«Energia prodotta nell’interesse dei
bergamaschi»
Il
presidente della Provincia di Bergamo: al Sud
per generare elettricità, beneficiando di fondi
agevolativi
Pubblichiamo integralmente l’intervento del
coordinamento provinciale di Forza Nuova,
ritenendolo funzionale al dibattito aperto
sull’installazione dell’inceneritore a San
Salvatore Telesino.
da il
Sannio Quotidiano del 22-09-2007
“Un appello alle intelligenze affinché si
battano per la salvaguardia della “nostra terra”
che non sia sottomessa da beceri quanto
illeciti interessi.
Le
reali motivazioni a sostegno della realizzazione
della centrale bioenergetica (o più
semplicemente, inceneritore) nulla hanno a
che vedere con il paventato sviluppo
territoriale congiunto alla valorizzazione delle
risorse umane locali.
La
costruzione di questa “fabbrica di morte”,
in realtà, trova la sua legittimazione nel
protocollo d’intesa siglato fra le Province di
Bergamo e Benevento, in persona dei rispettivi
presidenti e legali rappresentanti, Valerio
Bettoni e Carmine Nardone (Deliberazione Giunta
Provinciale di Bergamo N. 73 del 17.02.2005).
In
tal senso Bettoni, in una delle adunanze del
Consiglio Provinciale si concedeva a siffatte
affermazioni:
“…la Provincia, per ridare competitività
all’economia bergamasca, ha voluto
intervenire anche sul fattore energia,
cercando di ridurre i costi di
produzione a favore delle imprese e
delle famiglie.
Per ottenere questo si è deciso di
andare a produrre energia elettrica
laddove è possibile, laddove si può
beneficiare di finanziamenti
agevolativi: tutto questo nel Sud, ma
nell’interesse dei bergamaschi”.
Valerio Bettoni |
All’interpellanze mosse al presidente Bettoni
circa la legittimità e la fondatezza del
progetto, questi risponde:
“…vorrei che si capisse il senso degli
accordi che stiamo perfezionando con
alcune Province del Sud d’Italia per
cooperare nel settore dello sviluppo
energetico; non per sostituirci in una
piccola cassa del Mezzogiorno, ma per
trovare “là” le soluzioni a problemi che
sono di “qua”...
(risposta del presidente della Provincia
di Bergamo Bettoni all’interpellanza
della Lega su Abm2). |
È
chiarissimo come le dichiarazioni di Bettoni
rispondano a logiche finalizzate ad un iniquo ed
illegittimo sfruttamento del nostro
territorio per la esaltazione del progresso
economico bergamasco.
È
una vile manovra protesa a sublimare la brama
di ricchezza di pochi in spregio del valore
ambientalistico, territoriale e socio-culturale
della nostra terra.
Basti per tutte la conseguenza che ne
deriverebbe per il Solopaca Doc, che verrebbe
praticamente cancellato ope legis perché
incompatibile con la presenza sul territorio
dell’inceneritore.
Le
“origini del male” trovano le loro radici
nella collaborazione e cooperazione fra la
società bergamasche ABM S.p.A. e VOCEM,
supportata da una collaborazione tra la
Provincia di Bergamo ed il (M.A.R.S. e. c. –
Sistema Integrato Satellitare di Monitoraggio
Ambientale), società, quest’ultima, concepita
nel lontano 2001 dal Presidente della Provincia
di Benevento, Carmine Nardone.
L’Abm
sta trattando la forma più opportuna di
parternariato con il Parsec (cfr. articolo di
Bonacina).
“La sinergia – fa sapere la società
presieduta dal 2001 dal patron della
Foppapedretti, Luciano Bonetti –
garantirà alla bergamasca una serie di
vantaggi che spaziano dalla prevenzione
delle calamità naturali alla “mappatura
georeferenziata”.
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Si
tratta di un progetto ignobile
coinvolgente interessi particolari di una
ristretta cerchia di potenti che, all’insegna di
uno spurio progresso, vessa ed annichilisce, con
finalità meramente simulatorie, la coscienza di
un intero Paese.
Questi signori hanno sacrificato il nostro
diritto alla vita per interessi puramente
economici ed individuali: la loro illegittima
azione si è tradotta, pertanto, in un autentico
ed inesorabile processo esautorativo delle
nostre volontà sociali, che invece abbiamo
il dovere di rivendicare e difendere per la
conservazione del nostro futuro ma
soprattutto della nostra identità culturale.
Forza Nuova chiede il vostro aiuto nella
battaglia per la preservazione della Nostra
Terra e per impedire che i soliti satrapi,
cinici ed interessati, la rendano
definitivamente luogo di conquista e di bivacco
dell’attuale classe politico-dirigenziale.
Difendiamo la nostra terra da questo “strumento
di morte e di distruzione” che vogliono
affibbiarci. Anziché perdersi negli inutili
teatrini della politica fintamente
dimissionaria, che i nostri baldanzosi politici
facciano il “mea culpa”, assumendosi le
responsabilità delle tiranniche ed impopolari
decisioni assunte….. già anni or sono alla
chetichella ed all’insaputa di tutti”.
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