Proteggere l'ambiente lavorando per lo sviluppo
"gentile sig. Pagliarulo,
provo un'ultima volta a ridurre gli spazi di
malinteso tra di noi (quelli di dissenso ben
informato e franco sono pienamente accettabili,
ed anche sani). Mi spiace se parlo e scrivo in
modo complesso, mi è stato rimproverato a lungo
anche quando facevo vita universitaria (tanto
tempo fa) ma mi viene naturale. Proverò a
migliorare.
Mi
fa piacere di aver capito male rispetto al tema
(certamente complesso) della cosiddetta
"economia di mercato". Giusto per inciso, io ho
una cultura marxista, ho molte riserve e credo
che il "mercato" sia una figura idealtipica non
presente nel mondo. Comunque si tratta sempre di
un prodotto umano, e politico, che deriva
dall'equilibrio di forze non solo economiche.
Tuttavia le alternative non sono più attraenti.
Bene, se il tema è "non avere niente a spartire
con l'immondizia" sono pienamente d'accordo.
Questo va garantito in modo completo.
Dopo questo tema, centrale, resta quello
dell'autonomia di approvvigionamento.
E'
interessante la proposta del Presidente
dell'ENEA. Bisogna vedere come si può rendere
attuabile ma anche inserirlo in piani che
abbiano il potere di determinare localizzazioni
(regionali) in modo che le imprese sappiano
prima dove non fare progetti di investimento.
Comunque facciamo due conti: la Provincia di
Benevento consuma 760 GWh (milioni di
chilovattora) nel 2005 ci sono otto impianti
eolici autorizzati per 149 MW istallati che
produrranno ca. 370 GWh, restano quindi 390 GWh
da coprire per fare questa energia ci
vogliono 6 impianti a biomasse (funzionamento
medio 7.000 ore/anno, taglia 10 MW), 156 MW
istallati con nuovo eolico (funzionamento medio
2.500 ore/anno), 260 MW istallati di
fotovoltaico (rendimento ca. 1.500 MW per
potenza istallata).
Proviamo a fare un pacchetto:
1- 4 centrali a biomasse (San Salvatore?, Reino?,
...), produzione 280 GWh, consumo: 400.000 t/a
di biomasse lignee
2- 40 MW istallati di nuovi impianti eolici (ca
30 pale),
3-
2 impianti fotovoltaici da 5 MW (impegno suolo
ca. 15 ettari l'uno), produzione 15 GWh
Credo sia complesso.
Comunque non intendevo "razione di veleni" ma
solo disagi. Se un intervento "avvelena" non si
può fare secondo le leggi italiane (per
fortuna).
Tornando alle logiche industrali della ABM spa
(che posso immaginare come lei ma non conosco
nel dettaglio perchè non è il mio compito o
competenza), credo che fare nel sud centrali a
biomasse sia una decisione motivata dalla
saturazione (anche sotto questo profilo) della
Provincia di Bergamo e Brescia. Se un giorno
faremo insieme una passeggiata dall'areoporto di
Linate a Bergamo le faccio vedere quante
centrali termiche di varia natura si incontrano
lungo la strada. Quindi gli risulterebbe
difficile "ottenerlo tranquillamente in casa
propria".
Concludendo: credo che dialogando si finisca per
individuare i punti di disaccordo e ridurre
quelli di semplice incomprensione. In ciò sta
l'utilità per tutti. Abbiamo focalizzato che il
problema è "la monnezza", non le biomasse anche
di scarto se sono quelle; non è in assoluto il
tema delle emissioni (purché compatibili), ma è
quello dell'autosufficienza, cioè della
collettività che si può e deve fare carico di
chiudere il cerchio dei suoi consumi. E' un bel
tema, importante e delicato, su questo invito a
riflettere tutti.
L'ordinamento considera per le ragioni tecniche
sopra espresse e per altre, che il demos (o, se
volete, il popolo) pertinente per chiudere
questo cerchio sia la regione. Non sia il Comune
(nel mio caso Napoli, nel vostro San Salvatore
Telesino), non sia la Provincia (nel mio caso di
Napoli nel vostro di Benevento), sia la regione.
Il popolo che deve trovare un suo equilibrio è
quello campano.
Vi
chiedo in proposito: ma non siamo tutti campani?
contemporaneamente, mentre siamo sanniti, san
salvatoregni (si dice così?). Se ci incontriamo
in Australia in vacanza, non ci sentiremmo
solidali per essere non solo europei ed italiani
ma addirittura campani? Perché ora alziamo la
frontiera al confine? Questo è, in realtà, un
altro tema.
cordiali saluti
Alessandro Visalli |