Colasanto e Verrillo tornano sulla questione
nell’ambito di un incontro promosso da AN
Il
consigliere regionale azzurro e il presidente
alleatino invitano a non abbassare la guardia
contro l’impianto Biomasse, il tema è stato
affrontato nel corso della presentazione del
libro di Maurizio Gasparri organizzata l’altra
sera a San Salvatore Telesino dal coordnamento
circoli An della Valle Telesina.
Salvatore Verrillo, presidente della Federazione
provinciale An, ha ripercorso le tappe salienti
della crisi alla Provincia –“un teatrino” le ha
definite - legate alla questione biomasse che ha
presentato le performances di Nardone come “le
azioni di un reuccio che mortifica l’istituzione
che rappresenta”.
Una delibera approvata all’unanimità e smentita
dopo 15 giorni, Nardone che in commissione
regionale conferma l’intenzione di non ritirare
le dimissioni, ma poi l’indomani in consiglio
provinciale ha fatto esattamente l’opposto: sono
gli elementi che il presidente provinciale di An
rimarca come rafforzativo della sua tesi.
Accanto a questi il dietro front dei consiglieri
che ha registrato la eccezione dell’alleatino De
Cianni (“una posizione ferma”, l’ha definita
Verrillo) e quella del sindaco di San Salvatore
Telesino, Giuseppe Creta, entrambi presenti
all’incontro. “Una gesto forte – ha detto
Verrillo ad indirizzo di Creta interrotto dagli
applausi – contro la sua maggioranza, il suo
presidente, il suo partito”.
Stento a pensare come andrà a finire - ha
commentato il presidente di An - questa vicenda
kafkiana alimentata da un filo che parte da
Bassolino per arrivare a Nardone passando per
San Salvatore e Reino. E ha aggiunto,
riferendosi all’energia del termovalorizzatore
sansalvatorese utilizzata dalla Provincia di
Bergamo: “Nardone ha dimostrato il suo limite
quando ha affermato: come la portiamo l’energia
a Bergamo, in bottiglia? Offendendo se stesso e
la gente…”
Infine Verrillo ha messo in evidenza le
contraddizioni della Regione per questa zona che
da una parte finanzia la tutela ambientale,
dall’altra i termovalorizzatori.
Luca Colasanto, consigliere regionale di Fi ha
parlato di imbroglio incredibile per una zona
caratterizzata dal turismo termale, uguale a
quello perpetrato ai danni del Fortore, un’area
dedita al turismo religioso, con la collocazione
di 360 pali eolici e con altri 100 in fase di
installazione.
Il
quadro dell’indifferenza verso il Sannio è stato
arricchito da altri riferimenti del consigliere
regionale: 40.000 ecoballe presenti in
provincia; la discarica di Montesarchio riempita
in un anno svuotando Napoli o quasi. Uno
sversatoio, questo, ha puntualizzato Colasanto,
che ha funzionato dopo la provincializzazione e
che sarebbe bastato a Benevento per 10 anni.
Ripercorrendo le fasi salienti della questione,
Colasanto ha ricordato che è un accordo del 2003
allora si è chiesto: perché questo silenzio?
Qual è la cappa che copre quest’affarismo? E a
proposito delle dimissioni di Nardone che poi le
ha ritirate, Colasanto ha ricordato che il
giorno prima in Commissione regionale, davanti a
funzionari, dirigenti e a tutti i sindaci della
valle, il presidente ha assicurato che non
avrebbe ritirato le dimissioni.
L’indomani, in consiglio, fa cambiare l’ordine
del giorno e prima che qualcuno avesse qualcosa
da ridire, ritira le dimissioni. Il messaggio è
chiaro a giudizio dell’esponente azzurro:
l’avvicinarsi delle elezioni ha consigliato di
affrontare la campagna elettorale con
l’amministrazione in carica per portare a
compimento “gli affari, tutti business, tutte
cifre astronomiche” in corso.
Colasanto ha concluso “con un diamoci da fare”
che ha voluto essere un incitamento a proseguire
la battaglia contro la realizzazione
dell’impianto.
Il
discorso del consigliere regionale si è concluso
con un “Non siamo lo scarto di tutti… basta con
il napolicentrismo, abbiamo il dovere di
ribellarci” sottolineato dall’applauso della
platea.
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