«Accordo farsa», comitati sul piede di guerra
Il
portavoce di‘No inceneritori’, Piero Mancini:
«Si cerca di far finta che la delibera del 20
agosto non sia mai esistita»
Annunciata una clamorosa protesta in occasione
della seduta di Consiglio provinciale di giovedì
I consiglieri provinciali che raggiungeranno la
Rocca per la seduta ‘scacciacrisi’ del prossimo
6 settembre troveranno ad accoglierli la
protesta dei comitati ‘No inceneritori’ che si
battono contro la realizzazione delle centrali
elettriche a biomasse in territorio provinciale.
Ad
annunciarlo è Pierino Mancini, portavoce del
comitato No inceneritori di San Marco dei Cavoti,
che spiega: “I comitati sono riusciti a far
diventare questa problematica centrale nel
dibattito politico – amministrativo. Da mesi,
ovunque, si parla soprattutto di questo. Il
presidente della Provincia, Carmine Nardone, lo
scorso 20 agosto, dopo un democratico voto dei
consiglieri presenti, è rimasto solo a difendere
questa scellerata scelta che procurerebbe gravi
danni non solo a Reino e San Salvatore Telesino,
ma anche nei paesi limitrofi, qualora i suoi
disegni si avverassero.
Nardone – prosegue Mancini – prendendo atto di
non avere più maggioranza, si è dimesso.
Purtroppo nei giorni seguenti si è assistito ad
un avvilente teatrino: intorno all’attore
protagonista, il Nardone offeso e irato, si sono
mossi decine di personaggi che, per motivi non
chiari, si sono strappati le vesti implorando a
gran voce l’attore protagonista di ritirare le
dimissioni. Dopo di me... il diluvio, è il
titolo della commedia cui siamo stati costretti
ad assistere. Una commedia che con il passare
dei giorni si sta trasformando in farsa.
Una farsa che i seri abitanti della provincia di
Benevento non possono accettare, perché si
vogliono aggirare le regole della democrazia.
Per far ritirare le dimissioni a Nardone, i
segretari dei partiti e i capigruppo della
maggioranza vorrebbero cancellare il tempo e i
voti, quindi la democrazia.
Infatti si vorrebbe tornare alla delibera del 31
luglio e far finta che non sia mai avvenuta la
votazione del 20 agosto”.
Mancini critica anche nel merito il percorso
individuato dai referenti provinciali del
centrosinistra per uscire dalla crisi, vale a
dire la creazione di un tavolo di confronto
tecnico – civico – politico per valutare la
compatibilità dei progetti di Reino e San
Salvatore con i dettami del Piano energetico
ambientale.
“Siamo stati invitati – dichiara il
rappresentante del comitato sammarchese - a
segnalare ad un fantomatico tavolo tecnico
nostri esperti per farsi una chiacchierata con
tecnici dell’Enea e della Provincia che hanno
redatto il Piano Energetico Ambientale. Come è
facilmente comprensibile, se veramente si voleva
il dialogo con le popolazioni, questo si doveva
fare molto prima.
I
comitati hanno chiesto, invece, un Consiglio
provinciale aperto. Proposta recepita nella
delibera di Consiglio provinciale del 20 agosto.
Solo in quel consesso vi può essere dialogo
perché il problema è politico, non tecnico.
Non concedendo il Consiglio provinciale aperto,
non solo si preclude l’intervento dei comitati,
ma anche di una ventina di sindaci dei paesi
interessati dall’inquinamento prodotto dai due
inceneritori. E’ democrazia questa?
E’
comprensibile, da tutti – conclude Mancini – che
l’unica strada che ci resta è quella di
manifestare democraticamente il nostro profondo
dissenso.
La
manifestazione si terrà il giorno 6 settembre,
dalle ore 10.30, alla Rocca dei Rettori”.
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