presidente della commissione Ambiente ritiene, innanzitutto, indispensabile una moratoria regionale che sospenda ogni tipo di autorizzazione alla costruzione di centrali a biomasse in attesa di approfondimenti sulla questione energetica e comunque fin quando la Regione Campania non si sarà dotata del Piano Energetico regionale.

 

L’altro punto è la necessità di raccogliere e inviare gli atti, specie quelli relativi all’impianto di San Salvatore, al Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti della Regione Campania, l’unico che ha la possibilità di prendere decisioni in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti».

 

Il Comitato civico contro la costruzione di un inceneritore a San Salvatore Telesino, invece, sostiene: «Nel Consiglio comunale di Puglianello dello scorso 12 settembre scorso, si è giunti a conclusioni positive e convincenti. Apparentemente.

 

Innanzitutto è stata ribadita all’unanimità l’inutilità del tavolo tecnico votato nel Consiglio provinciale del 6 settembre. Il consigliere provinciale Borrelli, che aveva allora proposto il tavolo tecnico, prendeva atto dell’esito della discussione tenutasi a Puglianello, e prometteva la pubblicazione di un documento sull’argomento.

 

L’inutilità del suddetto tavolo tecnico è stata comprovata dalla presa di coscienza che la costruzione dei due inceneritori dipende soprattutto (per non dire esclusivamente) da una decisione politica.

 

Il terzo punto, il più importante, è stato il ribadire che la delibera provinciale del 20 agosto non è stata mai cancellata. Ma se il tavolo tecnico venisse sostenuto, malgrado l’impegno formale preso a Puglianello dagli intervenuti (politici ed amministratori), si darebbe al presidente Nardone la possibilità di riaffermare, ancora una volta, che gli inceneritori sono previsti dal Pea».

 

Proprio alla luce di tali considerazione, il Comitato ribadisce che: «In effetti si vuole solo questo: incontrare le parti contrarie ad un tavolo ove si possa giungere ad un accordo, un impianto più piccolo, offerte più vantaggiose per i cittadini della Valle, e tutti quelli che fanno finta di essere contro si accorderanno.

 

Quindi, per quanto siano ad oggi consolidate le posizioni circa la pericolosità e l’inutilità degli impianti, per quanto sia unanime la protesta di tutti i cittadini contro la loro costruzione, manca ancora il tassello fondamentale che chiuda definitivamente la pratica inceneritori: il secco e inequivocabile no della classe politica che ci governa».

 

 

     

 Valle Telesina


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