20 aprile 2007
Telese, allergia alla civiltà stradale
Giovanni Forgione

 

 

Il traffico veicolare condiziona la nostra vita quotidiana e la nostra serenità. Nelle città civilmente evolute, con viabilità "studiata", l'automobilista ha la possibilità di regalare qualche sorriso in più agli altri e a sé stesso.

Telese, purtroppo, è agli antipodi rispetto alle città evolute. E' innegabile che, da anni, la nostra cittadina vive nell'anarchia degli incroci; nemmeno i semafori riescono a determinare una democratica civiltà data la facilità di effettuare il sorpasso da destra quando scatta il verde; questa illegale attività degli automobilisti furbetti non è stata mai sanzionata anzi, è incentivata dalla mancanza di linee bianche a terra.

Nonostante i tanti lavori in corso, Telese ancora non ha una rotonda vera e propria; è come se la nostra cittadina fosse allergica alle rotonde e alla civiltà. La pseudo-rotonda del cimitero, è estremamente pericolosa perché snaturata. Il vantaggio della rotatoria è dato proprio dal costringere chi vi arriva ad un rallentamento per "affrontare" le altre auto secondo regole precise conosciute da tutti. Ebbene, quella pseudo-rotonda è invisibile per chi proviene dalla S.Giovanni ed è altrettanto invisibile per chi va verso Amorosi. Una vera rotonda, invece, dovrebbe apparire subito agli occhi dell'automobilista perché si dovrebbe presentare come un "muro" sul quale termina la strada e che costringe a svoltare a destra.

Da più di un anno stiamo aspettando la nuova rotonda Lagni-Via Roma e la grande area a disposizione ci aveva fatto ben sperare (FOTO SOPRA). E' il posto più pericoloso e con traffico più intenso della città. Una bella rotonda avrebbe risolto tutto, avviando il processo di civiltà stradale ma... nulla all'orizzonte. Il cemento già visibile a terra (FOTO SOTTO) ha abbattuto al suolo ogni speranza. La rotonda non ci sarà e, quindi, dovremo ancora assistere a frenate improvvise con aumento del rischio per gli automobilisti. I due tronconi di strada con grande traffico, spero di sbagliarmi, resteranno divisi da stop (o semaforo) e senza rotonda.

Se realmente la rotonda sarà quell'ovale che già si vede a terra, avremo una seconda pseudo-rotonda pericolosa. E' incredibile, sembra davvero che non ci sia nessuno a pensare prima di investire soldi pubblici. Chi opera dovrebbe cominciare a capire che così rovina il futuro della nostra città. In sintesi, sembra che lo stile amministrativo del nostro comune sia allergico alla civiltà stradale, alle strade decenti e alla vivibilità più in generale.

Giovanni Forgione


 

Rotonde stradali mobili ad anello

fonte: http://www.cempi.it/rotonde-stradali.htm

 

L'utilizzo delle cosiddette rotatorie viarie (dette anche rotonde stradali) per incroci è stato fino a poco tempo fa estremamente limitato. La loro crescita consiste nel fatto che la legge ha reso obbligatoria l'istituzione dei così detti P.U.T cioè i "Piani Urbani del Traffico" con i quali i comuni sono chiamati a realizzare una migliore gestione delle condizioni della viabilità all'interno dei centri abitati.

 

Le rotonde sono sistemi pensati per una più razionale organizzazione del traffico in prossimità degli incroci e portano ad una significativa diminuzione degli incidenti.

 

 


 

Rotatoria

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Rotatoria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 

 

La rotatoria o rotonda o rondò alla francese, è un tipo di intersezione a raso (cioè senza cavalcavia) fra due o più strade. Assolve alla funzione di moderazione e snellimento del traffico.
L'incrocio fra le strade è sostituito da un anello stradale a senso unico che si sviluppa intorno ad uno spartitraffico di forma più o meno circolare. I flussi di traffico lo percorrono in senso antiorario nei paesi in cui si guida a destra, in senso orario nei paesi dove si guida a sinistra.

 

Storia

Appare incerto il primato fra la moderna rotatoria realizzata a New York (USA) nel 1904, e la sistemazione del rond-point dell'Etoile di Parigi ad opera dell'architetto Eugène Hénard, che istituiva il senso unico all'interno dell'anello.

