4 settembre 2007
Biomasse, «Accordo farsa»: comitati sul piede di guerra
Sannio Quotidiano   03-09-2007

 

 

«Accordo farsa», comitati sul piede di guerra

 

Il portavoce di‘No inceneritori’, Piero Mancini: «Si cerca di far finta che la delibera del 20 agosto non sia mai esistita»

 

Annunciata una clamorosa protesta in occasione della seduta di Consiglio provinciale di giovedì I consiglieri provinciali che raggiungeranno la Rocca per la seduta ‘scacciacrisi’ del prossimo 6 settembre troveranno ad accoglierli la protesta dei comitati ‘No inceneritori’ che si battono contro la realizzazione delle centrali elettriche a biomasse in territorio provinciale.

 

Ad annunciarlo è Pierino Mancini, portavoce del comitato No inceneritori di San Marco dei Cavoti, che spiega: “I comitati sono riusciti a far diventare questa problematica centrale nel dibattito politico – amministrativo. Da mesi, ovunque, si parla soprattutto di questo. Il presidente della Provincia, Carmine Nardone, lo scorso 20 agosto, dopo un democratico voto dei consiglieri presenti, è rimasto solo a difendere questa scellerata scelta che procurerebbe gravi danni non solo a Reino e San Salvatore Telesino, ma anche nei paesi limitrofi, qualora i suoi disegni si avverassero.

 

Nardone – prosegue Mancini – prendendo atto di non avere più maggioranza, si è dimesso. Purtroppo nei giorni seguenti si è assistito ad un avvilente teatrino: intorno all’attore protagonista, il Nardone offeso e irato, si sono mossi decine di personaggi che, per motivi non chiari, si sono strappati le vesti implorando a gran voce l’attore protagonista di ritirare le dimissioni. Dopo di me... il diluvio, è il titolo della commedia cui siamo stati costretti ad assistere. Una commedia che con il passare dei giorni si sta trasformando in farsa.

 

Una farsa che i seri abitanti della provincia di Benevento non possono accettare, perché si vogliono aggirare le regole della democrazia. Per far ritirare le dimissioni a Nardone, i segretari dei partiti e i capigruppo della maggioranza vorrebbero cancellare il tempo e i voti, quindi la democrazia.

Infatti si vorrebbe tornare alla delibera del 31 luglio e far finta che non sia mai avvenuta la votazione del 20 agosto”.

 

Mancini critica anche nel merito il percorso individuato dai referenti provinciali del centrosinistra per uscire dalla crisi, vale a dire la creazione di un tavolo di confronto tecnico – civico – politico per valutare la compatibilità dei progetti di Reino e San Salvatore con i dettami del Piano energetico ambientale.

 

“Siamo stati invitati – dichiara il rappresentante del comitato sammarchese - a segnalare ad un fantomatico tavolo tecnico nostri esperti per farsi una chiacchierata con tecnici dell’Enea e della Provincia che hanno redatto il Piano Energetico Ambientale. Come è facilmente comprensibile, se veramente si voleva il dialogo con le popolazioni, questo si doveva fare molto prima.

 

I comitati hanno chiesto, invece, un Consiglio provinciale aperto. Proposta recepita nella delibera di Consiglio provinciale del 20 agosto. Solo in quel consesso vi può essere dialogo perché il problema è politico, non tecnico.

 

Non concedendo il Consiglio provinciale aperto, non solo si preclude l’intervento dei comitati, ma anche di una ventina di sindaci dei paesi interessati dall’inquinamento prodotto dai due inceneritori. E’ democrazia questa?

 

E’ comprensibile, da tutti – conclude Mancini – che l’unica strada che ci resta è quella di manifestare democraticamente il nostro profondo dissenso.

 

La manifestazione si terrà il giorno 6 settembre, dalle ore 10.30, alla Rocca dei Rettori”.

 

 

 

     

 Valle Telesina


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