da Realtà
Sannita
16-30
settembre 2007
A TELESE
TERME E' SEMPRE IMMOBILISMO
Ancora
un'estate perduta per lo sviluppo turistico
Ora che la
prima pioggia è caduta, si può ben dire che
ormai l'estate volge al termine e che quella
telesina sia stata, quest'anno, un vero
disastro.
Un fallimento
del genere non c'era mai stato negli anni.
Si era sempre detto, dopo ogni estate, che
si poteva fare meglio, che qualcosa non era
andata per il verso giusto, che bisognava
ben programmare per l'anno successivo, ma
mai ci si era trovati nelle condizioni di
quest'anno in cui non si sa che cosa
criticare (sempre per fare meglio) perché a
Telese, sia nel paese che nelle Terme, c'è
stato il niente.
Già dal mese
di giugno si era capito l'andazzo, ma
rimaneva sempre la speranza che le cose
potessero migliorare per il futuro, ma ciò
non si è verificato.
L'Amministrazione Comunale, che pur negli
anni scorsi si era impegnata un poco per
migliorare l'immagine del paese come luogo
fisico ed aveva organizzato qualche
manifestazione per migliorare l'immagine
turistica, quest'anno ha chiuso le casse a
doppia mandata e per queste cose non c'è
stata spesa, risparmio assoluto. Bene, si
può anche capire, se però non si assistesse
ad uno sperpero di danaro pubblico in altri
settori della vita amministrativa certamente
meno importanti. Non si possono citare le
tante cose che non sono andate e che non
vanno tuttora, sarebbe una ripetizione
inutile perché si parlerebbe ai sordi. Si
può solo aggiungere qualche chicca, quella
del viale Europa, la strada che passa
davanti alle Terme, che è stata ristretta al
punto tale che se si incrociano due
automobili si sfiorano. E dire che questa
era (o ancora è) una strada provinciale che
svolge un ruolo molto importante, cioè di
variante alla via Roma molto intasata.
Il Consorzio
idrotermale è ancora senza statuto, quello
Statuto preparato qualche anno fa perché il
vecchio doveva essere adeguato alla
normativa vigente. E a dire che l'animatore
principale di questo nuovo Statuto è stato
il vicepresidente del Consorzio, il prof.
Salvatore Pacelli, sindaco di San Salvatore
Telesino. Ora che Pacelli è defunto, a San
Salvatore non sta più bene questa bozza di
Statuto e niente si fa tra le due
amministrazioni comunali per mettersi a
tavolino e risolvere qualche problema che
c'è, se c'è.
Un Consorzio
così messo è ovvio che non sa (o non vuole)
far rispettare neanche il contratto di
gestione all'impresa Minieri. Nelle Terme,
quindi, si respira aria di incuria con
intere zone del parco abbandonate.
L'impresa, che per il passato (ed anche per
il presente), pur aveva l'obbligo
contrattuale di realizzare, tra l'altro,
manifestazioni di buon livello, ha disatteso
questo impegno nel modo più assoluto. Così
le cose non vanno, perché a lungo andare
potrebbe anche finire il "tichettificio"
delle Terme, e cioè la possibilità di
erogare tante cure senza offrire immagine e
servizi adeguati.
Sembra che
quasi quasi si giochi allo sfascio: si pensi
che quest'anno ai cittadini di Telese e San
Salvatore è stato addirittura impedito di
prendere qualche bottiglia d'acqua da bere.
Anni fa questi cittadini, che sono in fondo
i proprietari delle Terme, perché le Terme
sono pubbliche e non padronali, avevano due
ore al giorno per attingere acqua.
Con il nuovo
contratto, stipulato qualche anno fa, si era
stabilito che ai telesini ed ai salvatoresi
venisse fornita acqua già imbottigliata
pagando solo la prima volta il prezzo dei
vuoti. Ora invece l'acqua non si dà né in un
modo né nell'altro.. . Chi la vuole deve
comprarla. E il Consorzio idrotermale niente
fa per far rispettare il contratto, e cioè
l'obbligo dell'impresa verso questi
cittadini.
Quelli appena
citati sono solo pochi esempi di una
situazione che degenera di giorni in giorni
senza che qualche consigliere comunale dei
due paesi interessati, i partiti politici,
le associazioni varie che insistono sul
territorio, si rendano interpreti di questo
disagio che la comunità locale avverte e
vive malamente.
CARLOFRANCO