25 giugno 2007
Telese, monnezza: come prendere per i fondelli
Ezio Esposito

 

 

Un giorno parleremo di storia, la storia del nostro villaggio, a beneficio di chi allora non c’era o era troppo giovane, con i capitoli:…del taglieggio degli stipendi agli stagionali…, delle cene nei seggi elettorali…, delle mareggiate…, di Italia ’90... dei miliardi del terremoto…, della legge ’64 e della 488..., delle denunce di infiltrazione camorristica…, delle lauree comprate…e di chi più ha più ne metta… e di un singolare, attivissimo porporato… del come si creano fortune enormi con i soldi dei contribuenti, nei dettagli…, produrremo un vademecum…

 

Ora, invece, parleremo del capitolo rifiuti solidi urbani:

 

 

L’ineffabile assessore alla monnezza al tempo dell’introduzione della raccolta differenziata inviò una letterina ai contribuenti, firmata in tandem col sindaco in seconda, specificando  che, qualora la raccolta differenziata avesse avuto successo, il costo dello smaltimento rifiuti sarebbe sceso di molto ma non per tutti, però, soltanto per quei cittadini che si sarebbero dimostrati solerti e impegnati nella raccolta. All’uopo, il Comune avrebbe fornito ad ogni famiglia i sacchi per la raccolta differenziata con un codice a barre personalizzato.

 

Direte: scusato, dov’è la novità?

 

Mbè, st! lo dico a noi: il codice a barre non è mai esistito. Ovvero, lo incollavamo sui sacchi, ma non c’era. Davvero? Davvero! Il lordicente codice a barre della monnezza funzionava da deterrente affinché  il gregge si comportasse con giudizio. I curiosi si sono accorti dell’inesistenza  del codice, così come pubblicizzato dall’Amministrazione, perché ogniqualvolta si rifornivano di sacchi, al Comune, il codice era sempre diverso o illeggibile. E l’addetto con  il lettore elettronico che si affannava a leggere? Interrogato aveva detto “ ma qua’ codice, signò”  Pura finzione, quindi.

 

Orbene, noi che ci siamo affannati a scamazzare bottiglie di plastica, involucri di polistirolo, spianare contenitori di cartone e di plastica, sciacquare vasetti di yogurt, lavare lattine di tonno o quant’altro, a riempire i sacchi fino all’orlo in attesa del promesso sconto sul tributo? Thié, ilgesto dell’ombrello, babbei.

 

Ora che l’Ineffabile messosi  in politica perché “maggia sistemà”, ha cambiato casacca e si è sistemato nel Prusst, avrà il coraggio di raccontarci la storiella del perché la Ditta cui era affidata  il servizio di igiene urbana ha fatto fagotto?…ci dica , dica…

 

E perché il Consorzio Intercomunale Gestione Rifiuti BN2 che era stato scacciato da Telese col Foglio di Via, ora torna alla ribalta come il salvatore della patria? Cosa c’entra, ciò, con la mancanza di siti dove smaltire i rifiuti e la situazione catastrofica dove ci ha cacciato quel buffone, ad essere buoni, e sprecone di soldi nostri, governatore Bassolino?

 

Ora, mentre l’effluvio della monnezza traboccante dai cassonetti ci entra in casa appena apriamo una finestra, uno stringato comunicato letto sul “Quaderno” ci invita ad essere bravi perché fra un mese arriverà la salvezza casa per casa. Ritorno al passato.

 

Hai capito quanto sono bravi i nostri amministratori! In quattro e quattrotto ci hanno risolto il problema.

 

Ora resta da capire chi, come e quanto dovremo pagare, quando tutto, si spera, sarà di nuovo a regime. Al Comune, al Consorzio? O tecchete-e-damme?

 

Appuntamento  alla prossima puntata.

 

Ezio&Esposito.

 

 

     

 Valle Telesina


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