15 settembre 2007
Biomasse, non basta dissenso politico e popolare
Gianluca Aceto

 

 

FEDERAZIONE DI BENEVENTO

GIOVANI COMUNISTE/I

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

L’opposizione alle centrali a biomasse deve fare un salto di qualità: occorre attrezzarsi in termini tecnici e giuridici.

 

Le popolazioni della Valle Telesina e dell’Alto Tammaro, insieme alle amministrazioni locali e alla gran parte dei partiti provinciali, si stanno battendo contro gli impianti di Reino e San Salvatore Telesino.

 

Il dissenso politico e popolare costituisce elemento indispensabile ma non sufficiente. È necessario, a questo punto, che ci si attivi per affrontare tutti gli aspetti tecnici e giuridici che devono opportunamente sostanziare il no. Che questo avvenga nel tavolo tecnico provinciale (qualora si decida di entrare) o al di fuori di esso è secondario. È invece fondamentale la consapevolezza di dover mantenere alto il livello dell’interlocuzione, approfondendo gli aspetti amministrativi, energetici e medici, da sottoporre poi alla Regione Campania.

 

Esprimiamo ulteriore sorpresa nel constatare la pervicacia con cui si persegue, a livello provinciale, sulla strada delle due centrali, soprattutto dopo aver appreso dell’avvio amministrativo della dissociazione molecolare. A noi risulta che entro sei mesi è possibile mettere in funzione il dissociatore, e che esso è in grado di trattare sia i rifiuti indifferenziati che le biomasse. La domanda, allora, è sempre la stessa: perché le due centrali? A chi giovano?

 

Incenerimento, di biomasse o di rifiuti, e dissociazione molecolare sono due processi alternativi: per questo, ancora una volta, chiediamo al Presidente Nardone e ai consiglieri provinciali di mettere la parola fine alla saga delle centrali di Reino e San Salvatore.

 

14 settembre 2007

 

La Segreteria provinciale

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it