18 settembre 2007
Telese, estate perduta per lo sviluppo turistico
Carlo Franco

 

 

da Realtà Sannita

16-30 settembre 2007


 

 

A TELESE TERME E' SEMPRE IMMOBILISMO

 

Ancora un'estate perduta per lo sviluppo turistico

 

Ora che la prima pioggia è caduta, si può ben dire che ormai l'estate volge al termine e che quella telesina sia stata, quest'anno, un vero disastro.

 

Un fallimento del genere non c'era mai stato negli anni. Si era sempre detto, dopo ogni estate, che si poteva fare meglio, che qualcosa non era andata per il verso giusto, che bisognava ben programmare per l'anno successivo, ma mai ci si era trovati nelle condizioni di quest'anno in cui non si sa che cosa criticare (sempre per fare meglio) perché a Telese, sia nel paese che nelle Terme, c'è stato il niente.

 

Già dal mese di giugno si era capito l'andazzo, ma rimaneva sempre la speranza che le cose potessero migliorare per il futuro, ma ciò non si è verificato.

 

L'Amministrazione Comunale, che pur negli anni scorsi si era impegnata un poco per migliorare l'immagine del paese come luogo fisico ed aveva organizzato qualche manifestazione per migliorare l'immagine turistica, quest'anno ha chiuso le casse a doppia mandata e per queste cose non c'è stata spesa, risparmio assoluto. Bene, si può anche capire, se però non si assistesse ad uno sperpero di danaro pubblico in altri settori della vita amministrativa certamente meno importanti. Non si possono citare le tante cose che non sono andate e che non vanno tuttora, sarebbe una ripetizione inutile perché si parlerebbe ai sordi. Si può solo aggiungere qualche chicca, quella del viale Europa, la strada che passa davanti alle Terme, che è stata ristretta al punto tale che se si incrociano due automobili si sfiorano. E dire che questa era (o ancora è) una strada provinciale che svolge un ruolo molto importante, cioè di variante alla via Roma molto intasata.

 

Il Consorzio idrotermale è ancora senza statuto, quello Statuto preparato qualche anno fa perché il vecchio doveva essere adeguato alla normativa vigente. E a dire che l'animatore principale di questo nuovo Statuto è stato il vicepresidente del Consorzio, il prof. Salvatore Pacelli, sindaco di San Salvatore Telesino. Ora che Pacelli è defunto, a San Salvatore non sta più bene questa bozza di Statuto e niente si fa tra le due amministrazioni comunali per mettersi a tavolino e risolvere qualche problema che c'è, se c'è.

 

Un Consorzio così messo è ovvio che non sa (o non vuole) far rispettare neanche il contratto di gestione all'impresa Minieri. Nelle Terme, quindi, si respira aria di incuria con intere zone del parco abbandonate. L'impresa, che per il passato (ed anche per il presente), pur aveva l'obbligo contrattuale di realizzare, tra l'altro, manifestazioni di buon livello, ha disatteso questo impegno nel modo più assoluto. Così le cose non vanno, perché a lungo andare potrebbe anche finire il "tichettificio" delle Terme, e cioè la possibilità di erogare tante cure senza offrire immagine e servizi adeguati.

 

Sembra che quasi quasi si giochi allo sfascio: si pensi che quest'anno ai cittadini di Telese e San Salvatore è stato addirittura impedito di prendere qualche bottiglia d'acqua da bere. Anni fa questi cittadini, che sono in fondo i proprietari delle Terme, perché le Terme sono pubbliche e non padronali, avevano due ore al giorno per attingere acqua.

 

Con il nuovo contratto, stipulato qualche anno fa, si era stabilito che ai telesini ed ai salvatoresi venisse fornita acqua già imbottigliata pagando solo la prima volta il prezzo dei vuoti. Ora invece l'acqua non si dà né in un modo né nell'altro.. .  Chi la vuole deve comprarla. E il Consorzio idrotermale niente fa per far rispettare il contratto, e cioè l'obbligo dell'impresa verso questi cittadini.

 

Quelli appena citati sono solo pochi esempi di una situazione che degenera di giorni in giorni senza che qualche consigliere comunale dei due paesi interessati, i partiti politici, le associazioni varie che insistono sul territorio, si rendano interpreti di questo disagio che la comunità locale avverte e vive malamente.

 

 

CARLOFRANCO

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it