8 settembre 2007
Provincia, Unione: è il solito teatrino
Il Mattino -  7 settembre 2007

 

 

 

CENTRODESTRA Fi e An: Unione è il solito teatrino

Il vice presidente del gruppo di Fi alla Regione, Luciano Passariello, ha così commentato: «La sospensione dell'iter delle autorizzazioni regionali alle centrali a biomasse di San Salvatore e Reino è propedeutica ad una verifica tecnica resasi necessaria con l'approvazione della legge regionale sulla qualità dell'aria. Dunque nessuna ragione politica, nessuna svolta decisiva che giustifichi granché. Andrebbe invece spiegata la ragione per la quale i consiglieri provinciali, che ad agosto hanno detto no oggi dicono 'ni' sostenendo la relazione del presidente Nardone favorevole alle centrali Il teatrino della politica del centrosinistra non finirà mai di stupirci».

An - «Mi stupisco dell’incoerenza generale e sono esterefatto dalle motivazioni adottate dal presidente Nardone per giustificare il dietrofront alle sue dimissioni: se fossi nei suoi panni me ne vergognerei tanto». Così il consigliere regionale Mario Ascierto Della Ratta ha commentato l’esito della seduta di Consiglio provinciale. «Dall’Udeur - continua Ascierto Della Ratta - non mi sarei aspettato questo tipo di comportamento. Da un lato, si è fatto finta di ascoltare le proteste dei comitati e dei cittadini e, dall’altro, poi, si sostiene il presidente Nardone pur di non perdere la gestione del potere in questi mesi che ci separano dalle elezioni». Per Salvatore Verrillo, presidente di An, «il voto di oggi ha certificato che l'unica opposizione è costituita da An, con De Cianni cui va il plauso per aver tenuto coerentemente le posizioni già assunte. Con una operazione di alchimia politica i gruppi di maggioranza hanno miscelato l'ordine del giorno accorpandone i punti, risolvendo maldestramente l'appuntamento consiliare in un referendum pro o contro Nardone. I consiglieri hanno operato una sostanziale e clamorosa retromarcia».

Rifondazione comunista attacca i consiglieri

«Esprimiamo costernazione e rammarico per il voto del Consiglio provinciale di stamane, frutto di un accordo che ha interessato centrodestra e centrosinistra. Non avremmo mai pensato che i consiglieri provinciali, tranne qualche lodevole eccezione, smentissero se stessi e il voto del 20 agosto, facendo carta straccia di quella delibera. In effetti, già la mancata convocazione di un consiglio provinciale in forma aperta era stata un pessimo viatico». È la reazione di Rifondazione comunista. «Il voto di oggi preclude la partecipazione alla gran parte dei comuni e dei comitati e serve evidentemente solo a superare la crisi».

Udc - Questo è il commento del segretario provinciale dell'Udc, Gennaro Santamaria: «L'esito del consiglio provinciale di oggi lascia, sul piano dei contenuti, tutti insoddisfatti. Infatti, sia i consiglieri provinciali di maggioranza, sia gli amministratori dei Comuni coinvolti dalla vicenda delle centrali a biomassa, e soprattutto i rappresentanti dei comitati civici hanno lasciato il consiglio provinciale con un senso di frustrazione ed insoddisfazione. Patetico il tentativo dei vari consiglieri provinciale di maggioranza che, dovendosi rimangiare la deliberazione del 20 agosto, hanno cercato di fare integrare l'ordine del giorno approvato nella seduta odierna con puntualizzazioni e precisazioni. Insomma, la vicenda è finita nel più classico dei modi all'italiana. Infatti, di fronte ai problemi che pretendono una soluzione chiara e precisi, ci si inventa la classica commissione di saggi o di esperti».

 

 

     

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