 

L'uso generalizzato di questo tipo di intersezione stradale ha origine, negli anni sessanta, nella ingegnerizzazione britannica delle isole spartitraffico circolari, finalizzata a risolvere la scarsa capacità di smaltire forti flussi di traffico ed i problemi di sicurezza stradale ad essi legati. Nel 1966 la Gran Bretagna generalizza la norma della precedenza ai veicoli che stanno già impegnando la rotatoria, mentre la Francia fa propria la regola nel 1983. Da allora la rotatoria, con obbligo di precedenza non convenzionale (a sinistra anziché a destra, ovvero chi si trova all'interno ha la precedenza su chi si deve ancora inserire), si diffonde rapidamente in tutta l'Europa occidentale.

Solo recentemente l'Italia si è allineata alla norma acquisita dalla comunità europea, con forti discrepanze in atto ancora nel 2004 fra il codice della strada e l'adeguamento segnaletico nelle rotatorie esistenti.

Il primo comune italiano ad adottare la rotonda alla francese è stato quello di Lecco, nel 1989.

 

Uno dei comuni che ha saputo sfruttare meglio la rotonda è Cattolica Rimini passando, in un anno, grazie all'uso delle rotatorie, da 1800 a 300 incidenti stradali. Caso unico in Italia la Provincia di Treviso, che investendo 500 milioni di euro nel "Progetto Rotatorie" è riuscita ad inaugurare più di 250 nuove rotatorie dimezzando dal 1997 al 2006 di più del 50% il numero dei decessi.

 

Benefici

 

 

Contrariamente alle vecchie isole spartitraffico circolari, come già detto, la nuova rotatoria funziona, con un controllo del flusso che avviene semplicemente dando la precedenza ai veicoli che hanno impegnato l'anello.

Il confronto fra un incrocio con semaforo, o una rotonda di tipo tradizionale con precedenza a destra e la rotatoria con precedenza ai veicoli che la percorrono presenta indubbi vantaggi.

  • maggior sicurezza, per la notevole riduzione dei punti di conflitto con riduzione dell'incidentalità superiore al 50% (l'obbligo di dare la precedenza ai veicoli che hanno già impegnato la rotatoria, ha un effetto di controllo sulla velocità dei veicoli in transito);

  • maggiore capacità di smaltire il traffico con snellimento nella circolazione, che prima era spesso bloccata dalle precedenze circolari con effetto di autosaturazione;

  • tempi di attesa ridotti del 70% con eliminazione totale dei tempi morti di sicurezza, normalmente dati da un semaforo;

  • minor inquinamento acustico e chimico, per la ridotta e più costante velocità e per l'abbattimento degli ingorghi interni all'anello e l'eliminazione delle lunghe attese ai semafori che ne controllavano gli accessi;

  • possibilità di inversione del senso di marcia;

  • riduzione e moderazione del traffico;

  • minori costi gestionali e di sorveglianza.

La diversa attribuzione della precedenza consente inoltre di ridurre notevolmente il diametro di ingombro complessivo, con importanti ricadute sull'uso del territorio. Tuttavia la necessità di anelli con diametro esterno di almeno 24-30 metri ne limita l'inserimento in ambito urbano già edificato.

 

 

 Sicurezza

Grafico comparativo dei conflitti tra i flussi di traffico in una rotatoria e un incrocio

 

Le nuove rotatorie sono assai più sicure delle isole circolari spartitraffico e degli incroci tradizionali governati da semafori:

- 40% di collisioni fra veicoli;

- 80% di danni alle persone;

- 90% di danni gravi e mortali;

come appurato da diversi rilevamenti effettuati da diversi ricercatori, in diversi stati che hanno paragonato l'incidentalità nelle rotatorie con l'incidentalità degli incroci da queste rimpiazzate.

Appare evidente dal confronto fra i conflitti di flusso raffigurati nel grafico, la riduzione dell'80% delle interferenze fra le direzioni di marcia veicolare, che passa da 32 per un incrocio fra due strade di pari livello gerarchico, a solo quattro se queste sono mediate da una rotatoria.

 

 

 

     

 Valle Telesina


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