FEDERAZIONE DI BENEVENTO
GIOVANI COMUNISTE/I
COMUNICATO STAMPA
L’opposizione alle centrali a biomasse deve fare
un salto di qualità: occorre attrezzarsi in
termini tecnici e giuridici.
Le popolazioni della
Valle Telesina e dell’Alto Tammaro, insieme alle
amministrazioni locali e alla gran parte dei
partiti provinciali, si stanno battendo contro
gli impianti di Reino e San Salvatore Telesino.
Il dissenso politico e
popolare costituisce elemento indispensabile ma
non sufficiente. È necessario, a questo punto,
che ci si attivi per affrontare tutti gli
aspetti tecnici e giuridici che devono
opportunamente sostanziare il no. Che questo
avvenga nel tavolo tecnico provinciale (qualora
si decida di entrare) o al di fuori di esso è
secondario. È invece fondamentale la
consapevolezza di dover mantenere alto il
livello dell’interlocuzione, approfondendo gli
aspetti amministrativi, energetici e medici, da
sottoporre poi alla Regione Campania.
Esprimiamo ulteriore
sorpresa nel constatare la pervicacia con cui si
persegue, a livello provinciale, sulla strada
delle due centrali, soprattutto dopo aver
appreso dell’avvio amministrativo della
dissociazione molecolare. A noi risulta che
entro sei mesi è possibile mettere in funzione
il dissociatore, e che esso è in grado di
trattare sia i rifiuti indifferenziati che le
biomasse. La domanda, allora, è sempre la
stessa: perché le due centrali? A chi giovano?
Incenerimento, di
biomasse o di rifiuti, e dissociazione
molecolare sono due processi alternativi: per
questo, ancora una volta, chiediamo al
Presidente Nardone e ai consiglieri provinciali
di mettere la parola fine alla saga delle
centrali di Reino e San Salvatore.
14 settembre 2007
La Segreteria
provinciale
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