7 settembre 2007
Inceneritore, a proposito di disinformazione
Maria Mucci

 

 

Comitato civico di Guardia Sanframondi

 contro la costruzione del termovalorizzatore a San Salvatore Telesino 

 

A proposito di disinformati comitati civici e istituzioni

Ieri c’è stata la tanto attesa audizione in Regione con varie Commissioni, tra cui Ambiente e Attività produttive, sulla questione dei termovalorizzatori da costruire nella nostra Provincia. A prescindere dagli esiti che avrà, e che purtroppo non riusciamo a prevedere, visto ormai la complessità delle procedure dietro cui si nascondono i nostri Amministratori, ci viene spontaneo fare delle considerazioni sul rapporto cittadini/amministratori. A partire dal fatto che ormai nessuno può più negare che a San Salvatore Telesino si tratta di un inceneritore di rifiuti e a Reino è un impianto sovradimensionato rispetto alle biomasse disponibili in provincia, con tutti i rischi conseguenti.

 

Le preoccupazioni e le denunce dei Comitati non erano poi infondate e strumentali, fatte senza conoscenza della illuminata e avanzata programmazione della nostra Provincia. Non serve fare la cronistoria di questi mesi, che pensiamo tutti conoscano per la rilevanza che ha avuto sulla stampa locale e nazionale.Ciò che ci preme ribadire ancora una volta è il fatto che ormai le scelte  che i nostri amministratori fanno sono guidate da motivi che niente hanno a che fare con i bisogni della gente, anche se sono spacciate per scelte imprescindibili per il progresso e lo sviluppo dei territori. Due mesi fa i cittadini della Valle Telesina vengono a conoscenza di un progetto di termovalorizzazione a biomasse e dei fondati sospetti che si tratti in realtà di un inceneritore.

 

I Sindaci e i Consiglieri comunali apparentemente non sapevano niente. La Provincia sapeva? Apparentemente solo il Presidente Nardone. Infatti nella seduta del Consiglio provinciale del 20 agosto 2007 tutti i Consiglieri presenti votano contro la realizzazione degli impianti, dichiarando di non essere a conoscenza della loro natura. Il Presidente si dimette, dichiarando di non poter comprendere come si possa bloccare lo sviluppo di tutto il Sannio facendosi influenzare dalla protesta di poche decine di cittadini disinformati e pieni di pregiudizi. Nella conferenza stampa successiva alle sue dimissioni, il Presidente Nardone con forza ribadisce che si tratta di impianti avanzati per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

Nel corso dell’audizione deve, però, ammettere che sapeva dei progetti di incenerimento rifiuti da parte della Vocem-ABM ma, invece di dare spiegazioni sulle contraddizioni delle sue affermazioni, si vanta dei suoi sforzi per far fronte all’annoso problema rifiuti con il ricorso alle tecnologie più avanzate. A fronte delle obiezioni sulla mancanza di biomasse si ostina a ripetere la storiella degli scarti, della paglia e dei campi di tabacco incolti. Il Presidente tanto innamorato della tecnologia e dei tecnici non sembra proprio notare lo studio commissionato all’Enea dalla Regione sulle fonti di energia rinnovabili che al massimo prevedono la possibilità di un impianto da 4 MW per l’intera provincia. Continua a ribadire che i termovalorizzatori a biomasse sono impianti sicuri e meno inquinanti di tutti gli incendi che questi criminali contadini sanniti continuano a causare con gli scarti delle attività agricole.

 

Ciò che colpisce un cittadino normale è la facilità con cui il Presidente elude le domande e continua diritto per la sua strada accusando lo stesso cittadino di non comprendere la grandezza della sua opera e gli sforzi da lui fatti per dare credibilità al territorio e renderlo appetibile per investimenti di imprese nazionali e internazionali. Un cittadino normale si sarebbe aspettato quantomeno l’ammissione di aver avuto problemi a comunicare sulla realtà delle cose. Durante la conferenza stampa, però, aveva detto che su tutta la questione non era la Provincia a dare autorizzazioni ma la Regione.

 

Quindi chi veramente sa è la Regione! Cosa capisce il cittadino chiamato all’audizione alla Regione, e speranzoso di avere finalmente l’interlocutore giusto? Che gli Assessori vogliono capire e farsi un’idea della questione!

 

Dal 2004 è cominciata questa storia e gli Assessori regionali non sanno niente? Chi autorizza? Ma naturalmente i tecnici e funzionari della Regione. Allora i politici non controllano quello che devono firmare?

 

Dicono che esamineranno le relazioni dei Comitati,frutto di due mesi di ricerche e studi di cittadini che, preoccupati, hanno rinunciato alle loro vacanze per cercare di difendere i propri diritti calpestati dall’incuria e ambiguità dei politici. Dopo le loro “ meritate “ vacanze i politici si preoccupano di esaminare progetti e procedure che avrebbero dovuto già conoscere e fatto conoscere ai cittadini.

 

Nel frattempo, visto che a giugno, in Regione, hanno trovato il tempo di approvare una legge sulle emissioni in atmosfera, evidentemente perché costretti da obblighi internazionali, ciò che possono fare è esaminare i due progetti alla luce delle nuove regole.

 

E nel Consiglio provinciale di oggi? Chi aveva votato contro le centrali il 20 agosto, ha votato la fiducia a Nardone nonostante il suo non rispondere alle domande e la sua ferma volontà di far costruire le centrali!

 

Bella coerenza e dimostrazione di responsabilità da parte di chi ha cominciato a leggere qualcosa ed informarsi solo dopo le denunce dei Comitati e la loro mobilitazione.

