Oggi su tutti i
giornali si parla della sentenza della
Cassazione riguardante le "strisce blu", che
giudica illegali le multe se nelle vicinanze
non ci sono parcheggi liberi; unica
eccezione, le "aree di particolare rilevanza
urbanistica".
Chissà se il
nostro Cantiere Minieri è da considerarsi
"area di particolare rilevanza urbanistica",
o piuttosto "area di allarmante pasticcio"!
Fulvio Del Deo
Da: la Stampa:
10/1/2007 (8:7) - MA LA SENTENZA NON SI
APPLICA ALLE «AREE DI PARTICOLARE RILEVANZA
URBANISTICA»
La Cassazione: no alle zone blu
"Le
multe sono illegali se nelle vicinanze non
ci sono parcheggi liberi"
GIACOMO
GALEAZZI
ROMA
I Comuni devono disporre parcheggi gratuiti
sparsi in tutta la città: se non c’è
posteggio libero le multe sono nulle. La
Corte di Cassazione ha stabilito che il
giudice ordinario può annullare una
contravvenzione inflitta in zona di
parcheggio a pagamento se è stato violato da
parte dei Comuni «l’obbligo di istituire
zone di parcheggio gratuito e libero in
prossimità di aree in cui è vietata la sosta
o previsto il parcheggio solo a pagamento».
Dunque, gran parte delle multe per divieto
di sosta potrebbe avere le ore contate. La
sentenza della Cassazione, secondo il
Codacons, è «rivoluzionaria» e porterà guai
ai Comuni perché li costringerà a mettere a
disposizione dei cittadini anche parcheggi
liberi. Non solo: ora almeno il 50% delle
multe, secondo l’assocuazione dei
consumatori, sarebbe impugnabile. «La
sentenza potrebbe porre fine all’epoca dei
dazi feudali imposti dai comuni», rincara la
dose l’Adoc.
Il principio è contenuto nella sentenza 116,
con la quale i supremi giudici hanno
respinto il ricorso del Comune sardo di
Quartu Sant’Elena che si era opposto alla
cancellazione di alcune multe inflitte a un
avvocato che aveva parcheggiato la macchina
della moglie nelle strisce blu senza pagare.
Il giudice di pace di Cagliari aveva
dichiarato nulli i verbali perché l’unico
parcheggio libero predisposto da
un’ordinanza del sindaco era in una «zona
lontanissima». Contro questo verdetto il
Comune di Quartu aveva protestato in
Cassazione. La Suprema Corte, però, ha
affermato che il reclamo «non merita
accoglimento».
La sentenza della Cassazione esclude però
l’obbligo di istituire parcheggi gratuiti
nelle zone a traffico limitato, nelle aree
pedonali e in quelle di particolare
rilevanza urbanistica. Una scelta quest’ultima
che potrebbe essere utilizzata soprattutto
nelle città d’arte. A Roma, per esempio, la
delibera 104 del 2004, emanata dal Consiglio
comunale, include tutte le aree nelle quali
sono presenti le strisce blu tra quelle
definite «di particolare rilevanza
urbanistica». Gli eventuali ricorsi
presentati dagli automobilisti romani che
non hanno pagato per il parcheggio, quindi,
non potrebbero essere accolti.
Reazioni diverse nel resto d’Italia. A
Firenze, Torino e Milano - dicono i Comuni -
le multe non potranno essere annullate. «Il
Codice - spiega l’assessore milanese ai
Trasporti, Edoardo Croci - dice che non
possono essere lasciate aree a parcheggio
gratuito in presenza di Zpru, le Zone di
particolare rilevanza urbanistica». A
Milano, Torino e Firenze tutte le aree
interessate hanno l’etichetta giusta.
A Napoli, invece, la sentenza «comporterà
problemi ai vigili urbani», sottolinea il
comandante Carlo Schettini: «Prevedo che
questa decisione innescherà atteggiamenti
conseguenti negli automobilisti napoletani».
Il Comune di Palermo accoglie con serenità
la decisione della Cassazione. «Qui non
succederà niente - spiegano
dall’amministrazione - perché siamo in
regola». A Palermo sono previste,
all’interno delle aree dove si trovano le
zone blu, anche zone bianche dove è
possibile parcheggiare gratis, in misura
proporzionale alle altre. Fabio Sturani,
sindaco di Ancona e vicepresidente
dell’Associazione dei comuni italiani,
chiede un confronto col governo. «Dev’esserci
rispetto del Codice della strada - dice - ma
la regolamentazione della sosta deve
rimanere all’ente locale».
STRISCE BLU: CODACONS, ORA
IMPUGNABILE IL 50% DELLE MULTE
(AGI) -
Roma, 9 gen. - La sentenza della Cassazione,
secondo il Codacons, e' "rivoluzionaria" e
portera' "guai" ai comuni perche' li
costringera' a considerare anche i parcheggi
liberi.
Non solo, secondo l'associazione dei
consumatori, ora almeno il 50% delle multe
e' impugnabile. Secondo il Codacons infatti
"sono tanti gli articoli del Codice della
strada non rispettati dai Comuni, a
cominciare da quello secondo il quale il 50%
dei proventi delle multe deve essere
destinato al miglioramento della
circolazione e all'educazione stradale. Di
solito, pero' - osserva il Codacons -,
mentre per i cittadini che non rispettano il
codice c'e', giustamente, una multa, per i
Comuni non ci sono mai conseguenze negative.
Ebbene questa sentenza della Cassazione e'
per certi versi rivoluzionaria. Se non ci
sono posti liberi accanto ai posteggi a
pagamento si puo' impugnare la multa. Il
che, tradotto in soldoni, secondo stime del
Codacons, vuol dire che il 50% delle multe
comminate nelle citta' e' impugnabile
dinanzi ai Giudici di pace, ovviamente se
non sono gia' scaduti i 60 giorni. Questo
per la semplice ragione che nella gran parte
delle citta' le amministrazioni hanno esteso
i parcheggi a pagamento nella quasi
totalita' del territorio, senza alcun
criterio logico.
Anche laddove sono previste delle
eccezioni, ossia zone a traffico limitato,
aree pedonali e aree di particolare
rilevanza urbanistica, i comuni dovranno
dimostrare che ci si trova effettivamente
dinanzi a zone di questo tipo. L'art. 7,
comma 8, del Codice della strada prevede,
infatti, che le zone di particolare
rilevanza urbanistica, debbano essere
'opportunamente individuate e delimitate
dalla giunta' ed in esse devono sussistere
'esigenze e condizioni particolari di
traffico'. Insomma - conclude- non basta
prendere mezza citta' e farne un unico
posteggio a pagamento come finora si e'
fatto".(AGI) Sic 091725 GEN 07
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