11 gennaio 2006
Telese, cosa cambia per le strisce blu?
Fulvio Del Deo

 

 

Oggi su tutti i giornali si parla della sentenza della Cassazione riguardante le "strisce blu", che giudica illegali le multe se nelle vicinanze non ci sono parcheggi liberi; unica eccezione, le "aree di particolare rilevanza urbanistica".
Chissà se il nostro Cantiere Minieri è da considerarsi "area di particolare rilevanza urbanistica", o piuttosto "area di allarmante pasticcio"!
 
Fulvio Del Deo
 

 
Da: la Stampa:
 
10/1/2007 (8:7) - MA LA SENTENZA NON SI APPLICA ALLE «AREE DI PARTICOLARE RILEVANZA URBANISTICA»
La Cassazione: no alle zone blu
"Le multe sono illegali se nelle vicinanze non ci sono parcheggi liberi"
GIACOMO GALEAZZI
ROMA
I Comuni devono disporre parcheggi gratuiti sparsi in tutta la città: se non c’è posteggio libero le multe sono nulle. La Corte di Cassazione ha stabilito che il giudice ordinario può annullare una contravvenzione inflitta in zona di parcheggio a pagamento se è stato violato da parte dei Comuni «l’obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimità di aree in cui è vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento». Dunque, gran parte delle multe per divieto di sosta potrebbe avere le ore contate. La sentenza della Cassazione, secondo il Codacons, è «rivoluzionaria» e porterà guai ai Comuni perché li costringerà a mettere a disposizione dei cittadini anche parcheggi liberi. Non solo: ora almeno il 50% delle multe, secondo l’assocuazione dei consumatori, sarebbe impugnabile. «La sentenza potrebbe porre fine all’epoca dei dazi feudali imposti dai comuni», rincara la dose l’Adoc.

Il principio è contenuto nella sentenza 116, con la quale i supremi giudici hanno respinto il ricorso del Comune sardo di Quartu Sant’Elena che si era opposto alla cancellazione di alcune multe inflitte a un avvocato che aveva parcheggiato la macchina della moglie nelle strisce blu senza pagare. Il giudice di pace di Cagliari aveva dichiarato nulli i verbali perché l’unico parcheggio libero predisposto da un’ordinanza del sindaco era in una «zona lontanissima». Contro questo verdetto il Comune di Quartu aveva protestato in Cassazione. La Suprema Corte, però, ha affermato che il reclamo «non merita accoglimento».

La sentenza della Cassazione esclude però l’obbligo di istituire parcheggi gratuiti nelle zone a traffico limitato, nelle aree pedonali e in quelle di particolare rilevanza urbanistica. Una scelta quest’ultima che potrebbe essere utilizzata soprattutto nelle città d’arte. A Roma, per esempio, la delibera 104 del 2004, emanata dal Consiglio comunale, include tutte le aree nelle quali sono presenti le strisce blu tra quelle definite «di particolare rilevanza urbanistica». Gli eventuali ricorsi presentati dagli automobilisti romani che non hanno pagato per il parcheggio, quindi, non potrebbero essere accolti.

Reazioni diverse nel resto d’Italia. A Firenze, Torino e Milano - dicono i Comuni - le multe non potranno essere annullate. «Il Codice - spiega l’assessore milanese ai Trasporti, Edoardo Croci - dice che non possono essere lasciate aree a parcheggio gratuito in presenza di Zpru, le Zone di particolare rilevanza urbanistica». A Milano, Torino e Firenze tutte le aree interessate hanno l’etichetta giusta.

A Napoli, invece, la sentenza «comporterà problemi ai vigili urbani», sottolinea il comandante Carlo Schettini: «Prevedo che questa decisione innescherà atteggiamenti conseguenti negli automobilisti napoletani». Il Comune di Palermo accoglie con serenità la decisione della Cassazione. «Qui non succederà niente - spiegano dall’amministrazione - perché siamo in regola». A Palermo sono previste, all’interno delle aree dove si trovano le zone blu, anche zone bianche dove è possibile parcheggiare gratis, in misura proporzionale alle altre. Fabio Sturani, sindaco di Ancona e vicepresidente dell’Associazione dei comuni italiani, chiede un confronto col governo. «Dev’esserci rispetto del Codice della strada - dice - ma la regolamentazione della sosta deve rimanere all’ente locale».

 

 
STRISCE BLU: CODACONS, ORA IMPUGNABILE IL 50% DELLE MULTE
 
(AGI) - Roma, 9 gen. - La sentenza della Cassazione, secondo il Codacons, e' "rivoluzionaria" e portera' "guai" ai comuni perche' li costringera' a considerare anche i parcheggi liberi.
  Non solo, secondo l'associazione dei consumatori, ora almeno il 50% delle multe e' impugnabile. Secondo il Codacons infatti "sono tanti gli articoli del Codice della strada non rispettati dai Comuni, a cominciare da quello secondo il quale il 50% dei proventi delle multe deve essere destinato al miglioramento della circolazione e all'educazione stradale. Di solito, pero' - osserva il Codacons -, mentre per i cittadini che non rispettano il codice c'e', giustamente, una multa, per i Comuni non ci sono mai conseguenze negative. Ebbene questa sentenza della Cassazione e' per certi versi rivoluzionaria. Se non ci sono posti liberi accanto ai posteggi a pagamento si puo' impugnare la multa. Il che, tradotto in soldoni, secondo stime del Codacons, vuol dire che il 50% delle multe comminate nelle citta' e' impugnabile dinanzi ai Giudici di pace, ovviamente se non sono gia' scaduti i 60 giorni. Questo per la semplice ragione che nella gran parte delle citta' le amministrazioni hanno esteso i parcheggi a pagamento nella quasi totalita' del territorio, senza alcun criterio logico.
  Anche laddove sono previste delle eccezioni, ossia zone a traffico limitato, aree pedonali e aree di particolare rilevanza urbanistica, i comuni dovranno dimostrare che ci si trova effettivamente dinanzi a zone di questo tipo. L'art. 7, comma 8, del Codice della strada prevede, infatti, che le zone di particolare rilevanza urbanistica, debbano essere 'opportunamente individuate e delimitate dalla giunta' ed in esse devono sussistere 'esigenze e condizioni particolari di traffico'. Insomma - conclude- non basta prendere mezza citta' e farne un unico posteggio a pagamento come finora si e' fatto".(AGI) Sic 091725 GEN 07
 

 

 

     

 Valle Telesina


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