Un giorno
parleremo di storia, la storia del nostro
villaggio, a beneficio di chi allora non c’era o
era troppo giovane, con i capitoli:…del
taglieggio degli stipendi agli stagionali…,
delle cene nei seggi elettorali…, delle
mareggiate…, di Italia ’90... dei miliardi del
terremoto…, della legge ’64 e della 488...,
delle denunce di infiltrazione camorristica…,
delle lauree comprate…e di chi più ha più ne
metta… e di un singolare, attivissimo porporato…
del come si creano fortune enormi con i soldi
dei contribuenti, nei dettagli…, produrremo un
vademecum…
Ora, invece,
parleremo del capitolo rifiuti solidi urbani:
L’ineffabile
assessore alla monnezza al tempo
dell’introduzione della raccolta differenziata
inviò una letterina ai contribuenti, firmata in
tandem col sindaco in seconda,
specificando che, qualora la raccolta
differenziata avesse avuto successo, il costo
dello smaltimento rifiuti sarebbe sceso di molto
ma non per tutti, però, soltanto per quei
cittadini che si sarebbero dimostrati solerti e
impegnati nella raccolta. All’uopo, il Comune
avrebbe fornito ad ogni famiglia i sacchi per la
raccolta differenziata con un codice a barre
personalizzato.
Direte:
scusato, dov’è la novità?
Mbè, st! lo dico
a noi: il codice a barre non è mai esistito.
Ovvero, lo incollavamo sui sacchi, ma non c’era.
Davvero? Davvero! Il lordicente codice a barre
della monnezza funzionava da deterrente
affinché il gregge si comportasse con
giudizio. I curiosi si sono accorti
dell’inesistenza del codice, così come
pubblicizzato dall’Amministrazione, perché
ogniqualvolta si rifornivano di sacchi, al
Comune, il codice era sempre diverso o
illeggibile. E l’addetto con il lettore
elettronico che si affannava a leggere?
Interrogato aveva detto “ ma qua’ codice, signò”
Pura finzione, quindi.
Orbene, noi che
ci siamo affannati a scamazzare bottiglie
di plastica, involucri di polistirolo, spianare
contenitori di cartone e di plastica, sciacquare
vasetti di yogurt, lavare lattine di tonno o
quant’altro, a riempire i sacchi fino all’orlo
in attesa del promesso sconto sul tributo? Thié,
ilgesto dell’ombrello, babbei.
Ora che
l’Ineffabile messosi in politica perché “maggia
sistemà”, ha cambiato casacca e si è sistemato
nel Prusst, avrà il coraggio di raccontarci la
storiella del perché la Ditta cui era affidata
il servizio di igiene urbana ha fatto
fagotto?…ci dica , dica…
E perché il
Consorzio Intercomunale Gestione Rifiuti BN2 che
era stato scacciato da Telese col Foglio di Via,
ora torna alla ribalta come il salvatore della
patria? Cosa c’entra, ciò, con la mancanza di
siti dove smaltire i rifiuti e la situazione
catastrofica dove ci ha cacciato quel buffone,
ad essere buoni, e sprecone di soldi nostri,
governatore Bassolino?
Ora, mentre
l’effluvio della monnezza traboccante dai
cassonetti ci entra in casa appena apriamo una
finestra, uno stringato comunicato letto sul
“Quaderno” ci invita ad essere bravi perché
fra un mese arriverà la salvezza casa per
casa. Ritorno al passato.
Hai capito quanto
sono bravi i nostri amministratori! In quattro e
quattrotto ci hanno risolto il problema.
Ora resta da
capire chi, come e quanto dovremo pagare, quando
tutto, si spera, sarà di nuovo a regime. Al
Comune, al Consorzio? O tecchete-e-damme?
Appuntamento
alla prossima puntata.
Ezio&Esposito.
|