Ossidoriduzione, dissociazione, biomasse, ecoballe

Benevento 21 agosto 2007 – Cosa è accaduto dal mese di novembre del 2006 (quando il consiglio provinciale approvò la tecnica dell’ossidoriduzione per lo smaltimento dei rifiuti) al 20 agosto 2007, giorno delle dimissioni di Carmine Nardone, a seguito della bocciatura dell’insediamento di centrali di biomasse?

Una serie interminabile di riunioni, documenti, assemblee istituzionali, dichiarazioni, dissensi. Il nocciolo è questo: sul piano della salvaguardia dell’ambiente e della gestione dei rifiuti siamo punto e a capo. Non si realizzano le centrali a biomasse? Si faranno allora gli impianti per la dissociazione molecolare? O si preferirà tornare all’ossidoriduzione? La discarica prevista a Sant’Arcangelo a Trimonte aprirà mai i battenti? Il Sannio potrà contare su siti attrezzati per il compostaggio?

Il Comune di Benevento metterà a regime l’impianto per la valorizzazione dei rifiuti secchi valorizzabili, pronto e attrezzato da diversi mesi a contrada Olivola? E le ecoballe di Fragneto Manforte e Casalduni che fine faranno? A Piano Borea sarà rispettato l’impegno di non sversare più di mille tonnellate? Le discariche poste sotto sequestro, a Montesarchio e a San Bartolomeo in Galdo saranno bonificate?
Una serie di interrogativi a cui non è facile dare risposte. Dovrebbero pensarci i soggetti istituzionali. La crisi alla Provincia non facilita il dialogo con i cittadini, che già avevano pensato di mettersi in proprio, dando vita a comitati civici in ogni luogo e in ogni dove.

Con il supplemento.pdf cerchiamo di ricostruire il travagliato tragitto istituzionale e politico che ha portato, non solo alle dimissioni di Nardone, ma allo stop, per il momento temporaneo e forzato, anche di altre iniziative. Si tratta di un lavoro che potrà essere aggiornato già nei prossimi giorni. Sempre che politica e istituzioni sappiano riprendere il loro ruolo di guida delle popolazioni amministrate.

 

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