 

E’ solo questo che si offre ai cittadini che hanno denunciato inganni e procedure poco chiare? Ma perché votiamo i nostri rappresentanti politici se a decidere sono imprese e gruppi finanziari che ovviamente lavorano per i propri profitti e non per l’interesse generale?

 

L’unica cosa che ancora una volta si dimostra è come mai nella nostra regione ci ritroviamo con problemi mai risolti di mancato sviluppo, di degrado sociale e culturale, di illegalità e con un disastro sanitario ed ambientale legato alla eterna emergenza rifiuti. I politici hanno delegato ad imprese e tecnici e non si sono neanche preoccupati di controllare il loro lavoro, come, del resto, non hanno predisposto controlli e azioni contro la gestione camorristica dello smaltimento dei rifiuti.

 

Nonostante tutto ciò, ancora ci ritroviamo con amministratori che votano senza leggere cosa votano e senza informarsi.

 

L’opposizione alle centrali a biomasse nasce dalla consapevolezza che dietro queste parole così innocue dal punto di vista ambientale si è scatenato un giro d’affari colossale, favorito da leggi in apparenza positive ma con ritocchi evidentemente dettati da poteri forti che usano la politica per fare affari. La nostra legge che assimila il CDR a biomasse ne è un esempio lampante e spiega il fiorire di tanti cosiddetti termovalorizzatori di biomasse.

 

Ci hanno colpito molto i Consiglieri provinciali e regionali che nei loro interventi hanno tenuto a ribadire la loro non contrarietà a questa forma di energia rinnovabile.

 

Evidentemente se non leggono le leggi che votano , non leggono neanche i giornali, che molto spesso riportano notizie di centrali a biomasse non a norma o che usano materiale nocivo per la salute e che la magistratura chiude. Li hanno mai letti questi articoli i Consiglieri o il Presidente?

 

Pensiamo che politici del genere dovrebbero avere il buon gusto di tornarsene a casa, a fare il loro lavoro, se ne hanno mai avuto uno, o ad impararne uno: farebbero meno danni! E forse il Presidente Nardone tornerebbe ad occuparsi di agricoltura e si ricorderebbe delle difficoltà che incontra e della necessità di governare processi in grado di rilanciarla e non di pensare a politiche per attrarre investimenti in questo territorio che nulla hanno a che fare con la sua vocazione e che promettono solo la sua definitiva distruzione.

 

Tutta la tecnologia vantata dal Presidente che relazioni ha con l’agricoltura e le sue possibilità di sviluppo ? Conclusioni dell’ingenuo cittadino: visto che abbiamo tanta materia prima, i “ rifiuti “, i nostri  Amministratori locali,ai vari livelli, faranno un gran servizio all’economia nazionale e internazionale trasformandoli in energia a servizio di imprese private e di un sistema che non mira a preservare le condizioni di vita delle popolazioni di questo territorio ma ad aumentare i profitti di qualche azienda e, presumibilmente, di qualche politico e tecnico accondiscendente.

A conclusione di queste riflessioni sullo spettacolo indecoroso che la politica ha dato in questi due giorni, vogliamo ricordare ai signori politici che il giochetto dei tecnici imparziali con noi non ha più effetto.

 

Abbiamo imparato a nostre spese che dietro l’esaltazione della tecnologia e dei tecnici spesso si nasconde un inganno. I tecnici liberi non sono mai chiamati da politici che vogliono far passare scelte dubbie.

 

Abbiamo avuto già esperienza di politici che si nascondono dietro pareri tecnici che non è possibile contraddire, e di tecnici che si nascondono dietro politici che non possono contraddire.

 

Avremmo voluto avere la possibilità di dare credito a qualcuno capace di dar prova di maggiore autonomia. Così non è stato.

 

Ci prendiamo la libertà di condannare tutti coloro che vogliono continuare a prendere in giro i cittadini che finora hanno mostrato la voglia di credere nelle istituzioni.

Le istituzioni locali hanno dimostrato di non meritare la nostra fiducia.

 

Ci confermano in conclusioni che qualcuno ancora aveva resistenza ad accettare: i nostri politici non valgono niente, non rispondono a noi elettori ma ad interessi al di sopra di noi e di loro. Noi lo abbiamo finalmente capito e lo faremo capire alle persone libere. Basta con politici incapaci, falsi e pericolosi. I comitati civici danno fastidio perché si chiedono delle cose e cercano di rispondere. I politici nascondono le cose e cercano di screditare chi cerca di capire e difendere i diritti fondamentali delle persone.

 

Questo è ciò che abbiamo capito da questi due giorni e che cercheremo di far capire a tutti.

 

La prosopopea di chi pensa che può ricattare tutti non ci spaventa. Può ricattare maggioranze ed alleati, non cittadini liberi e indipendenti dal sistema di privilegi e prebende. Siamo ancora convinti che la conoscenza e l’indipendenza pagano. Sappiate che continueremo nella nostra battaglia per il nostro diritto a partecipare alle decisioni che riguardano il nostro ambiente e la nostra salute.

 

Ci auguriamo che i molti che prenderanno coscienza vi toglieranno le poltrone che avete dimostrato di non meritare.

E confidiamo nella magistratura che già ha bloccato le ecoballe e un’impresa privata che i nostri politici non avevano trovato il tempo di controllare!

 

 

Maria Mucci

Comitato civico di Guardia Sanframondi

contro il termovalorizzatore

 

 

     

 Valle Telesina


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