2 marzo 2007
Telese, liceo: inquietudini di una mamma
Giovanna Foschini

 

 

AL DIRIGENTE DELL’ISTITUTO DI

 ISTRUZIONE SUPERIORE

SEDE DI TELESE TERME

 

 

Il 27 febbraio i ragazzi si sono recati a scuola come al solito.

 

Davanti all’Istituto si è formato un assembramento di alunni del Liceo Scientifico e Classico. Pare  che i ragazzi avessero chiesto l’autorizzazione per un’assemblea straordinaria, autorizzazione negata. I ragazzi, incuranti della disposizione della Dirigente Scolastica, si sono presi, quello che a loro parere fosse legittimo.

 

Terminata la discussione, in strada, con la presenza delle forze dell’Ordine, tempestivamente avvertite, si sono accinti ad entrare in classe, i cancelli sono stati chiusi ed è stato loro impedito di entrare senza la necessaria giustifica dei genitori.

 

Alcuni si sono giustificati da soli, mi chiedo se fossero maggiorenni, e se minorenni che tipo di giustifica sia stata accettata e sotto quali occhi vigili sia stata redatta.

Altri non si sono giustificati, hanno preferito raggiungere tempestivamente le proprie famiglie  per comunicare l’accaduto, attraverso qualche familiare è stato coinvolto anche il  primo cittadino al quale è stata resa nota la decisione dei Responsabili della scuola.

 

Altri ancora, hanno preferito andare a passeggio e godersi la bella giornata di sole.

Io da genitore ora mi pongo e Vi pongo i seguenti interrogativi: Sicuramente la Dirigente Scolastica e i suoi validi collaboratori nel decidere di vietare l’ingresso a scuola degli alunni hanno rispettato tutte le norme e i regolamenti interni.

 

Certamente i ragazzi sono colpevoli di disobbedienza e insubordinazione, ma negargli l’ingresso a scuola a cosa è servito? A concedergli un ulteriore giorno di vacanza?

 

Ad esporli a tutti i pericoli che la strada offre e che ognuno di noi conosce bene, ma che tutti facciamo finta di non sapere? Non sarebbe stato meglio farli entrare e pretendere la giustifica da parte dei genitori il giorno successivo, facendogli perdere solo qualche ora di studio e non una giornata?

 

Ora io mi chiedo, che cosa dobbiamo giustificare noi genitori?

L’ora di ritardo o la giornata di assenza obbligata dalla scuola?

 

Se mai uno di questi ragazzi fosse stato investito, una ragazza stuprata, e non so che altro accidenti pensare, perché mi rifiuto, le responsabilità, quelle vere questa volta, di chi sarebbero state?

 

Sono certa che le carte sono tutte a posto e tutto ciò che è stato deciso è secondo norma, ma le coscienze? Dove sono le coscienze? Siamo degli educatori o solo dei lavoratori costretti a recarsi sul posto di lavoro ogni giorno per “portare a casa la pagnotta”? Abbiamo dimenticato che la pagnotta va guadagnata?

 

In questi ultimi tempi  mi soffermo spesso a riflettere sul comportamento dei nostri ragazzi, e a modo mio sono riuscita a darmi anche una riposta, non so se i molti la condividono ma la dico lo stesso.

 

I  ragazzi di oggi, sono i nostri ragazzi, sono i nostri frutti, li abbiamo PLASMATI noi. Non pensate che la nostra generazione abbia fallito come educatore?  Forse sarebbe il caso che ritornassimo a leggere con molta attenzione quei grandi pedagoghi come Platone e Rousseau.

 

Sono certa che a molti posso sembrare presuntuosa, ma sotto processo ci sono pure io e non riesco ad assolvermi, anche se ritengo di essere fortunata come genitore, in questi giorni sto rileggendo il libro “ETICA PER UN FIGLIO” di Fernando Savater, lo consiglio a tutti coloro che hanno superato il quindicesimo anno di età. E’ un libro che andrebbe adottato a scuola.

 

Gradirei una risposta dalla Scuola, ma anche da tutti coloro che mi leggono.

 

Telese Terme 28.02.2007

                                                                                                                      Giovanna Foschini

 

 

 

     

 Valle Telesina


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