16 settembre 2007

Termovalorizzatore, diamoci da fare

Sannio Quotidiano   15-09-2007 

 

 

 

Colasanto e Verrillo tornano sulla questione nell’ambito di un incontro promosso da AN

 

Il consigliere regionale azzurro e il presidente alleatino invitano a non abbassare la guardia contro l’impianto Biomasse, il tema è stato affrontato nel corso della presentazione del libro di Maurizio Gasparri organizzata l’altra sera a San Salvatore Telesino dal coordnamento circoli An della Valle Telesina.

 

Salvatore Verrillo, presidente della Federazione provinciale An, ha ripercorso le tappe salienti della crisi alla Provincia –“un teatrino” le ha definite - legate alla questione biomasse che ha presentato le performances di Nardone come “le azioni di un reuccio che mortifica l’istituzione che rappresenta”.

 

Una delibera approvata all’unanimità e smentita dopo 15 giorni, Nardone che in commissione regionale conferma l’intenzione di non ritirare le dimissioni, ma poi l’indomani in consiglio provinciale ha fatto esattamente l’opposto: sono gli elementi che il presidente provinciale di An rimarca come rafforzativo della sua tesi.

 

Accanto a questi il dietro front dei consiglieri che ha registrato la eccezione dell’alleatino De Cianni (“una posizione ferma”, l’ha definita Verrillo) e quella del sindaco di San Salvatore Telesino, Giuseppe Creta, entrambi presenti all’incontro. “Una gesto forte – ha detto Verrillo ad indirizzo di Creta interrotto dagli applausi – contro la sua maggioranza, il suo presidente, il suo partito”.

 

Stento a pensare come andrà a finire - ha commentato il presidente di An - questa vicenda kafkiana alimentata da un filo che parte da Bassolino per arrivare a Nardone passando per San Salvatore e Reino. E ha aggiunto, riferendosi all’energia del termovalorizzatore sansalvatorese utilizzata dalla Provincia di Bergamo: “Nardone ha dimostrato il suo limite quando ha affermato: come la portiamo l’energia a Bergamo, in bottiglia? Offendendo se stesso e la gente…”

 

Infine Verrillo ha messo in evidenza le contraddizioni della Regione per questa zona che da una parte finanzia la tutela ambientale, dall’altra i termovalorizzatori.

 

Luca Colasanto, consigliere regionale di Fi ha parlato di imbroglio incredibile per una zona caratterizzata dal turismo termale, uguale a quello perpetrato ai danni del Fortore, un’area dedita al turismo religioso, con la collocazione di 360 pali eolici e con altri 100 in fase di installazione.

 

Il quadro dell’indifferenza verso il Sannio è stato arricchito da altri riferimenti del consigliere regionale: 40.000 ecoballe presenti in provincia; la discarica di Montesarchio riempita in un anno svuotando Napoli o quasi. Uno sversatoio, questo, ha puntualizzato Colasanto, che ha funzionato dopo la provincializzazione e che sarebbe bastato a Benevento per 10 anni.

 

Ripercorrendo le fasi salienti della questione, Colasanto ha ricordato che è un accordo del 2003 allora si è chiesto: perché questo silenzio? Qual è la cappa che copre quest’affarismo? E a proposito delle dimissioni di Nardone che poi le ha ritirate, Colasanto ha ricordato che il giorno prima in Commissione regionale, davanti a funzionari, dirigenti e a tutti i sindaci della valle, il presidente ha assicurato che non avrebbe ritirato le dimissioni.

 

L’indomani, in consiglio, fa cambiare l’ordine del giorno e prima che qualcuno avesse qualcosa da ridire, ritira le dimissioni. Il messaggio è chiaro a giudizio dell’esponente azzurro: l’avvicinarsi delle elezioni ha consigliato di affrontare la campagna elettorale con l’amministrazione in carica per portare a compimento “gli affari, tutti business, tutte cifre astronomiche” in corso.

 

Colasanto ha concluso “con un diamoci da fare” che ha voluto essere un incitamento a proseguire la battaglia contro la realizzazione dell’impianto.

Il discorso del consigliere regionale si è concluso con un “Non siamo lo scarto di tutti… basta con il napolicentrismo, abbiamo il dovere di ribellarci” sottolineato dall’applauso della platea.

 

 

     

 Valle Telesina


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